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LA REPUBBLICA DI FANTASIA
LA REPUBBLICA DI FANTASIA
e il Paese di Poesia, dove ogni cosa
è una piccola follia
ANGELA FABBRI (scrittore e poeta)
E
GAVINO PUGGIONI(poeta e scrittore)
ROSSELLA O'HARA (scrittrice e giornalista,editore)
ROSSELLA O'HARA (scrittrice e giornalista,editore)
Per avermi dato la possibilità di scrivere questa fiaba,ispirata alla loro grande umanità e alla comune amicizia
Antonello Venditti ha scritto una bellissima canzone, che inizia in questo modo:
Hey
in questo mondo di ladri
c'è ancora un gruppo di amici
che non si arrendono mai
Ho capito solo alla fine della fiaba, che la stessa aveva in qualche modo a che fare con questa canzone: gli amici che lottano per un mondo migliore, non si arrendono mai, in un modo o in un altro, devono fare qualcosa per cambiare un certo stato di cose che non va bene, che non fa bene all’umanità.
I modi possono essere i più vari, ma sicuramente uno dei motivi per cui il mondo funziona male, dipende anche dalla scomparsa di un certo sguardo poetico sul Pianeta Terra.
Se entriamo in una libreria, i libri di poesia sono laggiù, in quello scaffale poco in vista, disertato dalla maggioranza dei lettori. Oggi, essere poeti, è come dire che si è fuori dalla realtà. Un mondo pieno di tecnologia, di giochi elettronici di ipod, di telefonini di ultima generazione…diciamocelo, non vi è più posto per la poesia, per la fantasia. Tutto è programmato, perfino le frasi di risposta sui cellulari.
Ma siamo ridotti proprio così male? Ho incontrato amici e, guarda caso, proprio attraverso un mezzo tecnologico, eppure dentro il loro pensiero, c’è ancora il senso poetico, l’amore per la scrittura, per la letteratura,la cultura in senso più lato. Mi si è aperto il cuore: e grazie a loro, mi è cresciuta dentro, e poi scoppiata fuori, questa favola che, pur essendo nata per i più piccoli, è indirizzata anche agli adulti.
Buona lettura!
La piccola ninfa se ne stava rannicchiata in un cantuccio di quel boschetto di piante dai colori smaglianti: rosse, blu, gialle, verdi, rosa, azzurre.
Ma Smilla era triste, le sue alucce grigie stavano chiuse sul suo corpicino rattrappito, a farle da coperta. Piangeva. Il suo singhiozzare ha svegliato il piccolo elfo che sonnecchiava beato tra un albero giallo ed uno blu. I suoi calzoncini erano rosso rubino, e la giacchetta di smeraldo. A passo lesto si avvicinò alla piccola ninfa dalle ali grigie.
- Perché piangi piccola, cosa ti fa soffrire?
- Sono riuscita a fuggire da dove abitavo. Ho volato così tanto, che le mie ali hanno perso il colore.
- Dove abitavi?
- Venivo dalla Repubblica della Poesia , ma Fata Smorfiosa mi ha fatto un dispetto, e mi ha spedita sul Pianeta degli umani.
- E lì non ti trovavi bene?
- No, c’è tanto odio, cattiveria, guerre, inquinamento, assassini, ladri…
- Ma ci sarà pure una persona buona….
- Ce ne sono tante, questo è vero e per fortuna, ma sono diventate tutte grigie come le mie ali: sono delusi, amareggiati, impotenti di fronte ai governi malvagi, ai ladri di felicità….e tutti corrono, chi per guadagnarsi il pane, chi per altre necessità. Non hanno tempo per fermarsi, per pensare, per vivere guardandosi attorno, per ammirare un fiore, un tramonto, il sole che nasce, la luna d’argento che rischiara la notte…
- Deve essere ben triste questo Pianeta, se la gente che lo abita è tanto grigia!
Guarda qui, quanti colori, questo è il Paese di Fantasia, e noi siamo tutti allegri, vieni, corri con me su quel prato color dei lillà, vedrai quante belle cose ci sono là.
Il piccolo elfo, che di nome faceva Gavi, prende per mano la piccola ninfa Smilla, e la porta sul prato lillà, pieno di stranissimi fiori: erano fatti di carta, come tanti origami, e se ne coglievi uno, dentro vi trovavi una poesia, un racconto, una fiaba. Ed erano tutte piene di amore, d’incanto, di parole piene di buon senso.
