Un Padre Carmelitano mi ha informato che a Philadelphia, il dott. Doman ha creato un centro per recupero ragazzi affetti da sindrome Down. Ecco la storia di un ragazzo italiano che ha incontrato il medico americano.
Mi presento, sono Francesco, un ragazzo di 20 anni affetto da sindrome di Down. Abito a Casalbuttano, un paese nelle vicinanze di Cremona.
Al momento della mia nascita, quando i dottori scoprono la sindrome, il primario dell'Ospedale di Cremona dice di non buttar via soldi e di tenermi così come sono. Ma io, con i miei genitori, non mi arrendo ed intraprendo un difficile cammino per la mia riabilitazione neurologica.
Un cammino che ha avuto bisogno di un lavoro possente, coraggioso ed impegnativo. La mia storia inizia nel Luglio 1985 quando parto, con i miei genitori, per il primo viaggio in America per seguire il metodo di riabilitazione del Dr. Doman di Filadelfia.
Pratico il metodo intensivo (15- 16 ore al giorno di lavoro) per 4 anni. A 3 anni leggo, ottengo tante conquiste come quella dello striscio, del carponi, del cammino e della corsa. Frequento la scuola elementare senza insegnante di sostegno e così anche la scuola media.
Mi iscrivo al Liceo Linguistico Manin di Cremona dove frequento il primo anno con risultati discreti, ma sono costretto a cambiare scuola: troppo impegnativa, non riesco a fare nessun programma fisico (nuoto, corsa). Allora scelgo l'Istituto Tecnico Einaudi di Cremona dove mi diplomo con 95/100 nel Luglio 2003. Adesso sto frequentando l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona dove mi sono iscritto alla facoltà di Economia Aziendale. Ho passato tutti gli esami del primo anno con votazioni molto confortanti:
Macroeconomia 20/30
Microeconomia 22/30
Teologia 1 28/30
Matematica Generale 21/30
Storia economica 26/30
Metodol. e determ. quant. d'azienda 18/30
Informatica generale 23/30
Economia Aziendale 20/30
Statistica 18/30
Matematica finanziaria 19/30
Istituzioni di Diritto privato 20/30
Ho conseguito anche l'attestato ECDL (European Computer Driving Licence) per l'uso del computer.
Questo, in sintesi, il cammino scolastico. Ma non posso tralasciare di raccontare che mediante il programma respiratorio sono arrivato a fare 6/7 chilometri non stop di corsa e 100 vasche di nuoto non stop in piscina.
E che dire del mio amore per la lettura!! Durante le ultime rivisite in Italia (avevo 5 anni ) i miei genitori erano costretti a portare una valigia piena di libri da leggere durante gli intervalli delle sedute con lo staff.!!!
E' stato senza dubbio un cammino difficile, impegnativo, portato avanti con la sola forza dell'amore dei miei genitori e con l'aiuto di tutti i membri dello staff degli Institutes for the Achievement of human Potential del Dr. Glenn Doman.
Il prossimo obiettivo è quello di conseguire la laurea, quindi di poter trovare un lavoro, possibilmente nel campo dell'informatica, e poter vivere una vita "normale" dimostrando al mondo che anche un Down può arrivare a determinate mete.
La testimonianza della madre di Francesco
"Perché. o Signore, hai voluto nella tua infinita bontà, darci questo immenso dolore?"
"Perché. o Signore, hai voluto nella tua infinita bontà, darci questo immenso dolore?"
E' l'angosciante interrogativo che mi è balenato nel cuore il giorno in cui i medici hanno emanato il triste verdetto: "Vostro figlio Francesco è affetto da sindrome di Down; esistono centri che aiutano questi bambini ed i loro genitori, ma non fatevi illusioni e non sprecate soldi nell'inutile ricerca di soluzioni miracolose. Amatelo ed accettatelo così com'è!"
Il mondo avrebbe voluto che rimanessi a guardare, immobile, rassegnata a considerarlo "diverso" e "lontano" da noi, persone normali, ma l'amore per un figlio non si può arginare.
Mi aggrappo alla Fede ed alla Speranza: costasse anche una vita, ci deve essere un modo per "liberare" Francesco da questa sua condizione!!!
La Provvidenza ci porta a conoscere Glenn Doman e gli Istituti di Filadelfia e ad iniziare il metodo di riabilitazione neurologica che diventa la nostra vita e che coinvolge tutta la famiglia trasformando la casa del pianto, del vento che strugge, del buio che angoscia, nella casa del sole che illumina e riscalda.
Il programma è estenuante. Il ritmo di lavoro pressante. Non ho più tempo per niente e per nessuno.
Interrompo le attività sociali, taglio i ponti con tutti.
