Superati i 5 milioni di followers. I gesuiti Lombardi e Spadaro: «La sua predicazione è perfetta per i tweet»
GIACOMO GALEAZZI
CITTA' DEL VATICANO
Francesco sul suo account Twitter @pontifex in nove lingue ha superato i 5 milioni di follower. "Con il suo stile di vita molto semplice, il Papa non è un grande utilizzatore delle nuove tecnologie eppure la sua predicazione è particolarmente adatta ad essere rilanciata attraverso i tweet", spiega a "Vatican Insider" padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede.
"Nella catechesi del Pontefice ricorrono parole dense e frasi molto efficaci che vengono ripetute più volte per fissarle bene nella memoria dei fedeli- evidenzia padre Lombardi-. Il suo modo di esprimersi è adatto ad essere ripreso su Twitter, a tradursi in spunti di riflessione, ad essere sintetizzato in motivi d'ispirazione".
La gestione dell'account pontificio prosegue sulla via collaudata da Benedetto XVI. "I tweet vengono personalmente visti da Francesco e se ne occupano alcuni collaboratori del dicastero vaticano delle comunicazioni sociali", precisa il direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Un lavoro reso più agevole dal "suo modo di comunicare, concreto e vicino alla sensibilità della gente".
"L'attitudine di Francesco alla comunicazione rientra nella sua definizione di umiltà", dichiara a "Vatican Insider" padre Antonio Spadaro, direttore della rivista dei gesuiti "Civiltà Cattolica" e fondatore della Cyberteologia. Per Bergoglio essere umili è "avvicinarsi bene agli altri". "I nuovi strumenti telematici non fanno parte diretta del suo vissuto, ma Papa Francesco conosce bene l'importanza della comunicazione e dello stare nelle strade dove sono gli uomini e le donne di oggi". "Francesco vuole che la Chiesa sia vicina alle persone lì dove si trovano, e per far questo esce per strada. Tra le vie che percorre ci sono anche quelle digitali".
Aggiunge padre Spadaro:"La vicinanza è la categoria fondamentale del suo approccio pastorale e non si può evangelizzare se non si crea una relazione diretta. Il Papa ama il contatto. Lui è abituato a quello legato alla presenza fisica ma contempla anche quello digitale, oggi così importante. Oggi i messaggi di senso, e conseguentemente i messaggi religiosi, non possono essere semplicemente trasmessi, ma devono essere condivisi".
Dunque, "i messaggi di senso passano anche attraverso i social network, che ormai stanno diventando luoghi di riflessione, considerazione e condivisione di valori, idee, momenti di vita". Già Pio XI a proposito della radio, sottolinea padre Spadaro,"parlava di una tecnologia messa al servizio delle relazioni e non della mera propaganda". E, di fatto, i social network "vivono di una logica di condivisione, di una diffusione del messaggio all'interno di relazioni". "Non mi stupisce – prosegue – dunque che il Papa abbia così tanti followers anche sulle piazze digitali e non solamente in quelle fisiche, come vediamo tutti nelle udienze e le messe. Anzi, spesso la gente che assiste ai discorsi del Papa avverte il desiderio di condividerli. Un hashtag molto usato, ad esempio, è #PapaFrancesco. Ma ce ne sono molti altri. Spesso si condividono anche foto".
E racconta una esperienza personale: "Io stesso sul mio profilo Facebook ho condiviso una bella foto del Papa sorridente e nel giro di pochissimo è stata condivisa 1.600 volte. Dunque la condivisione delle parole e dei gesti del Papa su Twitter è un modo di essere "presenti" all'evento". "Nella nostra vita frenetica si avverte l'esigenza di avere qualcosa di affilato e di sapiente che sia in grado di spaccare la quotidianità frenetica e mettere un piccolo seme, un elemento di riflessione e meditazione", osserva padre Spadaro.
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