- Che bello Gavi, ma qui cosa si mangia?
- Da noi non si mangiano le cose banali di cui si nutrono gli umani, a parte forse, qualche volta, un bel piatto di spaghetti alla carbonara….e qualche lenticchia! Noi mangiamo poemi, colti da questi fiori speciali. Poesie, racconti, ma soprattutto ci nutriamo, di tante parole piene di amore. Di quelle e di quelle soltanto viviamo.
- Allora resto qui, Gavi, mi tieni con te, così mi insegni a conoscere questo Paese di fiaba, tanto diverso dal Pianeta degli umani, dove l’aria profuma di amore, lo sento questo profumo, ben diverso da quello che respiravo su quel pianeta, che sapeva di smog, di polveri sottili, di fumo di ciminiera, di pattumiera!
- Si, resta con me, aspetta, colgo quel fiore…ecco, ti leggo cosa conserva nel cuore….un canto d’amore. Qui, in questo Paese di Fantasia, regna solo l’allegria, l’amore per la vita, la gioia e la poesia!
- Addio, Pianeta degli Umani, qui si respira un’altra realtà…o è solo fantasia? Non importa….e così sia!
I due elfetti si prendono per mano, e girano per il Paese di Fantasia, fino a quando non trovano uno spiazzo erboso, perfetto per costruirci una casetta tutta per loro.
- Che dici, Gavi, va bene se la facciamo di cioccolata? Con il tetto di panna montata? Si, sei contento? Allora dobbiamo metterci sopra la girandola segnavento! E come la arrediamo? Ti piacerebbe che ci mettessimo un lettone fatto di panettone, con i piedini di torrone, e un bel piumone di meringa?
- Ma certo Smilla! Mi pare proprio perfetto, ma per decorazione sulle pareti ci aggiungerei quale confetto. E per comodini, tante scatole di biscottini!
-
- Bellissimo davvero, cosa ancora manca? Un tavolo a forma di grande cialda, e le sedie di pistoccheddus,
-
- E li fuori, lo vedi quel bel giardino? Possiamo costruire una fontana da cui scorra Cannonau, e una più piccina dove puoi farti un bicchierino di filu e ferru
- Ma noi siam piccini, che ce ne facciamo dei vini? Senti, piuttosto, e le tendine? Che dici se annodiamo tra loro tante caramelline?
- Direi che è tutto perfetto, ora sono parecchio stanco, andiamo a dormire
nella nostra bella camera da letto, sotto il piumone di meringa, possiamo
dar vita ai nostri sogni. Qui tutto è meraviglia, fantasia, quindi tutto è per
messo, non come su quel Pianeta strano, dove tutti corrono come matti, e
si dimenticano perfino di sognare, che in fondo è una delle poche cose an-
cora gratis!
- Ehi, Gavi, ma la vedi quella collina? Non ti par un po’ strana?
- Perché tu ancora non sei abituata al Paese di Fantasia, dove ogni cosa è una piccola follia! Sopra la collina c’è una gigantessa, che cucina malloreddus e poi li fa rotolare giù, sulla collina ricoperta di bianca farina, e lo vedi quel lago rosso? Quello è tutto di sugo di pomodorini dove fanno il bagnetto i malloreddus e poi vanno a rotolarsi su quell’altra collinetta, tutta fatta di pecorino grattugiato.
piatto!
- Te lo concedo, ma poi voglio davvero andare a dormire, ma prima di addormentarci, facciamo le capriole sul letto, così per diletto, giochiamo coi cuscini, ci baciamo i piedini e poi tutti a nanna davvero, perché domani inizia un nuovo giorno e noi dobbiamo essere riposati, per iniziare una nuova avventura……..fin che dura!!!!
- Buona notte Gavi…
- E’ già notte Smilla? Allora un bacino, sulla punta del nasino!
Così trascorse il primo lunghissimo giorno dei due amici.
E’ già mattino, e il sole accarezza i loro piccoli corpi con i suoi caldi raggi, e gentilmente li sveglia. Non ve l’ho ancora detto: Smilla è alta una spanna, e Gavi una spanna e mezza!
- Gavi, dormi ancora?
- No, Smilla, sono già sveglio da un po’, stavo fantasticando su come trascorrere questa nuova giornata.
- Anch’io, Gavi, stavo pensando…siamo un po’ egoisti, anzi tanto!
- Perché mai? Tu sul Pianeta degli umani eri triste e sei volata via. Qui invece sei felice, ci siamo costruiti la nostra dolce casetta, e fuori gli alberi rossi, blu, verdi, gialli e il prato lilla ci stanno aspettando, come pure il giardino con le sue allegre fontanelle….
- Si, hai ragione, ma io pensavo a quegli umani che sono ancora tutti grigi, che corrono senza una meta, curvi dal peso di una triste umanità. Non è giusto abbandonarli alla loro sorte.
- Ma Smilla, cosa potremmo mai fare per rimediare a questo stato di cose? In fondo, sono gli umani ad aver costruito un mondo che non è a immagine del Creato, che era perfetto, ma lo hanno adattato al loro egoismo, rendendolo inabitabile a causa delle guerre, degli omicidi, dei ladrocini, del cattivo governo di cui mi parlavi ieri….
- Certo, sono stati loro a combinare questo guaio, ma ora sono infelici, e noi potremmo rimediare.
- Smilla, ma ne conosci il modo?
- Penso di si! Questa notte ho molto pensato alla felicità ritrovata in questo Paese della Fantasia e non mi pare giusto che ce la godiamo soltanto noi due. Potremmo raccogliere di quei fiori speciali, origami di carta con le loro poesie, i loro racconti fantastici….e spargerli sul Pianeta degli umani: quei fiori potranno di sicuro ingentilire i loro animi. Riscoprirebbero le bellezze nascoste del loro Pianeta, e quelle ancor più celate nei loro cuori.
- Ma Smilla, si perderanno nello spazio e non sfioreranno il suolo del Pianeta degli umani!
- Hai ragione Gavi! Allora sai che facciamo? Possiamo portarceli noi, di persona e passeggiando sul Pianeta, regaliamo ad ogni persona che incontriamo, dal viso triste e dall’anima persa, un pensiero d’amore, una favola vera.
- Ma che bella idea! Allora aspettiamo che il Paese di Fantasia, il quale disegna un’orbita irregolare intorno al Pianeta degli Umani, si trovi nel punto più vicino al suo suolo, e noi salteremo giù e ci uniremo ai suoi abitanti.
Intanto, le alucce di Smilla, che erano grigie, avendo perduto i brillanti colori a causa del lungo volo, avevano ripreso il loro antico splendore. Parevano rivestite di tante foglie d’oro e d’argento, e tempestate di pietre preziose, brillanti e smeraldi, rubini e zaffiri…un arcobaleno iridescente e fantastico. Era la gioia di aver scoperto come fare per aiutare gli Umani a ritrovare la perduta felicità.
Ma subito non sarebbe stato possibile, le alucce di Smilla erano diventate splendenti, ma restavano ancora troppo deboli per prendere il volo, e lei avrebbe dovuto caricarsi sulle spalle Gavi, che di ali ne era privo, essendo un elfo dei boschi.
- Che facciamo stamattina, Gavi?
- Ci mangiamo il caffelatte, qualche biscottino e poi usciamo fuori in giardino.
- E poi, Gavi, tutto qui?
- Ma no, andiamo in quel prato color lillà, dove nascono ogni giorno tanti nuovi origami, e ne cogliamo qualcuno, così li leggiamo, e quelli più belli, li raduniamo in quel cestello di midollino, e li conserviamo per quando atterreremo sul Pianeta degli uomini.
- Poi facciamo una passeggiata nel bosco dagli alberi blu, gialli, rossi, azzurri e lì ci facciamo ispirare per altre poesie e racconti fantastici, così quel prato si riempirà di nuovi fiori, sempre più belli!
- Gavi, sei proprio un bravo elfetto! Hai capito cosa mi feriva il cuore, quel bisogno di aiutare gli umani, dai quali ero fuggita, ma che invece hanno bisogno di comprendere che la vita, se non è condita da un pizzico di poesia, da una buona dose di fantasia, da una manciata di amore, e da una cucchiaiata di allegria, è un’esistenza ben triste!
- Si, Smilla, noi l’abbiamo scoperto, che stare insieme con tanta pace nel cuore, con tanto amore, con quei fiori di poesia, con i racconti pieni di allegria, si vive felici. Dobbiamo assolutamente farlo sapere anche agli umani, che si sono scordati di quanto è bello l’amore gentile, delicato, pieno di attenzioni per ogni essere vivente, che sia un fiore o un serpente, un uccellino o un bambino, una vecchietta o una civetta, un omone o un leone!
- Senti Gavi, ma ti ricordi di quelle fiabe che raccontavano tanto tempo fa sul Pianeta degli Umani, quelle fiabe piene di orchi cattivi che mangiano i bambini, di streghe che avvelenano le mele e le danno alle bimbe belle, di lupi che mangiano le nonne, e di fate gelose che danno un sonno centenario alla principessa Aurora?
- Certo, Smilla, che me le ricordo...che brutte storie! Già da lì si capiva come il cuore degli uomini fosse portato al male….le nostre storie invece, saranno tutte piene di cose buone: di mele gustose che fanno bene alla salute, di personaggi giocosi che rallegrano le feste, di gattini coccoloni e uccellini canterini, che rallegrano nonne e bambini!
- Si, ma sapessi, Gavi….nel mondo ci sono ancora tanti orchi, e son veri, altro che fantastici! Che rubano i bambini, che uccidono le speranze, che ….
- - Basta Smilla, purtroppo il Signor Male cammina a passi svelti sopra il Pianeta degli Umani, ma se noi seminiamo chicchi di amore, petali di poesia forse, poco alla volta, davanti a questa novità, il Signor Male scappa via, perché questa roba qui, non è per lui, che non sa cosa sia la poesia, l’amore, la bellezza della vita vissuta in pace, Non sa cosa sia la felicità, e sai perché?
- No, Gavi, spiegamelo!
- Perché, Smilla, lui non è mai stato bambino! Solo i bambini hanno nel cuore i sentimenti più belli, sono puri, sono angeli che ancora non hanno perso le ali.
- Giusto, Gavi, allora corriamo a raccogliere tantissimi fiori-origami, tutti quelli che le nostre piccole mani possono trattenere, e poi aspettiamo che l’orbita si avvicini, e possiamo scendere a portare un poco della nostra felicità a tutta la grigia umanità-
- Intanto, Smilla, ho raccolto questo origami, e guarda un po’ cosa contiene? E’ una poesia che pare scritta apposta per noi, da quel poeta sardo, che vive sul Pianeta degli Umani, che mi pare di ricordare si chiami Gavino Puggioni.
- Allora, Gavi, si chiama quasi come te!!! Ecco perché scrive così bene: ha ancora il cuore bambino e forse, quando riusciremo a raggiungere il Pianeta degli Umani, scopriremo che ha anche le ali!
- Leggiamola insieme:
Ho incontrato un elfo
Nel bosco dei miei sogni
di pochi centimetri quadrati
apparve un elfo strano
che veniva da un mare lontano
col suo gommone di legna.
Si posò sull'albero della mia vita
e lo fece traballare.
Fece cadere molte cose mie
amore pensieri sentimenti
tutti a terra spaventati
dalle sue occulte alchimie
Urlando ma sognando
me ne stavo andando
sulle ali del mio pensiero
ma l'elfo mi arrestò
e mi disse che era fiero
di avermi incontrato
mentre io già credevo
di non far parte di questo creato.
L'elfo ridente mi girò intorno
ed io malfidente chiusi gli occhi
perchè mi pareva di essermi
trovato nel bosco dei balocchi.
Con orbite grandi e verdi
l'elfo mi sorrise e saggio
mi invitò ad uscire e a non sognare
tanto, diceva lui, la vita è di passaggio
come i sogni gli amori e i sentimenti
che valgono fino a quando li alimenti.
di pochi centimetri quadrati
apparve un elfo strano
che veniva da un mare lontano
col suo gommone di legna.
Si posò sull'albero della mia vita
e lo fece traballare.
Fece cadere molte cose mie
amore pensieri sentimenti
tutti a terra spaventati
dalle sue occulte alchimie
Urlando ma sognando
me ne stavo andando
sulle ali del mio pensiero
ma l'elfo mi arrestò
e mi disse che era fiero
di avermi incontrato
mentre io già credevo
di non far parte di questo creato.
L'elfo ridente mi girò intorno
ed io malfidente chiusi gli occhi
perchè mi pareva di essermi
trovato nel bosco dei balocchi.
