LA FOTO RISALE AI PRIMI ANNI ‘80
E MOSTRA IL CARDINALE IN VISITA ALLA
NOSTRA PARROCCHIA
DEL CORPUS DOMINI DI MILANO
MENTRE SALUTA IL PREVOSTO P. VINCENZO
ED ALCUNE SUORE CARMELITANE DI VIA
MONVISO.
MILANO - È morto il cardinale Carlo Maria Martini. L'annuncio è stato dato nel pomeriggio dall'arcivescovo di Milano, Angelo Scola, dopo che già da giovedì sera era cresciuta l'apprensione per le condizioni dell'arcivescovo emerito di Milano, da tempo affetto dal morbo di Parkinson. Anche il papa, Benedetto XVI, era stato subito informato e aveva chiesto di essere tenuto costantemente informato per seguire da vicino l'evolversi della situazione. Nelle ultime 24 ore amici e parenti del cardinale hanno fatto visita al suo capezzale al Collegio Aloisianum di Gallarate (Varese), dove l'ex arcivescovo di Milano era ricoverato.
I FUNERALI - L'arcivescovo di Milano il cardinale Angelo Scola e il Consiglio episcopale milanese hanno nel frattempo stabilito le modalità delle esequie. La salma di Martini sarà accolta in Duomo a Milano sabato alle 12. Da quel momento, come spiega una nota della Diocesi, sarà possibile renderle omaggio sino ai funerali che verranno celebrati lunedì 3 settembre alle 16. Per le celebrazioni eucaristiche di domenica 2 settembre l'Ufficio liturgico della Curia predisporrà intenzioni di preghiera particolari.
IL MEDICO PERSONALE - Dopo un'ultima crisi, cominciata a metà agosto, il cardinale era entrato in fase terminale. «Non era più in grado di deglutire né cibi solidi né liquidi. Ma è rimasto lucido fino all'ultimo e ha rifiutato ogni forma di accanimento terapeutico» aveva detto Gianni Pezzoli, direttore dell'unità di Neurologia del Centro Parkinson degli Istituti clinici di perfezionamento di Milano, che da anni ha avuto in cura il Martini. «Su questi pazienti - ha spiegato il medico - si possono usare vari dispositivi come la peg (gastrostomia endoscopica percutanea, ovvero una forma di nutrizione forzata, ndr). Ma in questa fase sarebbe un accanimento terapeutico e l'accanimento terapeutico non va mai applicato in nessuna terapia medica, quindi anche in questo caso. La malattia è evolta in modo più naturale possibile». Il cardinal Martini «non ha mai cercato di nascondere la sua malattia, anzi l'ha sempre dichiarata con grande coraggio», ribadisce Pezzoli «ha partecipato a svariati convegni sul Parkinson, durante i quali ha sempre risposto alle domande dei pazienti. Per noi è stato ed è un onore poterlo seguire» ha concluso il medico.
IL CARDINALE SEMBRA BRACCATO DALLE BARBE
DI P. MARIO NASCIMBENI E P. NICOLA GALENO
Nessun commento:
Posta un commento