Sembrava tanto il tempo
ma fu un soffio, vita
al mio orecchio. Tu fosti l’amore, mi cantò
le seduzioni, carta assorbente
del trasudamento. E mi tatuai in parole.
La ballerina bianca nel bianco
o l’invisibilità. Quel tutù
che batte capriccioso sulle punte
del precario equilibrio. E la luce, ma
l’abbagliamento. L’acuto dell’usignola
perfora nel midollo. Io tu
noi. La risacca.
Vado vengo andiamo
torniamo. Il respiro
nell’attimo e Messina dall’alto.
I miei titoli, favo di tenebre.
Domenica Luise
Fotografia di Messina dall’alto di Mariachiara Crisafulli. È stata scattata dal quinto piano di un palazzo dal quale si godeva questa straordinaria vista con la Madonnina dello stretto in primo piano e le luci della sera.
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