AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

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colei che ci ha donato lo scapolare

domenica 18 novembre 2012

NEVER AGAIN


NEVER AGAIN” leggeva l’enorme striscione che sabato sera, in quel di Dublino, apriva la manifestazione di 12ooo persone (fonte GARDA), indetta per reclamare una legislazione in favore del diritto delle donne ad abortire; una legislazione necessaria da milioni di anni e resa quanto mai urgente dalla recente morte, per mancato aborto, della giovane dentista indiana Savita Halappanavar."
Soffro per la morte della giovane indiana, ma mi fa ancora più paura quell'enorme striscione a Dublino, che reclamava al diritto delle donne di abortire.

Aborto negato in Irlanda, donne a lutto e fiori per Savita. Presidi anche a LondraProteste in tutto il Regno Unito per la giovane donna di origine indiana morta di setticemia dopo che un ospedale di Galway ha rifiutato di praticarle l’aborto terapeutico giustificato da un grave problema fetale. “Questo è un paese cattolico”, hanno risposto i medici alla ragazza-

Direi che il buon senso dovrebbe saper fare un distinguo. Davanti alla possibilità di morte della donna, con un feto in stato di setticemia, bisogna dare la libertà di scelta alla futura madre. Ma sono casi da valutare uno per uno. Concedere una legge che permetta ufficialmente l'aborto, significa dare via libera ad un omicidio di massa.

La scelta di essere madri o non esserlo, appartiene solo alle donne, e su questo non si discute. Ma la vita è la Vita, e va rispettata in tutte le sue forme, anche in quelle di un piccolo fagiolino embrionale, o di un feto. Quindi, a mio avviso, sarebbe meglio evitare le gravidanze, se indesiderate, semplicemente facendo prevenzione, usando contraccettivi che la Chiesa, purtroppo, non accetta. Ma una volta “partito” il seme della vita, ovvero quel germe che diverrà uomo o donna - inutile nascondercelo -(..così come il seme della pigna origina un albero imponente, maestoso, occorre lasciarlo crescere e germogliare, farlo nascere), poiché si tratta di vita! Il contadino, quando semina, desidera che tutti i semini che ha versato nel grembo della terra crescano rigogliosi. e diano frutti, E noi vorremmo impedire che un bimbo – sano – veda la luce? Anche se in fase embrionale? Dopo pochi mesi sarà una tenerissima creatura da tenere tra le braccia. Se mia madre avesse deciso di abortire, mentre mi attendeva – tanto ero solo un grumo di cellule – non sarei oggi qui a scrivere di questo. Ma trovo giusto il controllo delle nascite in quel contesto di sovraffollamento, così come evitare una gravidanza se fosse di pericolo alla madre e alla creatura. Ma evitare non significa abortire..significa non procreare! Prendere misure per non restare incinte. Così anche laddove esiste uno stato di povertà tale, per cui i nascituri sono destinati a morte precoce..meglio non concepire.
Io mi sento profondamente cristiana, ma non bigotta…ho un grandissimo rispetto per la vita, quella degli esseri umani e quella del mondo animale e vegetale…ma credo che usare l’intelletto per fare discernimento sia necessario.
Allora, tornando a bomba, non è un diritto quello di abortire, poiché per salvare la mia vita, io madre, uccido mio figlio. Capisco che l’istinto di sopravvivenza mi suggerirebbe un aborto terapeutico, ma mi ostino a tenere una benda sulla coscienza, rifiutando di pensare che quell’esserino che porto nel grembo è un futuro essere umano, pari a me! E forse con più diritti dei miei. Ribadisco..non ci troveremmo davanti ad una scelta tanto terribile, se evitassimo gravidanze di cui non vogliamo o non possiamo farci carico,
Ma non è un diritto, uccidere un essere indifeso..come non è un diritto sputare bombe sui civili tra cui bambini, donne ed anziani. E’ come voler avere il diritto di applicare la pena di morte su di un neonato.
So di essere dura..ma ancora oggi, con la scienza e la medicina che ha fatto passi da gigante, si pensa che l’aborto sia un intervento simile all’asportazione di un polipo o di un’appendice. Attenzione, stiamo uccidendo una essere umano, anche se ancora in fase embrionale.
Lo so, sto pubblicando questo mio pensiero su un sito prettamente cattolico. Ma chiedo al Magistero della Chiesa: "meglio l'uso del contraccettivo, o meglio l'aborto?. Meglio evitare di uccidere o meglio uccidere?"
Perché pongo queste domande?  Guardiamo in faccia la realtà, una volta tanto, invece di legiferare all'interno di una stanza senza finestre affacciate sul mondo. Le donne sono sempre state costrette, volenti o non volenti, ad abortire. Le cause di tale scelta sono di diversa natura: una violenza subita, la troppo giovane età per affrontare la maternità, già troppe bocche da sfamare, la possibilità, causa malattia, che il bimbo nasca malato o non nasca affatto, la povertà economica  e culturale...aggiungete voi tutte le altre possibilità per cui una donna sceglie di abortire.
Allora, forse, concedendo anzi, consigliando l'uso di anticoncezionali, nessuna donna si dovrebbe trovare di fronte ad una scelta tanto difficile e crudele. Per lei, traumatica, e per il nascituro, definitiva.
Ci saranno comunque aborti clandestini o ufficiali, ma il numero verrebbe ridotto di molto.