Con orbite grandi e verdi
l'elfo mi sorrise e saggio
mi invitò ad uscire e a non sognare
tanto, diceva lui, la vita è di passaggio
come i sogni gli amori e i sentimenti
che valgono fino a quando li alimenti.
- Ehi, Gavi, non avrà mica incontrato te?
- Eh no! Io da qui non mi sono mosso, forse ha incontrato te, e nei tuoi occhi ha visto me!
- Ma che strana faccenda, allora forse non è così tutto grigio il mondo, forse ci sono ancora umani che credono nella fantasia, nella poesia, nell’allegria, nei sogni e nei sentimenti più belli.
- Lo penso anch’io Smilla, forse è inutile scendere sul Pianeta a spargere origami,forse c’è già qualcuno che lo sta facendo al posto nostro. Proviamo a guardare?
- Ma Gavi, come possiamo farlo?
- Smilla, io ho un cannocchiale che vede dentro tutti i cuori, è qualcosa di speciale, che conservo dai tempi del mio bis-bis-bis-avolo.
- Uh, Gavi, fammelo vedere.
Gavi corre in fretta nel bosco di alberi blu, gialli,verdi,rossi, e infila il braccio dentro il tronco cavo di un albero giallo, e ne estrae un cannocchiale di cristallo purissimo.Lo porta a Smilla e le dice:
- Guarda, Smilla, punta il cannocchiale verso quell’isola verde, in mezzo al mare Tirreno. Si chiama Sardegna, siamo abbastanza vicini per poterla vedere. Riesci a mettere a fuoco?
- Si, Gavi, ma l’isola è grande, dove devo osservare?
- Li, la vedi, c’è una città che si chiama Sassari, metti bene a fuoco, ci trovi il poeta?
- Gavi,ma come faccio a riconoscerlo, tra tanta gente?
- Gli umani grigi non si vedono con questo cannocchiale, sono anonimi, non brillano di luce propria. Mentre gli uomini che ancora hanno la poesia nel cuore, quelli che si commuovono davanti al volto di un bimbo, o che ammirano un fiore, quelli li vedi brillare con gli stessi colori delle tue ali iridescenti. Lo vedi?
- Si Gavi, ora vedo una luce intensa, metto a fuoco…si ,mi pare che sia proprio lui, il Poeta!
- Bene, ora punta il cannocchiale verso un’altra isola lontana, tra il mar Celtico e il Mare d’Irlanda, quella bella Isola di Smeraldo, la vedi?
- Si Gavi, la vedo bene! Che devo fare?
- Allora, Smilla, punta su Dublino e lì metti a fuoco fino a che non trovi quella luce che hai già notato sulla Sardegna.
- Si, Gavi anche lì brilla la stessa luce!
- Ecco, hai trovato una scrittrice, giornalista, poetessa, ma soprattutto, hai trovato un’anima libera dagli schemi degli Umani grigi, per questo anche lei è luminosa, coloratissima! Si chiama Rossella!
- E adesso, Gavi, ci bastano due persone sole, per cambiare il Pianeta degli umani?
- No, Smilla, ovviamente no! Vedi, se punti il cannocchiale verso altri posti, per esempio in quella regione dello Stivale, in alto al nord, vicino a Milano, vedrai un’altra luce che sbirluscia (in milanese vuol dire luccica), che ama sognare un mondo migliore, che vorrebbe che il Pianeta degli umani diventasse più buono, che imparasse ad amare davvero, non solo a far finta! Credo si tratti di Dani, la nostra mamma umana, che ci ha tanto a cuore, quella che sta scrivendo la nostra storia!
- E così, se continui a guardare, vedrai tanti puntini luminosi, ma sono come i diamanti che si trovano in mezzo a rocce inutili, e occorre cercarli col lanternino….o con questo cannocchiale, per poterli vedere!
- Che dobbiamo fare, Gavi, partiamo o restiamo?
- Smilla, fidiamoci di loro, vedrai che sapranno seminare la poesia, la verità e l’amore in quel Pianeta grigio, e col tempo noi da qui, vedremo che quei puntini luminosi cresceranno, ce ne saranno sempre di nuovi, si moltiplicheranno!
-
- Ne sei sicuro, Gavi, o è tutta un’illusione?
- Forse, chissà, noi continuiamo ad alimentare la Speranza che, come sai è verde come l’Irlanda, come la Sardegna e come quei tuoi occhietti da ninfa dei boschi!
