Il conto per favore!
Credevi d’averlo detto a un cameriere
ma senza guardarlo in faccia.
Ti saresti meravigliato della fluente barba
bianca.
Hai chiesto il conto a Dio.
Il conto, quello vero,
quello con la bilancia del farmacista,
quello che non perdona,
quello che lascia senza stracci per nascondersi,
quello che sei fritto senza pastella,
quello dei rimorsi rivangati,
quello delle colpe non giustificate,
quello che non accetta scuse,
quello che ti sbatte in faccia
il mostro che sei.
Sei nato con uno specchio vicino,
ti sei rimirato in esso tutta la vita,
ma non ti sei mai accorto
degli appunti lasciati sul fondo
per le immagini false che davi di te.
E’ tutto scritto, basta leggere.
Non si sa se la pratica venga
direttamente passata al diavolo
per chi già s’è venduto l’anima
quando era in vita.
Lorenzo Poggi
Nessun commento:
Posta un commento