AFORISMA

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(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

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domenica 10 febbraio 2019

IL SERVO DEL CENTURIONE - versione poetica di Padre Nicola Galeno OCD

Padre Nicola mi ha informata d'esser afono, e dovendo predicare alla S.Messa, ha scelto di leggere una sua poesia, dedicata al servo morente del Centurione, che Gesù ha guarito. Non ho mai udito un'omelia così coinvolgente, dalla quale traspare l'Amore divino e l'amore umano in maniera tanto efficace. Seppur quasi senza voce, questa poetica versione evangelica apre gli orecchi all'ascolto.
Leggiamola insieme:




IL SERVO DEL CENTURIONE   
Scuote la testa il medico...Ed affranto
Il centurione posa sulla fronte
Dell'ammalato la callosa mano
Per ribadirgli tutto il caldo affetto
Che a lui lo lega..."Servo benedetto
E, più  che servo, amico! M'hai seguito
Fin qui dove nessuno mai vorrebbe
Venir fra questa gente sediziosa...
             *
Se almeno tu potessi rivedere
Di Roma bella i colli e lo splendore!
Morire da stranieri: che tristezza!
Ed io mi sento vuoto e sconsolato...
             *
Eppure non mi arrendo! Ti ricordi
Che, quando segnalaron la presenza
Di quel Gesù di Nazareth, andammo
Insieme di nascosto ad osservarlo?
             *
Sempre stringevo il gladio, ben celato...
Con questa gente, pronta a complottare,
Una scintilla basta e la sommossa
Qual torcia avvolge tutta la nazione!
             *
No...Quel Gesù non c'entra! Ed il Suo Regno
Non fa paura al nostro: è disarmato!
Lui predica l'Amore ed il perdono...
Si curva sulla gente e la guarisce...
Ma noi siam stranieri e peccatori
Per tutta questa gente, che ci schiva
E teme d'insozzarsi se ci tocca
O solo mette il piede in casa nostra...
             *
Che fare? Tu mi guardi, dolce amico...
Ti son rimasti gli occhi per parlare!
Andrò da Lui senz'armi e ben in vista:
Così tutti sapràn che son romano!
             *
Gli parlerò di te come farebbe
Un padre per il figlio prediletto,
Che lentamente spegnersi contempla...
Aspettami, ti prego! Non deludermi!
             *
Ora, che tu non vedi, posso piangere...
Cosa dirò al Maestro? Senza fronzoli,
Lo pregherò di dire una parola
A Chi Lui sa! E tu sarai guarito!
             *
Sì , basta una parola!". Ed il Maestro
Mi guarda con affetto e vuol venire
Addirittura in casa per sanarti!
             *
"Maestro, non occorre...Anch'io comando
Ai miei soldati e subito obbediscon.
Pur Tu comanda! E questa malattia
Il servo e dolce amico lascerà ...".
             *
Sento posarsi calda sulla spalla
La mano del Maestro. E la Sua voce,
Piena di tenerezza, m'assicura
Che tu sei salvo! Oh lucida certezza!
             *
Torno e la gioia accorcia la distanza...
Ecco venirmi incontro i miei soldati!
Tanto son trafelati che la voce
Sussulta:"E' vivo il servo da te amato!".
             *
O servo e amico, stringo la tua mano
Come una mamma stringerebbe al seno
Il bimbo che, già preda della morte,
Or le sorride gaio e pien di vita!
             *
Sono guarito anch'io, Palestina!
Ero straniero...Ed ora cittadino
Di questa Terra Santa io mi sento
Da quando quella mano del Maestro
Divino si posò ed il mio cuore
Ai palpiti del Cielo spalancò!  

Padre Nicola Galeno


A( Oita 15-7-93)

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