AI TRE PALADINI DI S. TERESA: P. GEROLAMO GRAZIANO,
MARIA DI S. GIUSEPPE ED ANNA DI GESÚ
Ci
son delle figure che la Storia
assurdamente
par dimenticare,
eppur
i loro meriti le sanno
fare
vividamente riaffiorare.
Teresa
de Ahumada, ti sapesti
davvero
circondare di persone,
che
furon sitibonde dell’Eterno
ed
impregnate dell’intimità
divina.
La tua fiamma crepitante
non
vollero celar nel proprio core:
la
seppero al di fuori della Spagna
disseminare.
Quanta fioritura
di
chiostri, dove palpitan dei cuori,
che
voglion sostener la santa Chiesa
selvaggiamente
assediata dal mondo!
Sanno
fornir l’aiuto necessario,
basato
su orazione, penitenza
ed
amoroso studio del Vangelo.
Novella
linfa pervade il Carmelo:
fiorisce
una mirabil santità!
PRECISAZIONI
Nasce questo ciclo poetico sulla cara consorella spagnola
MADRE ANNA DI GESU’ (Lobera, 1545-1621)
all’indomani del riconoscimento pontificio
sull’eroicità delle sue virtù nel novembre scorso.
Mi piace pertanto riportare l’introduzione
del caro confratello basco P. Ildefonso Moriones
alla sua recente pubblicazione
sulla nostra S. Madre Teresa ed i suoi più stretti
collaboratori.
Preciso che queste liriche, corredate per lo più da schizzi,
sono indirizzate soprattutto ai tanti laici amici del Carmelo.
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TERESA DI GESÙ, MAESTRA DI PERFEZIONE
TERESA DI GESÙ, MAESTRA DI PERFEZIONE
(P.
Ildefonso Moriones, Pamplona 2018)
INTRODUZIONE
Il mio primo contatto con la Storia del Carmelo Teresiano ebbe luogo nel
1948, quando accompagnai fra’ Gioachino, Carmelitano Scalzo in carne ed ossa,
nel suo compito di raccogliere elemosine per la manutenzione del collegio di
Villafranca. E quell’incontro si rivelò così positivo che gli confidai il mio
desiderio di diventare come lui. Egli prese nota sulla sua agenda e, pochi mesi
dopo, mi arrivò la lettera ufficiale di ammissione al collegio preparatorio di
Amorebieta.
Nel 1950 passai per il terzo corso a Villafranca di Navarra dove il P.
Antonio Maria ci impartiva classi di Storia
dell’Ordine, raccontandoci le avventure
dei primi eremiti del Monte Carmelo. Quando venne in visita il padre Silverio
di Santa Teresa gli offrimmo una serata letteraria e a me toccò recitare a memoria i capitoli delle Fondazioni in cui la Santa parlava di
quella di Duruelo.
Più tardi, già novizio a Larrea, neoprofesso a Markina e filosofo a Vitoria,
ascoltai nel refettorio, durante cinque anni, la Historia del Carmen Descalzo en España, Portugal y América, del padre Silverio di Santa
Teresa. La prima spiegazione sistematica della Storia dell’Ordine la ricevetti
dal padre Antonio Stantić, nel Teresianum, durante il corso accademico
1960-1961. Nel 1962 mi iscrissi alla Facoltà di Storia Ecclesiastica
dell’Università Gregoriana.
Come argomento della mia tesi dottorale, diretta dal padre Riccardo
García Villoslada, scelsi il significato storico di un gesto di Anna di Gesù
(Lobera), discepola di santa Teresa di Gesù e di san Giovanni della Croce, per
conservare intatte le Costituzioni che lasciò in eredità alle sue figlie la
Madre Fondatrice, cioè, il suo ricorso alla Sede Apostolica chiedendo la
conferma delle Costituzioni di Santa Teresa, ed il conseguente processo,
infruttuoso, davanti a Filippo II, per obbligare il Vicario Generale
dell’Ordine, fra’ Nicolò di Gesù Maria (Doria), a sottomettersi alla decisione
pontificia.
Anna di Gesù ottenne da Sisto V nel 1590, la conferma delle Costituzioni
di Santa Teresa ma il suo superiore religioso, non contento di rifiutare
l’approvazione pontificia, castigò severamente la madre Anna. Su questo fatto
sono arrivate fino a noi due versioni differenti: mentre alcuni autori
affermano che il gesto di Anna di Gesù, ispirato alla sua fedeltà alla madre
Fondatrice, fu ingiustamente punito dal padre Doria, altri ritengono che la
condotta di Anna di Gesù meritò, per la sua imprudenza, la penitenza che le fu
imposta.
