Sono la nostra compagnia, soprattutto per molta gente sola. Ma la crudeltà a volte regna sovrana, verso gli esseri umani e soprattutto contro gli animali. Quanti vengono abbandonati, come fossero un giocattolo di cui ci si stanca: sono esseri viventi, e come tali vanno rispettati, poiché fanno parte della Creazione.
Voi lo abbandonereste un gattino come questo? O peggio, ve lo mangereste?
Voi lo abbandonereste un gattino come questo? O peggio, ve lo mangereste?
Adoro i mici. Mi piacciono da morire, ma c’è chi li ama così tanto, che se li mangia. Pare che in Italia si uccidano circa 6/7000 di questi animali da compagnia, allo scopo di farne succulenti manicaretti, in umido e accompagnati con polenta.
Quando ho appreso la notizia, sono inorridita! Poi ho pensato che forse per chi non ha nulla da mettere sotto i denti: senzatetto, nomadi, extra-comunitari, magari è l’unica soluzione per rifornirsi di proteine. Ma non è così: ci sono regioni italiane in cui la cucina tradizionale a base di gatto è di norma: nel Veneto, con epicentro tra Verona e Vicenza, nel bresciano e nella bergamasca, nel mantovano ed in alcune zone del Piemonte.
Se ne fanno un baffo – anche quello del gatto – se contravvengono all’articolo 544 del codice penale, che riguarda il maltrattamento e l’uccisione di animali da affezione!
L’associazione Aidaa dichiara che, pur sembrando leggende metropolitane, in effetti è di uso corrente impallinare gatti randagi, allevarli addirittura, a puro scopo alimentare.
Ha dell’incredibile la denuncia che è arrivata all’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, che racconta di una signora in provincia di Milano la quale ha allevato circa 600 gatti allo scopo di cucinarli offrendo cene ad amici, e presentando il manicaretto per coniglio. Ha dell’incredibile, ma un controllo ha rilevato che il fatto era – purtroppo . vero.
Di queste cose non ne sapevo nulla, anch’io convinta che si trattasse di leggende metropolitane. Oggi non siamo in guerra, dove scarseggiano gli alimenti, e soprattutto abbiamo compreso che le proteine si possono ricavare anche dai legumi, molto meno costosi della carne, e altrettanto nutrienti. Non sussiste quindi la reale necessità di diventare magna-gatti! Allora è proprio un vizio, e molto esecrabile.
Alcuni anni fa avevo un gatto, Fatso, bellissimo ed enorme, color miele e con due occhi così azzurri che parevano pezzetti di cielo. Ma era un gatto vagabondo, impossibile tenerlo in casa o in giardino: era un maschio sempre in cerca di una femmina da corteggiare! Un giorno ci sono stati lavori di rifacimento tubature lungo la mia via, e da quel giorno, Fatso non ha fatto più ritorno a casa, cosa che prima avveniva regolarmente. I vicini mi hanno avvisato: il gatto era ben grasso e pasciuto, gli operai che effettuavano i lavori, venivano dalla bergamasca, e molto probabilmente se lo sono cucinato. Ho risposto ai vicini che non potevo credere ad un fatto simile, che mi si rivoltava lo stomaco al solo pensarci, ma oggi, dopo aver appreso questa notizia dall’Aidaa, mi sto convincendo che il mio Fatso è finito nello stomaco di qualche mangna-gatto! Spero gli sia andato di traverso!!
Amo i gatti con le loro partricolari movenze,
RispondiEliminateneri gioccatoli di muscoli e di pelo,
non per niente il mio cognome è GATTI
Ciao
"poesieinsmalto"
Certo Micina!!! Li adoro anch'io, e ne ho sempre qualcuno intorno. Sono arrivata a contarne tre in casa, poi qualcuno me li ha uccisi, finiti sotto le ruote di un'auto,o avvelenati. Ora ho un persiano che ha portato mio figlio dall'Indonesia, grigio e meraviglioso. Però lui sta solo in casa, guai se dovesse accadergli qualcosa! Fatso invece era un gatto nordico, molto simile a quello che ho inserito nel post. Con gli occhi esattamente di quel colore. Come si fa a mangiarselo, me lo chiedo proprio! grazie cara, come va papà?
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