5 commenti:

  1. Nel caso della giovane dentista io so che anche la religione cattolica avrebbe consentito l'aborto se il pericolo di vita per la madre fosse stato così impellente, tuttavia penso che la morale si debba seguire secondo coscienza. E senz'altro il contraccettivo diventa un peccato veniale al raffronto.

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  2. Occorre sentire i giudici, dopo che avranno indagato a fondo, per capire le vere ragioni di come sia avvenuta la morte della giovane donna. Non posso pensare che i medici si siano rifiutati di intervenire, adducendo la scusa che sono cattolici e non praticano aborti. Deve esserci dell'altro sicuramente. Ma la notizia è passata così, e le donne dublinesi si sono mobilitate per ottenere la legge che consenta l'aborto. Io sono contraria a rendere ufficiale quello che ritengo un omicidio..posso comprendere la valutazione caso per caso, laddove il rischio di morte della gestante sia davvero possibile. Ma va sempre chiesto all'interessata ed in mancanza di lucidità della stessa, ai familiari più stretti. Un abbraccio paradisiaco

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  3. Come è facile discettare sulla pelle delle altre!
    Integralismi come questi sono alla base delle violenze nel mondo.

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  4. Mi dispiace tanto per quella giovane donna. E penso che si doveva fare il possibile per salvarla, rispettando la sua volontà riguardo ad un eventuale aborto terapeutico. La risposta – se è vera – dei medici che si nascondono dietro la religione, è un po’ pilatesca, sempre secondo il mio punto di vista. Qui sono d’accordo col commento di Mimma ed anche con te Danila. Riguardo alla richiesta delle donne irlandesi di una legge abortista provo un sentimento di pietà nei loro confronti perché non sanno che non fanno un favore a se stesse, ma a quelli che non vogliono assumersi le proprie responsabilità. Ne abbiamo un esempio in Italia. I politici e “allegati” non pensano che al proprio tornaconto e la classe dei ricchi non pensa altro che ad incrementare i propri pingui forzieri, così per poter pagare tutte le tasse e le gabelle imposte per salvare lo Stato le famiglie sono spesso costrette a rinunciare a qualche gravidanza, magari appena iniziata, ma “per fortuna” la legge lo permette (!). E riguardo a questo ben vengano i contraccettivi, piuttosto che un omicidio (chiamiamo le cose col loro nome) è meglio prevenire, senza se, e senza ma. Questo è solo il mio parere di donna. Penso anche che uno Stato, degno di questo nome, debba legiferare in favore della vita fin dal suo concepimento, e non come i nostri antenati che potevano eliminare gli scomodi neonati in qualsiasi modo, un bel lancio dalla rupe Tarpea e voilà (è solo uno degli esempi)! L’episodio evangelico di Erode mi ha sempre fatto venire i brividi e, nel mio piccolo cervellino, non capivo perché un Dio cosidetto buono, l’abbia permesso. Ma Dio (questo essere astratto che probabilmente è identificabile con la luce della ns coscienza) ci lascia liberi, e noi lo sappiamo, se vogliamo ascoltarci, quello che è un bene e quello che è un male; ma, ora, che ci riteniamo più “civilizzati” di un tempo, non facciamoci le leggi che permettono di distruggerci. Troppi orrori ci sono stati e ancora imperano nel mondo, davvero troppi , troppi, troppi. Gli integralismi non vanno mai bene, da qualsiasi parte provengano, e, come dice Margherita Hack, basterebbe osservare questo sacro e noto consiglio per vivere meglio: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Lei, da atea dichiarata, ha fatto proprio il messaggio fondante del cristianesimo. Che non è integralista, ma ricco di amore per tutta l’umanità, in particolare per quella più fragile ed esposta ai soprusi. Ma non sempre è stato, ed è recepito, questo grande messaggio, con la giusta comprensione anche dai suoi seguaci. Ma, per fortuna, gli esempi validi, non sono mancati.
    Giovanna Giordani

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  5. Giovanna, condivido appieno il tuo commento, che integra e arricchisce il mio articolo. Hai detto bene, e concordo in pieno! Grazie per aver donato il tuo contributo che, a mio avviso, mette ben chiari i puntini sulle "i"!

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Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi