Vergine, quell’inutile battaglia
mi lascia sol oppresso da catene
e nella torre del Castello langue
questa mia vita, preda dei ricordi...
Ero partito in cerca d’una gloria:
come garrisce al vento il gonfalone
splendido di San Marco, giovinezza
gonfiava in me l’anelito di gesta
capaci di dar lustro alla mia terra.
Tutto svanì. Soltanto il cigolio
resta dei ceppi...Eppur questo mio cuore
la nuova libertà già sperimenta
dell’alma che si stacca dalle cose
caduche per levarsi a quelle eterne.
Quando ti penso, Vergine Maria,
mi par che le catene trasformate
vengano nelle tenere tue braccia…
E’ buio, eppur m’avvolge sfolgorio
insolito di luce. Vergin Santa,
sei tu che dolcemente mi rincuori!
Prendo le mie catene. Ripercorro
di Pietro quel cammino che conduce
a vera libertà! Mi pare un sogno
poter deporre ai piedi tuoi, Maria,
queste catene orrende… Finalmente
ancora più del corpo l’alma mia
gusta l’ebbrezza del sentirsi schiava
felice sol del Figlio tuo Gesù!
LA FACCIATA DEL SANTUARIO
Chiesetta che sorridi verso il lago
come radioso sguardo d’orfanello
su cui paterna mano nel posarsi
ridiede la speranza della vita!
IL CASTELLO DELL’INNOMINATO
Torvo guardavi il lago ed il contado
pronto a schiacciar chiunque s’opponesse…
Eppur bastò festoso scampanio
per riportare somma nostalgia
della bontà perduta nell’infanzia!
LA SCOPERTA DEGLI ORFANELLI
Un tempo sol vedevo della guerra
l’aspetto teatrale: quanta gloria
si riversava sovra il vincitore!
Ed ora sol ricerca questo sguardo
degli orfanelli cenciosi lo stuolo…
Divento capitano del Signore
curvandomi paterno sul dolore
di tante famigliole devastate!
SOMASCA
Cercavo un luogo ameno che sapesse
non rinunciare a questa nostalgia
di solitudine colma di Dio…
Gruppuscolo di case abbarbicate
alla lor chiesa come figlioletti
che la violenza tenta di strappare
inutilmente dal paterno abbraccio,
sarete voi la sede del mio nido!
(Torino 22-4-2003), Padre Nicola Galeno
SULLE
ORME DEL SANTO
Lungo
il vialetto alberato
sorgon
cappelle che sanno
ricostruire
le tappe
d’un
prodigioso cammino.
Con
San Girolamo vedi
la
sapientissima mano
che
provvidente dischiude
nuovi
orizzonti di bene.
Dalla
prigione terrena
l’anima
evasa riscopre
vincoli
nuovi che dànno
senso
alla vita quaggiù.
Sui
derelitti ti curvi,
le
lor ferite lenisci,
pur
sulle piaghe lasciando
baci
di Cristo Gesù!
(Torino 24-5-2003), Padre Nicola Galeno
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