Da
“I miei pensieri” di Santa Teresa di Lisieux
L’espressione
che più mi ha colpito, tra le tante, è quella citata qui sotto:
« l'ascenseur qui doit
m'élever jusqu'au Ciel, ce sont vos bras, ô Jésus ! Pour cela je n'ai
pas besoin de grandir, au contraire il faut que je reste petite, que je le
devienne de plus en plus. »
|
« le tue braccia, o Gesù, sono l'ascensore che mi deve innalzare fino al cielo! Per questo io non ho affatto bisogno di diventare grande; bisogna anzi che rimanga piccola, che lo diventi sempre di più. » |
La parte però sulla quale vorrei che riflettessimo, è
quella nella quale Teresina si pone delle domande, alle quali dà risposte che
potrebbero interessare la nostra stessa vita.
Forse Dio
preferisce alcuni ad altri? L’interrogativo assilla Teresa, ma la risposta è
semplice: conta essere quello che Egli vuole si sia.
“Ho aperto
il Vangelo, e lo sguardo è caduto su alcune parole di Gesù: “Gesù salì sopra
una montagna e chiamò a sé quelli che volle, e andarono a Lui” (Mc 3,13). Bene,
ecco il mistero della mia vocazione, della mia vita tutta, e in particolare i
misteri dei privilegi di Gesù sull’anima mia. Gesù non chiama quelli che sono
degni, bensì chi vuole lui o, come dice San Paolo: “Dio ha pietà di chi vuole lui,
ed usa misericordia a chi vuole lui. Non è dunque opera di chi voglia o di chi
corra, bensì di Dio che usa misericordia”: (Rom 9,15-16).
A lungo mi
sono domandata perché Dio avesse delle preferenze, perché tutte le anime non
ricevessero un grado uguale di grazie. Mi stupivo nel vederLo prodigare favori
straordinari ai Santi che l’avevano offeso, come San Paolo, sant’Agostino e che
Egli, per così dire, forzava a ricevere le sue grazie. Oppure, leggendo le vite
dei santi che a Nostro Signore piacque carezzare dalla culla alla tomba, senza
lasciare sul loro passaggio alcun ostacolo che impedisse di elevarsi verso di
Lui, e prevenisse queste anime con tali favori da non poter macchiare lo
splendore immacolato della loro veste battesimale Mi domandavo perché i poveri
selvaggi, per esempio, morissero in grande numero prima di aver nemmeno sentito
pronunciare il nome di Dio. Gesù si è degnato di istruirmi su questo mistero,
Egli ha messo davanti ai miei occhi il libro della natura e ho compreso che
tutti i fiori che Egli ha creato sono belli, che lo splendore della rosa e il
candore del giglio non tolgono nulla al profumo della violetta o alla
semplicità incantevole della pratolina…Ho compreso che se tutti i piccoli fiori
volessero essere delle rose, la natura perderebbe il suo ornamento primaverile,
i campi non sarebbero più smaltati di fiorellini…Lo stesso avviene nel mondo
delle anime che è il giardino di Gesù. Egli ha voluto creare i grandi santi che
possono essere paragonati ai gigli e alle rose, ma ne ha creati pure di più
piccoli. Questi devono accontentarsi di essere pratoline o violette destinate a
rallegrare lo sguardo di Dio quando Egli lo abbassa ai suoi piedi. La
perfezione consiste nel fare la Sua volontà, nell’essere quello che vuole che
noi si sia”..
Non vado oltre, consiglio vivamente di procurarsi il
testo di Teresina “I miei pensieri”, poiché vi sono spunti di riflessione
davvero profondi, pur nella semplicità in cui la Piccola Santa si esprime.
C’è una considerazione che oggi è stata superata, ovvero
che quei selvaggi citati da Teresina,
che non hanno avuto la fortuna di ascoltare la Parola di Dio, non ne hanno
alcuna colpa, e se la loro vita è conforme all’Amore, sono sicura che c’è posto
anche per loro in Paradiso. Non c’è perdono, invece, per coloro che, pur avendo
conosciuto l’Uomo-Dio, il Cristo Signore, e la Buona Novella da lui predicata,
lo rifiutano. Egli infatti ha detto: “sarete giudicati dall’Amore”, ed ha
sottolineato:
Il giudizio finale: giudicati sull’amore (Mt 25,31-40)
Santuario di Santa Teresa Bambin Gesù Legnano |
“Quando
il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà
sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed
egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri,
e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a
quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in
eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (25,31-40).