(Continua)
LA VOLITIVA
ANNA DE LOBERA
Sorprende
questa bimba di Medina
del
Campo, che decenne ardisce fare
voto di
castità. Trascorron solo
altri
sei anni e rincara la dose:
decide
che claustrale si farà
sol dove
troverà l’austerità
capace
d’appagar l’ardente core.
*
La
Provvidenza sa venirle incontro,
facendole
scoprire il Direttore
di
spirito in un Padre gesuita.
A lui fa
un dettagliato resoconto
dei suoi
profondi assilli, che compresi
vengono
da quel dotto sacerdote.
*
Lui si
stupisce nel veder l’ardire
di
questa giovinetta, che l’implora
di
sradicarle dal core le erbacce
onde
piantarvi tutte le virtù.
A ciò
non si opporrebbe in alcun modo:
sarebbe
solamente colpa sua,
dovendone
poi render conto a Dio.
*
Quando
vien trasferito il Direttore,
dal
panico vien presa la ragazza,
ignara
delle mosse dell’Eterno.
Proprio
a Toledo apprende il sacerdote
da un
caro confratello quanto compie
una
certa Teresa tra le Scalze:
il suo
movimento suscitare
sembra
interesse e attira vocazioni.
*
“Ho qui trovato una monaca santa,
che col
permesso della Santa Sede
fonda
dei monasteri dove brilla
lo
spirito che tanto sospiravi!”.
E’
questa la notizia che attendeva:
Anna
sente gran fiamma dentro al core!
*
Riceve
informazioni dettagliate
sullo
stile di vita delle Scalze.
Non si
sente però d’interpellare
direttamente
la Madre fondatrice.
Supplica
il Padre per la mediazione.
*
(Chiesa
di S. Teresa, Piano di Sorrento)
Nel
legger quella lettera Teresa,
divinamente
ispirata, acconsente
alla
richiesta d’Anna, precisando
che
gradirebbe se potesse fare
la
vestizione ad Avila, la sede
del suo
priorato: vuol curarne
meglio
la formazione spirituale.
Primo
d’agosto: la ventiquattrenne
Anna
comincia un fecondo cammino,
che la vedrà sovente fianco a fianco
di
quest’insuperata Fondatrice!
(Ponderano
1-12-2019), Padre Nicola Galeno
QUASI A RITMO DI CORSA
Primo
d’agosto: quasi alla vigilia
del
primo giubileo della vita
varco
la soglia del Monasterino
fondato
da Teresa entro le mura
della
città, che pare una fortezza
davvero
saldamente presidiata.
*
Ho la
fortuna di veder tornare
la
Madre Fondatrice, che si curva
con
senso premuroso su di me.
Passano
quattro mesi e già mi debbo
rimettere
in cammino insieme a lei,
che
vuol nella città universitaria
le sue Scalze gioiosa impiantare.
*
In
quella situazione provvisoria
condivisi
la cella con la Madre,
che a
tutto s’adattava quanto a stenti
pur
di fondare un nuovo Monastero!
*
A
Salamanca emetto dopo un anno
i nostri Santi Voti, che legare
perennemente
mi sanno al Carmelo,
e per
quasi quattr’anni dalla Madre
incaricata
vengo di formare
al
genuino spirito coloro,
che fanno
qui la loro Vestizione.
*
Teresa
vuol fondare pure a Beas
e
cosa fa? Mi sceglie per Priora
di
quella casa. Debbo stralunare
gli
occhi, ben conscia della nullità
dell’esser
mio. So per esperienza
che
raramente sbaglia questa Madre,
di
certo rischiarata dal Signore!
*
Sono
alla soglia ormai dei trent’anni
E tra
le suddite chi mi ritrovo?
Maria
Salazar e pur Teresa!
Una
parentesi qui debbo aprire.
*
Appena
vien eletta la priora
del
nuovo Monastero, par Teresa
davvero
scomparire! Più non vuole
presiedere.
Se manca la priora,
tutto
demanda alla sottopriora.
Distinguersi
non vuol minimamente!
*
Ripenso
a quante lettere scrivemmo
entrambe
per restare in sintonia,
quando
la lontananza c’impediva
quel
dialogo diretto cuor a cuore…
*
Questo
mi consentì d’apprender pure
particolari
curiosi, che certo
nessuno
avrebbe ai posteri narrato,
come
quando la Madre, tutta rossa
dalla
vergogna, vide inginocchiarsi
dinanzi
a sé quel Vescovo implorante
dall’umil
donna la benedizione…
*
Debbo
però pentirmi d’una cosa.
In tempi
successivi per l’incerto
futuro
delle nostre Fondazioni
a
causa dei dissidi in alte sfere
mi
venne ingiunto dalla cara Madre
d’incenerire
la corrispondenza.
Grande
il rincrescimento nel vedere
in
fumo un capitale di ricchezza
incalcolabile
per umanità
e per
oculatezza spirituale…
(Milano
4-12-2019), Padre Nicola Galeno
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