Abitualmente si considera famiglia, quella piccola comunità, unita nel Signore, formata da papà e mamma, e dai figli nati dalla loro unione, o dalla scelta di adozione dettata dal loro amore.
Giusto, di norma questa è l’immagine di un nucleo familiare. Ma non dimentichiamo che ogni casa è il nido di persone unite da legami affettivi e di sangue: due coniugi anziani sono una famiglia, una madre o un padre soli coi figli, a causa di una vedovanza o di una separazione, fratelli che scelgono di condividere l’esistenza sotto lo stesso tetto, persone che un tempo avevano qualcuno da amare, e sono rimaste sole. E’ sempre famiglia.
E superando certe barriere preconcette, seguiamo i consigli dei Cardinali e dei Vescovi, di accogliere con uno sguardo d’amore anche quelle famiglie che hanno scelto il matrimonio civile, o la convivenza. E se ci sono difficoltà economiche, di relazione, di malattia, non chiudiamoci in un guscio pensando che nessuno può risolverle. Parliamone. Anche il solo fatto di aver condiviso le nostre sofferenze è d’aiuto. Non ci sentiamo soli, qualcuno ci ascolta. Perciò dobbiamo anche saper ascoltare.
Con la crisi economica, molte aziende stanno chiudendo e mettendo in cassa integrazione (alla meno peggio) o licenziando i loro dipendenti.
Questi lavoratori sono spesso padri e madri, ancor giovani e con figli piccoli o adolescenti che devono studiare per crearsi un futuro. Possiamo pensare concretamente di far qualcosa per loro?
Da tempo il Cardinale ci aiuta a vedere la Parrocchia come la Famiglia delle famiglie. E’ il luogo dove si impara ad uscire dal proprio “piccolo mondo”, per allargare i nostri orizzonti verso i bisogni essenziali del prossimo.
E' basilare rendersi conto che non siamo soli, né che dobbiamo chiuderci dentro il nostro piccolo mondo, composto da noi stessi e da qualche persona che ci è particolarmente cara. Guardiamoci intorno: molta gente soffre per malattia, spiritualmente, psicologicamente, economicamente. E poi guardiamoci dentro: cosa abbiamo da offrire agli altri? Tempo - denaro - cure - compagnia - sostegno morale - volontariato - e altro.
Tutto non possiamo fare, ma basta una di queste cose, fatta con il cuore, per alleviare almeno in parte, le sofferenze del prossimo.
E se siamo noi quelli che hanno bisogno di aiuto, di un qualsiasi aiuto? Non chiudiamoci a riccio, non facciamoci prendere da una forma di orgoglio che ci impedisce di esprimere il nostro disagio, parliamone.
Ad un sacerdote, ad un amico che si impegna nelle varie attività parrocchiali, sicuramente saprà indicarci la strada giusta per risolvere, almeno in parte, i nostri guai. Sicuramente ci ascolterà e ci starà vicino.
E CERTAMENTE CAPIREMO DI NON ESSERE PIU' SOLI!
E NON DIMENTICHIAMO CHE ABBIAMO UN AMICO CHE NON CI ABBANDONA MAI:
IL SIGNORE GESU'!
Tutto non possiamo fare, ma basta una di queste cose, fatta con il cuore, per alleviare almeno in parte, le sofferenze del prossimo.
E se siamo noi quelli che hanno bisogno di aiuto, di un qualsiasi aiuto? Non chiudiamoci a riccio, non facciamoci prendere da una forma di orgoglio che ci impedisce di esprimere il nostro disagio, parliamone.
Ad un sacerdote, ad un amico che si impegna nelle varie attività parrocchiali, sicuramente saprà indicarci la strada giusta per risolvere, almeno in parte, i nostri guai. Sicuramente ci ascolterà e ci starà vicino.
E CERTAMENTE CAPIREMO DI NON ESSERE PIU' SOLI!
E NON DIMENTICHIAMO CHE ABBIAMO UN AMICO CHE NON CI ABBANDONA MAI:
IL SIGNORE GESU'!
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