Ho pubblicato con vero piacere l'articolo di Diamanti, che mi ha trovato in totale accordo!
Trovo scorretto, se non addirittura riprovevole, offendere i giovani. Se sono "bamboccioni" è la situazione precaria del lavoro, che lo impone. Se sono "sfigati" il motivo è sempre lo stesso.
Perché lo Stato non si fa un bell'esame di coscienza? Parliamoci chiaro: se anche un giovane si laurea entro i termini del programma di studi, se quello stesso giovane cerca subito impiego, e gli viene offerto un contratto a termine, magari di soli 4 mesi, retribuiti malissimo, se...
Come può un giovane pensare di acquistare una casa propria, per non fare il "bamboccione" a casa dei genitori? Nessun Istituto di Credito concede il mutuo per l'acquisto, se il giovane di cui parliamo, non può dimostrare di avere un reddito fisso mensile, conseguenza di un impiego a tempo indeterminato.
Se i genitori, a fatica,sono riusciti a comperare casa quando i tempi erano molto diversi dagli attuali, non hanno certo un cospicuo conto in banca, per aiutare il figlio nell'acquisto di anche un pur microscopico appartamentino. E se di figli ne hanno più d'uno, le difficoltà si moltiplicano.
Dico invece che sia benedetta la casa dei genitori, così che quel figlio "sfigato" possa avere un tetto sulla testa, un letto dove potere dormire, e un piatto di minestra...
I genitori sono costretti a mantenere agli studi i propri figli, perché non c'è lavoro, e almeno i ragazzi occupano il proprio tempo facendo qualcosa che li aiuti ad accrescere la propria cultura...tanto, poi il lavoro comunque scarseggia, e solo i pochi privilegiati riescono ad arrivare all'ambito traguardo di un posto di lavoro decente.
Non è quindi questione di mammismo, di bamboccione, è mera necessità!
Ogni ragazzo o ragazza, diventato adulto, desidera sganciarsi dalla famiglia, non tanto affettivamente, quanto per una conseguenza naturale della vita: si costruisce una propria famiglia, o si decide di vivere da soli. Ma quanti ragazzi rinunciano al matrimonio, per le difficoltà cui vanno incontro? Affitti altissimi, costi ancor maggiori, insicurezza verso il futuro.....e ringraziamo il cielo quando la visione di un futuro nebuloso, non li deprima a tal punto, per cui poi ricorrono all'uso di alcool o droghe per annegare la loro precaria situazione.
Per favore, chi si occupa della cosa pubblica, faccia in modo di non demolire ulteriormente le già instabili e traballanti basi del futuro dei giovani! Doni loro la speranza, non li bolli con parole che non meritano!
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