La mia prima intenzione, quando ho aperto questo blog, era quella di parlare esclusivamente del Carmelo e dei suoi Santi in generale, e dell'Ordine Secolare Carmelitano, in particolare.
Poi succede che accadono cose per le quali è necessario testimoniare: la storia di Iacopo, per esempio,
o qualche fatto che fa capire cose, che prima non si riusciva a comprendere: la frase dell'immagine inserita è eclatante: NON ACCONTENTARTI DELL'ORIZZONTE: CERCA L'INFINITO.
Ieri era il centenario della nascita di mio padre, ed io l'ho ricordato su questo blog. Ma ho anche tanto dialogato con lui. Devo dire che da quando lui è tornato alla Casa del Padre, il nostro rapporto è molto più interlocutorio!! Ora gli racconto tutte quelle cose che quando era su questa terra, gli tacevo.
Gliele tacevo per non preoccuparlo, oppure perché non reputavo informarlo (tutti abbiamo i nostri piccoli o grandi segreti, oppure quegli spazi personali, che preferiamo tenere per noi).
Dopo la sua dipartita, e dopo il dolore straziante che per mesi mi ha lacerato, in me è subentrata una grande pace. Ho smesso di fermarmi all'orizzonte, e ho cercato l'infinito. Mi sono detta che papà era una persona buona, e che il Signore di sicuro l'aveva accolto subito nel suo Regno celeste. Allora ho ripreso a dialogare con lui. Ed ogni volta che avevo un problema da risolvere, gli chiedevo se avrebbe "parlato" col Signore, per ottenermi la grazia. L'ho avuta sempre, anche se immeritata. Proprio ieri, suo centenario, gli ho parlato di mio figlio, delle trattative per il nuovo lavoro. - Tutti sanno la crisi che imperversa in Italia, ma anche in tutto il mondo, riguardo alla disoccupazione giovanile, la precarietà di un posto di lavoro, ecc. - Oggi ho avuto un'immediata risposta. A mio figlio è arrivato il contratto di lavoro, a tempo indeterminato, ben retribuito, da sottoscrivere. Posso dire che sono felice per mio figlio, ma sono ancora più felice perché ancora una volta, il Cielo mi ha ascoltato.
Si tratta di una mia esperienza, ovviamente, e vorrei che risposte così soddisfacenti le avessero tutti i credenti.
Quante volte mi è stato confidato, anche da cattolici praticanti, dei loro dubbi sulla vita eterna!!!
Spesso mi dicono: ma dimmi un po': è mai tornato nessuno dall'aldilà, per raccontarci qualcosa da quel luogo?
La mia risposta è quella di una persona semplice, ma piena di fede: i puri spiriti, ovvero coloro che hanno perso il corpo mortale, non possono comunicare con noi con le stesse modalità nostre: non possono parlare ai nostri orecchi, perché non hanno più voce, né sfiorarci con una carezza, perché non hanno più mani.
Possono però farlo coi fatti, con quei segni che, se si sanno osservare, dimostrano che ci hanno ascoltato e risposto!
Così quando preghiamo il Signore Gesù Cristo, Dio Padre e lo Spirito Santo, ogni Santo del Paradiso, la Vergine Maria, l'Angelo Custode, o i nostri cari defunti, con la certezza che ci ascoltano, possiamo aspettarci delle risposte concrete. Basta saper trovare nei segni, la loro presenza e la loro risposta.
A volte la risposta non è immediata, come quella concessa dopo la mia preghiera: questo fatto ha dello straordinario, lo devo ammettere.
Succede che se chiediamo a Dio cose che Lui non ritiene il momento di concederci, oppure che non ci servono per la nostra crescita spirituale, le risposte non sono immediate o non ci sono proprio. Ma anche da questo si può comprendere la chiara risposta del Signore: NON E' IL MOMENTO - NON E' CIO' CHE TI SERVE.
Ma superando questo concetto, volevo sottolineare che c'è il modo per capire che la vita non finisce con la fine del nostro corpo: se tutto finisse quaggiù, come mai le preghiere vengono esaudite? Allora Qualcuno ci ascolta. Qualcuno è presente nella nostra vita. Qualcuno esiste, anche se non lo vediamo coi nostri occhi, e non lo ascoltiamo con le nostre orecchie, non lo tocchiamo con la nostra mano!! I cinque sensi appartengono alla nostra umanità terrena, al nostro corpo mortale. Se pensiamo di dover usare quelli, per afferrare il concetto soprannaturale, stiamo freschi!!!
Abbiamo però un senso speciale, che è l'anima. Un'intelligenza interiore e superiore all'intelligenza cerebrale.
Con l'occhio dell'anima, le percezioni superano quelle dei sensi.
Santa Teresa, nella sua opera "Castello Interiore o Mansioni", spiega bene le varie stanze dell'anima, superate le quali, si arriva in quella più interna, dove risiede il Trono del Re.
Non potendo sostituirmi a a lei, per spiegare con le mie povere parole, ciò che io stessa intendo dire, riporto quelle della nostra Santa Madre.