Per non dimenticare: Il giorno della Memoria
Vorrei aggiungere due parole: il genocidio continua, con altre popolazioni, per altre ragioni, che ragioni non saranno mai, perché nessuna valida ragione esiste per uccidere. L'uomo spesso diventa la bestia più feroce, dimenticando che la vita di ogni creatura è sacra.
Ci fa male la vita qui a Buchenwald, umili figure cenciose accarezzate dal buio
vergognosi della fame, delle miserie dell’anima
il dolore del cuore che si fonde con quello del corpo straziato
la mente che si frantuma come pietra sbriciolata
erranti nel groviglio di un io che non è più
dormiamo ammucchiati nella neve qui a Buchenwald oltre il recinto di filo spinato
i calci dei fucili che penetrano la pelle come vomeri d’aratro
e accanto al faggio,il camino, che vomita vampe rosse verso il cielo
il denso fumo della nera signora
le scarpe hanno i lacci di filo di ferro qui a Buchenwald , le suole di legno
la mitraglia sporge oltre il parapetto
ed i carnefici sono inclini alla pinguedine, le guance flosce
gli occhi sgranati di odio dentro le montature nere degli occhiali
e così stanchi, affamati, senza tregua, l’orecchio teso da animali atterriti
le strisce rosse delle torture che si allargano, si gonfiamo
si spaccano nel sangue che scorre
aspettiamo l’appello della sera,poi la notte, tristi carovane senza stelle
in queste macerie di mondo sconvolto .
Non cantano gli usignoli qui a Buchenwald
ed i sogni non hanno il colore dell’elicriso
la morte è un rullo di tamburo e la vita ha un lungo profilo nel suo lento passare
qui tra l’orrore e le ombre di Buchenwald.
Tiziana Monari
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