e contro la violenza
Dopo i gravi fatti di Parigi e in altre aree del mondo, durante le Messe di domenica, al termine della Comunione, sarà letta un’introduzione e, dopo un momento di silenzio, avrà luogo una preghiera comunitaria
15.01.2015
A seguito dei gravi fatti di violenza di Parigi e di quelli drammaticamente in atto nel mondo, il Consiglio Episcopale Milanese, presieduto dall'Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, chiede ai sacerdoti di pregare in modo particolare con le comunità cristiane in tutte le celebrazioni eucaristiche di domenica 18 gennaio.
Dopo la Comunione si leggerà un testo di introduzione, si lascerà un tempo di silenzio per la riflessione e la preghiera personale e si concluderà con una preghiera comunitaria.
Testo da leggere in tutte le celebrazioni eucaristiche
di domenica 18 gennaio 2015, dopo la comunione:
I fatti tragici
che hanno insanguinato Parigi;
la crudeltà che
sconvolge la Nigeria;
i cento bambini
trucidati in Pakistan;
i drammatici
scontri in Ucraina;
la violenza
nella Terra dove è vissuto Gesù;
il dilagare del
terrorismo di matrice fondamentalista in Siria ed in Iraq;
i non pochi
conflitti di carattere civile che in Africa interessano Libia, Repubblica
Centrafricana, Sud Sudan, Sudan, Corno d’Africa, Repubblica Democratica del
Congo;
in generale
tutti gli atti di persecuzione che continuano a seminare morte tra i cristiani
e tra le persone buone che amano la pace e aspirano alla giustizia e alla
serenità, tutto ciò non può lasciarci solo emozioni strazianti, fiumi di parole
e confusioni di proclami.
Noi sentiamo un
intenso bisogno di preghiera e di pensiero; noi non possiamo lasciare spazio a
desideri di vendetta, né possiamo illuderci di metterci al sicuro cercando
rifugio nell’indifferenza, né vivere ossessionati dalla paura.
Noi professiamo
la nostra fede cercando di imparare anche in questo momento a pregare.
Pregare
significa lasciarsi condurre dallo Spirito a interrogare Dio e a invocare che
Dio si manifesti Padre, che venga il suo regno, che visiti con la sua grazia
questa povera umanità per donare consolazione e speranza.
La Messa si
prolunghi in un momento di preghiera silenziosa. Che sia un tempo per pregare
per i morti, per chiedere che il giudizio di Dio si compia secondo le opere e
il cuore di ciascuno, per invocare consolazione per i vivi, conversione per i
persecutori, i fanatici, i fondamentalisti, per domandare sapienza, coraggio,
per i governanti, per chiedere che gli uomini di cultura e gli operatori della
comunicazione mettano le loro risorse al servizio della riconciliazione tra i
popoli, alla ricerca di un pensiero libero e rispettoso.
Che sia un
pensiero affettuoso per Papa Francesco, missionario di pace e apostolo del
vangelo in terra d’Asia.
Segue un tempo di silenzio che si conclude con la
seguente preghiera da recitare comunitariamente:
Signore, che
cos’è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne
curi?
L’hai fatto poco
meno di un dio chiamato a condividere la tua vita e il tuo amore,
eppure si
corrompe fino a desiderare la morte, fino a vivere d’odio.
Guarisci i cuori
che si consegnano a sentimenti violenti e cattivi,
le menti che si
dedicano al male,
le forze
impegnate a far soffrire
i progetti che
opprimono i popoli,
che trasformano
anche i bambini in strumenti di morte,
che sfigurano la
bellezza, che umiliano le persone.
Guarisci!
Converti! Liberaci dal male!
Donaci il tuo
Spirito, Padre nostro che sei nei cieli,
donaci il tuo
Spirito perché abbondino i suoi frutti,
amore, gioia,
pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.
Donaci il tuo
Spirito, Padre nostro,
perché impariamo
ad essere tuoi figli,
ad essere forti
nel bene,
sapienti nelle
scelte,
fiduciosi sempre
nella tua presenza,
coraggiosi nel
costruire la città dell’amore.
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