Pensierino per il Natale 2010
Stavo pensando al canto degli Angeli presso la grotta di Betlemme che tutti conosciamo, Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Ma pensate, un bambino nasce in una stalla, magari anche ben ripulita, ma presenti un paio di animali. Gli Angeli chiamano i pastori, che non erano considerati cattiva gente, ma certo puzzavano dei loro greggi e si portavano addosso qualche parassita: per questo erano tenuti lontano, nessuno li avvicinava volentieri.
E mi chiedevo, ma allora dove è, dove si manifesta questa gloria di Dio che gli Angeli cantano? L’ambiente ed i personaggi parlano di tutto, fuorché di gloria!
In questi giorno si parla di S. Carlo, nei 400 anni dalla canonizzazione: è nato vicino a Saronno, ma in tutta fretta venne portato nel castello Borromeo, perché la nobiltà della famiglia esigeva che non nascesse in una casa qualunque!
Per capire, bisogna fare un salto di 30 anni nella vita di Gesù, alle nozze di Cana, racconto che Giovanni termina con una frase sibillina, I discepoli videro la sua gloria e credettero in Lui. Ma cosa hanno visto di così essenziale, se la bella figura per l’ottimo vino la fa lo sposo, mentre nessuno nota quanto ha fatto Gesù?
Vedete, per mangiare basta il pane, ma per fare festa il pane non basta, occorre il vino e Maria si era accorta che tra i due sposi era finito il vino, cioè la “festa”, non erano più felici. Ecco cosa hanno visto i discepoli, Gesù che ritorna ai due sposi la “festa”, la felicità, il miracolo sta in questi termini, più che nei vasi ricolmi di ottimo vino!
In quella stalla dunque vediamo il primo atto della vicenda umana del Figlio di Dio che si fa uomo per ritornare agli uomini l’iniziale felicità perduta col peccato.
È per questo che gli Angeli cantano la gloria di Dio, ed è per questo che noi tutti gli anni ricordiamo con una grande Festa quel canto gioioso.
Mi solletica una considerazione, il Cristianesimo non è semplicemente una filosofia di vita, o una serie di regole atte a raggiungere la felicità, ma è un AVVENIMENTO, un FATTO: il Dio unico che si fa uomo per vivere vicino a noi, nella nostra casa.
Poi una parola per la seconda parte del canto degli Angeli, in cui sembra che la pace sia riservata a persone particolari, di buona volontà: qui la traduzione corrente non è perfetta, il buon volere non è degli uomini, ma di Dio: la pace viene dall’amicizia di Dio verso gli uomini ed è quindi per tutti gli uomini AMATI da Dio!
E noi Cristiani dobbiamo essere segno e testimonianza della sua Gloria, Amore per gli uomini, che riempie cielo e terra, cioè tutto, tutto l’universo e tutta la nostra vita, e che porta in dono la Pace vera e la Festa in questo mondo tanto triste.
RICEVUTO QUESTI AUGURI NATALIZI DAL CARO AMICO SANDRO, E LI HO TROVATI COSI' PARTICOLARI, CHE HO VOLUTO CONDIVIDERLI CON CON VOI.
Un grazie di tutto cuore a Sandro, con i miei auguri di serene e sante feste!
RispondiEliminaBellissime riflessioni, su cui meditare per il Santo Natale!
Sandro è un esperto Biblista, ha fatto la catechesi per i fidanzati, e si occupa di molte altre attività nell'ambito pastorale e sociale.
RispondiEliminaOgni tanto mi manda di questi "regalini" su cui riflettere, ed ho deciso di pubblicarne qualcuno!