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (25,31-40).
Chi rifiuta
quindi gli insegnamenti del Signore, non sarà accolto: ben conosciamo la
parabola della zizzania.
Santa Teresa
del Bambino Gesù ha fatto proprie le opere di misericordia, perché sapeva che
il Regno dei Cieli è il premio che spetta a coloro che hanno scelto di vivere
seguendo gli insegnamenti di Cristo.
Casa della Carità - mensa dei poveri Legnano |
Non rifiutate
quindi di dare il vostro aiuto ai bisognosi, in qualsiasi forma sia necessario,
e non criticate quelli che lo fanno, pensando che l’accoglienza soprattutto
quella verso gli extra-comunitari, sia un errore. Non lo è, il gesto è
elogiabile, e gradito a Dio (ho fatto riferimento al brano del Vangelo proprio
per evidenziare la Parola) sta poi a chi riceve aiuto, comportarsi in modo
riconoscente e cercare di approfittare dell’occasione che gli è offerta, per
dare un senso alla propria esistenza.
Non è un caso che, proprio nella
Parrocchia dedicata alla Santina, ci sia una Casa della Carità – Mensa dei
Poveri. Lei pregava per i missionari, ne è la Patrona.
E’ missione non solo partire verso
lidi lontani per portare la Parola di Dio, ma anche accogliere chi viene da
lontano, perché ha fame di pane e Amore.
Danila Oppio
Carmelitana secolare
La Casa della Carità di via Santa Teresa è una realtà che fa onore alla città di Legnano. E’ stata aperta nel 2003, ma è dal lontano 1929 che la comunità religiosa dei frati Carmelitani Scalzi assicura un piatto caldo a coloro che bussano alla porta del convento. Al suo interno opera una mensa dei poveri che garantisce tale servizio ininterrottamente 365 giorni all'anno (Natale e Capodanno compresi) grazie all'impegno di un folto gruppo di volontari che si alternano. Da quando è stata aperta hanno prestato la loro opera circa 200 persone. Attualmente la mensa può fare affidamento su una settantina di volontari, un numero che però è appena sufficiente a garantire i servizi. Senza il loro prezioso contributo non sarebbe possibile assicurare in modo continuativo un pasto caldo a uomini e donne in difficoltà.
La struttura vive di offerte e di versamenti effettuati tramite il 5 per mille. Un aiuto fondamentale è garantito dall'associazione Banco Alimentare, supermercati, panificatori, associazioni, singoli benefattori, imprenditori e da convenzioni stipulate con alcune scuole per il ritiro della frutta non consumata dagli alunni.
Mediamente la mensa garantisce ogni giorno un pasto caldo a 120 bisognosi, a cui si devono aggiungere persone di passaggio non facilmente quantificabili. Dal 7 luglio 2003 (giorno dell'inaugurazione) ad oggi, sono stati distribuiti in totale quasi 195mila pasti.
Mediamente la mensa garantisce ogni giorno un pasto caldo a 120 bisognosi, a cui si devono aggiungere persone di passaggio non facilmente quantificabili. Dal 7 luglio 2003 (giorno dell'inaugurazione) ad oggi, sono stati distribuiti in totale quasi 195mila pasti.
Frequentano la mensa in modo quasi uguale persone straniere (prevalentemente nord africani, rumeni e sud americani) e cittadini italiani residenti a Legnano e nei paesi dell'hinterland.
La Casa della Carità ospita altri servizi sempre finalizzati ad aiutare persone che vivono situazioni di forte disagio. Particolarmente preziosa è l'attività svolta da Ambulamondo e Ambulabimbi, due strutture gestite da medici volontari che settimanalmente offrono consulenza sanitaria a stranieri indigenti, adulti e bambini.
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