Fa sempre piacere apprendere di non aver scritto "eresie", quando si trova conferma immediata da fonte infallibile!! La mia preoccupazione costante resta infatti quella di informare i lettori in modo corretto, anche se scritto nel mio stile molto semplice.
Mi pareva d'essere stata un po' troppo dura, riguardo le scelte che noi cattolici siamo tenuti ad osservare. Ritengo però che siano scelte che dovrebbero essere dettate dal profondo desiderio di fare la volontà del Signore, altrettanto profondamente convinti che il Signore ci ha dato istruzioni per il nostro bene più vero, e quindi facilmente perseguibili.
Fare il possibile affinché la famiglia resti unita, e che la nostra vita, in tutte le sue attività in tutti i suoi pensieri, e nelle scelte più vere, diventi una rampa di lancio per il Cielo, è prioritario per un vero cristiano.
Si deve accogliere con comprensione, coloro che hanno fatto scelte diverse dalle nostre, facendo il possibile per dimostrare loro che vivere cristianamente rende più felici che non farlo, ma non dobbiamo farci influenzare dalle loro stesse scelte, pensando che ormai "tutti lo fanno".
A mio parere, "tutti lo fanno", perché ormai non c'è più nessuno che abbia il coraggio di dire chiaramente: "così non va bene"! I cattolici non possono accettare di mettere da parte i comandamenti del Signore, come un vecchio abito in disuso. Ormai i peccati mortali vengono trattati alla stessa stregua dei veniali. cosa vuoi che sia, oggigiorno! Per timore di passare per coloro che usano termini drastici, si sorride e si accetta tutto.
Ma la bontà è una cosa, il buonismo, un'altra. E' cosa buona pronunciare un netto NO, NON SI FA, proprio per il bene del prossimo, anche se pare un modo duro per offrire il bene. Ad un bambino che si sporge dal balcone, si da perfino una bella sculacciata, onde evitargli una rovinosa e drammatica caduta. A noi adulti, si deve parlare con: SI SI, NO NO, come insegna il Vangelo. Oltre tutto, ci sentiremo rassicurati. Comprenderemo i limiti che non vanno superati, ma non per quel senso di "divieto" che potrebbe irritare, ma proprio per capire fin dove arriva il recinto che ci protegge, e scavalcando il quale, ci si va a trovare in un terreno pericoloso, nel quale potremmo perderci. Agire in questo senso, indicando chiaramente i confini tra il lecito e l'illecito, è cosa buona e giusta. E' BONTA' !!
Se cominciamo a dire, riguardo una coppia che vive more uxorio: ma sì, convivono però si vogliono bene, che vuoi che sia, in fondo il matrimonio è una cerimonia, e oltre tutto costosa! Se lo dice uno che è cristiano cattolico, avalla una scelta non voluta da Cristo. Non va bene affatto!! Questo è BUONISMO! Diciamo le cose come stanno: vivono nel peccato. Vediamo piuttosto se riusciamo a convincerli, con la dolcezza del Vangelo, che sarebbero molto più felici se avessero la benedizione di Dio, se fossero proprio loro i ministri del sacramento del Matrimonio. Senza puntare loro addosso il dito, ma anche con una certa fermezza nella nostra fede. Altrimenti perdiamo di credibilità noi stessi, poiché non fungeremmo da esempio, e correremo il rischio di farci noi stessi plagiare da una corrente permissivista che, alla fine, potremmo far nostra.. Attenzione, il rischio è grosso!
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