Centrafrica, a Bozoum si coltiva la pace
AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO SONO LE ATTIVITÀ PIÙ DIFFUSE IN CENTRAFRICA
Torna la Fiera agricola, dopo un anno di sospensione a causa della guerra. La promuove il direttore della Caritas, padre Aurelio Gazzera: «Lo sviluppo è il nuovo nome della pace, diceva Paolo VI»
DAVIDE DE MICHELIS
ROMA
Bozoum è una piccola cittadina nel cuore della Repubblica Centrafricana. Sabato e domenica le sue vie polverose ospitano una folla di agricoltori e allevatori che espongono i prodotti della terra e il bestiame, oltre che visitatori e cittadini comuni della prefettura della Prefettura dell’Ohuam Pende. Per la prima volta, dopo un anno e mezzo di guerra, torna la “Fiera agricola” .
L’iniziativa coinvolge 16500 persone, divise in 530 gruppi sparsi nell’Ohuam Pende. Quella di Bozoum è una Fiera come tante, con esposizione e vendita di sementi, piante e bestiame. Nella Repubblica Centrafricana però, sconvolta da un anno e mezzo di guerra e scontri fra milizie Seleka e Antibalaka, un evento che coinvolge la popolazione civile assume un significato molto particolare.
La situazione è ancora difficile, nella capitale, Bangui, e ancor più in periferia, nelle zone di foresta, che sfuggono al debole controllo del governo. Pochi giorni fa, a Bangui, un gruppo di uomini armati ha rapito il Ministero della Gioventù e dello Sport, Armel Ningatoloum Sayo, lo hanno catturato mentre usciva dalla messa. Anche nelle zone di periferia scontri e attacchi alle auto sono all’ordine del giorno.
Nonostante tutto, il direttore della Caritas di Bozoum, padre Aurelio Gazzera, ha voluto lanciare un segnale di speranza, di ritorno alla normalità: «Papa Paolo VI diceva che “Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”. Questa Fiera per noi è un segno di sviluppo, di pace, di speranza! L’orgoglio di chi lavora tutto l’anno alla preparazione di questo evento è ricompensato dalla partecipazione numerosa di espositori»
La Caritas lavora da anni a fianco degli agricoltori e degli allevatori della regione di Bozoum. Ha fornito sementi per coltivare il riso, fatte arrivare anche dall’Italia, 34 coppie di buoi e altrettanti carretti per il trasporto del materiale, ha promosso vari progetti di microcredito per favorire lo sviluppo delle attività e messo a disposizione magazzini per lo stoccaggio del raccolto. Agricoltura e allevamento sono le attività più diffuse in Centrafrica, agricoltori e allevatori però sono anche le prime vittime di attacchi e razzie delle milizie armate.
Nel 2013, quando si è svolta l’ultima edizione della Fiera, si erano registrati scambi per 55 milioni di Franchi cfa, poco più di 80mila euro. Un ottimo risultato. Quest’anno si prevedono meno compravendite, l’importante però è che la gente partecipi numerosa, così come faceva prima della guerra. La decima edizione della Fiera agricola di Bozoum vuole lanciare prima di tutto un segnale di normalità e pace a tutto il Paese, per gli affari c’è tempo.
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