- Allora restiamo qui, noi due soli, in questo Paese della Poesia e della Fantasia, dove noi stiamo così bene da soli, e diamo fiducia agli umani, vedrai che riusciranno a riportare luce e colori su quel Pianeta grigio-
- Mi fai di nuovo guardare, se per caso ne vedo altre, di lucciole che brillano solitarie? Mi passi il cannocchiale?
- D’accordo, Smilla, ma una volta soltanto!
- Grazie, Gavi, te lo rendo subito e poi puoi riporlo nell’albero cavo.
- Vedi, avevo ragione, c’è un’altra luce che lampeggia come uno standby!
- Smilla, cos’è lo standby?
- Oh, Gavi, una di quelle stregonerie che la tecnica elettronica ha seminato sul Pianeta degli umani, non farci caso! Guarda, piuttosto, quella è più a sud di Milano, verso il mare Adriatico, un po’ nell’entroterra. Aspetta…si mi pare Ferrara e quella luce…quella luce è particolare, appartiene ad una signora che ha le ali come le mie!
- Ma dai, fammi vedere?!... Si è vero! Ecco perché ha le ali, si chiama Angela, ovvio che le possiede, ma non solo per il nome, lei vola scrivendo, è uno scrittore! Ma adesso basta! Adesso torniamo alla nostra casetta, fatta di sogni, poesie, caramelle, cioccolatini, biscottini, e di un bel lettone col piumone di meringa! Mi è venuto un certo languorino, che facciamo, ci mangiamo un biscottino, un budino, un torroncino?
- Si, anch’io ho un po’ fame, e anche di coccole!
Gavi e Smilla fanno ritorno verso la loro casetta, tenendosi la mano e abbracciandosi ogni due per tre! Felici come una regina e un re!
Oggi si che è stata una giornata ben vissuta! Quante cose hanno imparato, quanta gente han visitato! E quante coccole nel letto, tra una carezza e un bacetto!
THE END
POSTFAZIONE
Beh, cari miei, pare che a questo punto la fiaba sia finita, da quanto mi è parso di capire, Smilla e Gavi hanno deciso di lanciarci la palla, e noi dobbiamo afferrarla!
Inutile chiedere lumi dal Cielo, o dal Paese di Fantasia, o dalla Repubblica di Poesia, oramai i nostri amici hanno deciso di lavarsene le mani, e ce la dobbiamo sbrigare noi.
Nel mondo ci sono ancora persone che rifiutano di diventare grigie, per nostra fortuna, ma per poterlo fare, occorre che fin da bambini si impari a leggere, e leggere tanto: fiabe, racconti, romanzi, poesie!
Ma come si fa, mi domando, a stare ore e ore davanti al monitor giocando con quegli aggeggi elettronici che rovinano la vista, o guardare certi cartoni animati pieni di violenza, per non parlare di certi film o trasmissioni che lasciano il tempo che trovano! Non dico che si debbano buttar via certi divertimenti, dico solo che ore davanti al monitor, che sia televisore o computer, fa male agli occhietti. E dico anche che sarebbe bene scegliere i programmi da guardare, preferendo un buon documentario o un bel film d’animazione, piuttosto che stare a guardare la vita insulsa degli altri, come certi canali televisivi propinano. Neanche ne parlo, altrimenti farei cattiva pubblicità, ma voi l’avete capito, vero?
Ci sono tanti modi simpatici per divertirsi, anche stare con gli amici, così come sono diventati buoni amici Smilla e Gavi, anche voi fate i bravi, fate i bravi bambini, giocate nei giardini, a pallone o a nascondino…chissà che non incontriate qualche gnomino?!
-
Che bella sorpresa, Danila. Non credevo di suscitare tali sentimenti in questa mia poesia.
RispondiEliminaUn sincero grazie a te ed anche ad Angela Fabbri.
gavino
Ogni farfalla che vola, ogni alito di vento, porta una voce, una parola, e fa nascere pensieri che poi si possono tradurre in realtà: la tua poesia mi ha fatto comporre questa semplice fiaba - non sono ai tuoi livelli - e Angela mi ha confortato col suo sostegno morale! Non potevo dimenticarvi, dovevate entrare nella storia anche voi!! Nella prossima, se Angela me ne dà il benestare, inserirò una o due sue poesie, che mi hanno stracciato l'anima a pezzettini! Grazie a te Gavino per il commento positivo!
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