Quante volte mi sono chiesta: "Ma cosa sto facendo?" e mi assalgono mille dubbi, mi sento insicura, fragile.
Ma la posta in gioco è troppo grande per abbandonare, anche perché, al mio fianco, c'è una persona che condivide ogni attimo della mia vita, anche la mia disperazione e mi aiuta a capire e ad andare avanti: mio marito.
I mesi passano ed il programma diventa fondamentale per me e per Francesco.
Cominciamo a raggiungere obiettivi significativi che ci spronano a continuare.
Ho gridato al miracolo quando ho constatato che Francesco sapeva leggere (aveva 3 anni) e non parlava ancora!!!!
E' stato questo il traguardo che mi ha dato la profonda convinzione della validità del metodo e poi ancora i miglioramenti in campo intellettivo: la formazione del pensiero completo, l'abilità nella scrittura, la capacità di deduzione, di ragionamento ma soprattutto la curiosità e l'interesse con cui Francesco si rapportava col mondo della conoscenza.
Ecco allora che le notti passate a preparare il materiale per il programma intellettivo acquistano un senso ben preciso: riesco a soddisfare il suo desiderio di imparare.
Dal mio animo scompare la visione di un figlio "diverso" e nasce il prorompente desiderio di urlare a tutti questa mia gioiosa convinzione: Francesco è superiore ai suoi pari!!!!
Potrei citare mille esempi che hanno illuminato la vita della mia famiglia durante lo svolgimento del programma.
Dopo 5 anni di lavoro intenso, ho ripreso la mia professione di maestra con molto più entusiasmo e maturità personale; ho recuperato le relazioni con amici, conoscenti, colleghi, con rinvigorita forza d'animo e grande determinazione.
Adesso, ripercorrendo con il pensiero la meravigliosa avventura vissuta con l'aiuto degli Istituti per il Raggiungimento del Potenziale Umano, mi riecheggiano le parole di Glenn: "Noi vi forniamo i migliori programmi del mondo per la riabilitazione neurologica della vostra creatura, ma i migliori terapisti siete voi genitori che li svolgete in modo straordinario, animati da un incontenibile amore per vostro figlio".
Grazie Glenn, mi hai dato la gioia di diventare mamma una seconda volta; oggi il mio Francesco frequenta l'Università, è un ragazzo sereno e fiducioso nella vita, con un carattere aperto e trasparente. Ci hai aiutato a compiere un capolavoro!!.
Palladini Annunciata Aglio
C'è stato, tra me e il Padre, uno scambio di corrispondenza sull'argomento, e siamo giunti alla conclusione che, per non obbligare a viaggi costosi in America, l'Italia potrebbe pensare di aprire un centro analogo a quello del dott. Glenn Doman invece di costruire discoteche.
In Italia e in molta parte del mondo...invece di pensare all'uomo nella sua interezza, si pensa solo ad offrirgli piaceri effimeri...per stordirlo, per non farlo pensare col proprio cervello: alcool droghe musica ad altissimo volume corse in auto telefonia mobile giochi elettronici sesso a gogo......tutte cose inutili o dannose che ledono il cervello e spesso portano ad una morte prematura.....
Che tristezza...meglio dedicarsi alla spiritualità alla poesia e immergersi nella natura....
Ma, soprattutto, invece di curare le malattie e migliorare la qualità di vita umana, si fa di tutto per abbassarla e addirittura a distruggerla.
Come vorrei che le persone pensassero al bene vero dell'uomo e non ad un benessere che poi non è uno star bene!
Mi direte...ma certo che ci pensiamo! Lo so, forse voi che mi leggete la pensate come me, ma sono sempre pochi coloro che desiderano veramente il bene per sé e per il prossimo. Buona Domenica!
La vera umanità, il vero altruismo si concretizza in ogni atto che vuole dare senso ad ogni vita umana piu' debole e piu' fragile.
RispondiEliminaBasterebbe un piccolo gesto concreto fatto da ogni persona di vero sentimento, e la situazione cambierebbe.
"poesieinsmalto"
La nostra vita è costellata di illusioni che ci aiutano a vivere "viviamo la vita inseguendo una luce lontana tra mille dolori" il poeta credo voglia esprimere che nel nostro percorso di vita abbiamo bisogno di una luce, che è rappresentata spesso dalle nostre illusioni fantasie" false certezze", la vera umanità il vero altruismo sta appunto nell'evitare qualunque condizionamento psicologico nei riguardi di esseri altri esseri umani piu' deboli o fragili
RispondiEliminaRita Levi Montalcini " La vita vale in quanto non riflettiamo solo su noi stessi ma sul mondo intorno a noi" Sergio