AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

domenica 16 giugno 2013

LE AVVENTURE - DISAVVENTURE DI ANGIE

Mi sono fatta male, inciampando nel marciapiede sconnesso, tipico di tutte le nostre strade, e, per non cadere, mi sono appoggiata d'istinto e di botto su un palo di metallo che nasceva dall'asfalto: la mano destra si è piegata all'indietro e mi sono fatta un male cagnone. Tornavo, erano le 11 di sera, da una conferenza dove si commemorava Don Puglisi, il sacerdote caduto in Sicilia sotto la botta della mafia. Era il 16 maggio.
Solo il giorno dopo sono andata al Pronto Soccorso, dopo aver valutato il male, il livido e il gonfiore alla mano, non mi piace precipitarmi a dire che ho la bua, penso che hanno casi più gravi di cui prendersi cura. E quella notte l'ho passata sveglia, mettendo il ghiaccio.
Dopo la lastra, per 17 giorni ho portato il cartongesso che mi imprigionava avambraccio, polso, mano e dito pollice, per sospetta frattura dello scafoide. La successiva risonanza magnetica, che ho fatto a pagamento per non dover aspettare due mesi, ha rivelato una contusione alla base del radio e dell'ulna e di conseguenza ecco il tutore per 4-6 settimane. Ma col pollice libero! E qui è cominciata la mia rinascita.
Questa è la piccola storia.

Sì, ecco, mi vorreste tutti in perfetta forma, se sono giù di forma c'è chi si mette semplicemente a piangere (i più deboli e più sensibili), c'è chi pensa a un mio tradimento 'Come, contavamo su di te! per questo e per quello e anche per tirarci su di morale!' (gli opportunisti). Cosa debbo dire a questi, che comunque sono amici e li amo: " Guardate che non sarò sempre in perfetta forma. Cominciate a farci un conto". E poi perché debbo dire loro qualcosa? Ma che si arrangino! I primi piangano nel silenzio della loro casa e i secondi si cerchino qualcun altro che sta sulla breccia (io, a furia di starci, ho preso anche Porta Pia, ma che fatica ragazzi! e poi è stato davvero molto tempo fa!).
Ecco, scriverti questo mi ha fatto scoppiare a ridere e sono tornata di buonumore.



E poi, per fortuna, ci sono anche gli amici pratici (in politica li chiamerebbero 'pragmatici'), quelli che vedono le tue difficoltà e ti lavano i piatti, che stirano i tuoi panni e provano a aiutarti a far da mangiare (il che non è semplice, sono un cuoco difficile).
Jamila i primi tempi del mio polso fuori uso pensava perfino di prepararmi enne macchinette del caffè così io non dovevo sforzarlo a chiuderle e facevo più facilmente colazione. Marjana ha tagliato panini e spalmato stracchino. Lana e Tania mi hanno aperto bottiglie d'acqua e succoni di frutta. E Arturo, che è praticamente astemio, ha imparato a aprirmi le bottiglie di vino. Poi ho incominciato a far cuocere a Jamila le uova sode che poi io riuscivo a pulire dalla buccia e a tagliare con la sinistra usando il tagliauovo e a fare tartine per sovrapposizione di ingredienti. Ecco, le tartine mi hanno aiutato e, quando, dopo 17 giorni, mi hanno tolto il cartongesso che mi impediva l'uso del pollice della mano destra, è stato un nuovo principio: ideavo piatti che potevo fare semplicemente organizzando un aiuto amico. Così Tania ha tagliato le verdure del soffritto, cipolla carota e zucchine e poi da sola ho preparato un risotto mantecato a sinistra (e un po' di aiuto della destra) col parmigiano.
Così è stato per il recentissimo patè di formaggio: ho montato (con molta fatica con la sinistra) mezzo chilo di robiola con forma grattugiata, pepe e olive comprate già a rondelle. E, quando è arrivata Tania, le ho chiesto di affettarmi un piccolo peperone crudo a dadini piccoli: Tania è cuoca in un ristorante, è impressionante come taglia la verdura senza guardare, sono fortunata. Poi ha finito di mescolare il patè con l'aggiunta del peperone tritato e l'ha disposto nello stampo da plum cake: in frigo e il giorno dopo era divino (con l'avanzo ci ho fatto oggi delle tartine guarnite di uovo sodo e pomodoro).
In quanto allo scrivere, mi sono arrangiata da sola, tanto ci sono abituata e la mia mano sinistra ha fatto miracoli lenti ma li ha fatti.
       Già, perchè io scrivo a penna su quaderni a quadretti piccoli. Il mouse e il pc mi servono solo per le email o per ricopiare le mie storie finite. Infatti, per la mia fisiatra, sono un'antiquaria.

Angela Fabbri
15 giugno 2013

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