Fin da giovane,sono sempre stata colpita delle sofferenze delle popolazioni soggette ad aspre dittature, a feroci massacri e, purtroppo, si sono sempre ripetuti i medesimi errori, da una nazione all'altra, in ogni angolo del mondo. Gli Inti Illimani cantavano la loro sete di libertà, per quella terra, il Chile, tanto vilipesa.
Correre, correre per scappare alla morte, ad una morte ingiusta, crudele.
Quanto è accaduto a Cristo, si continua ad perpetrare in questo mondo che non vuole comprendere che la pace, l'amore, sono beni insostituibili, che il rispetto per l'umanità dovrebbe sempre essere messo in vetta ad ogni pensiero umano, a prescindere dalla religione a cui si appartiene.
In questo tempo di Quaresima, sento che il grido disperato degli Inti Illimani è ancora attuale, che cerca di infrangere quei muri di egoismo, di prepotenza, dominanti ancora in molte parti del nostro Pianeta.
Mi ha commosso allora, quando ero ragazza, continua a commuovermi ora, che sono nonna...poiché se un popolo ottiene la libertà, ce n'è subito un altro che la perde.
Carissima amic, certamente queste sono canzoni che danno un carica particolare, non hanno perso la loro vitalita. Sono veramente grandi.
RispondiEliminaAuguri
"poesiainsmalto"
Grazie! Auguri anche a te!
RispondiEliminaQuesta musica ricorda anche a me di molte primavere fa, di un tempo che non era questo, ahimè!, per cui ti ringrazio tantissimo Danila.
RispondiEliminaFa bene al cuore
Gavino