Ogni tanto do’ uno sguardo alle
statistiche che riguardano le visualizzazioni di questo blog. Vengo così a conoscere quante pagine
sono state lette nella giornata corrente, nella precedente e nel mese. Così come
mi appaiono le frasi formulate per la ricerca di un determinato articolo. Si
chiamano chiavi. Ovvero, io digito una frase sperando che quella mi porti
all’articolo cercato.
In questo modo, posso anche
tastare il polso dei lettori. Lo vedo dal tipo di domande: se cercano la Novena
delle Rose, se vogliono conoscere qualcosa su Santa Teresa d’Avila, per
esempio, o se vogliono sapere altro.
Su questo Paradiso, pubblico
anche articoli che non sono a carattere religioso ma che possono trattare di
attualità, o di cose più leggere.
Il mondo ha perso una grande
attrice, Mariangela Melato, una donna straordinaria davvero, non una signora
che svolge la professione di attrice solo perché bella o perché ha incontrato
qualcuno che le ha suggerito di dedicarsi alla recitazione. Saper recitare è un’attività
che richiede memoria, espressività del volto e del corpo, e non occorre essere
belle per diventare ottime attrici. Mariangela era anche bella: occhi
meravigliosi, lineamenti fini, voce roca straordinaria.
Tornando alle statistiche, ho
notato che solo ieri, ben 250 persone hanno dato lettura al post in ricordo di
Mariangela.
Ne sono stata contenta. Meno
contenta lo sono stata, leggendo le chiavi di ricerca che la riguardano: molte
domande sulle sorelle o fratelli Melato, sui genitori, o dove abitavano o
abitano a Milano o a Roma. Domande curiose e personali, non richieste
intelligenti, sulla sua carriera artistica, per esempio, non parole di
cordoglio per la scomparsa della persona della quale ho fatto memoria.
Anna Melato, ai tempi in cui la frequentavo |
Purtroppo, con sommo rammarico,
ho dovuto constatare lo scarso livello culturale dell’umanità, e la totale
mancanza di sensibilità di chi ha
digitato quelle insignificanti chiavi di ricerca.
Immagino che il mio accenno a
Ermanno Melato abbia suscitato molte curiosità, ma si trattava di un aneddoto
simpatico, che riguardava Anna e i discorsi che facevamo da ragazze. Il caso ha
voluto che Anna nominasse un fratello di nome Ermanno. Il fisarmonicista
potrebbe essere un omonimo, il fratello potrebbe non esistere o, effettivo,
svolgere una diversa attività. Non era questo il nocciolo della questione.
L’articolo non aveva lo scopo di suscitare curiosità morbose sulla famiglia
Melato e non risponderò in proposito. L’articolo voleva essere solo a ricordo
di Mariangela, e una condivisione del dolore di Anna e dei suoi figli Giacomo e
Federico. Oltre ad un mio breve excursus nel tempo, ricordando momenti piacevoli della nostra gioventù.
Colgo l’occasione per avvertire
coloro che si divertono a digitare parolacce o insulti gratuiti, di evitare
tale perdita di tempo. A me non scompongono di un millimetro, ma chi lo fa,
dimostra di essere un asino patentato! La brutta figura è solamente sua.
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