AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

sabato 8 marzo 2025

I PAESI DA EVITARE QUEST'ANNO di Padre MAURO ARMANINO



Finora ho collegato l'Isola che non c'è con l'articolo di Padre Mauro, ma ho solo voluto alleggerire il problema che invece è molto grave! Padre Armanino non specifica a quale Paese si riferisca, ma penso abbia in mente tutti quei Paesi occidentali che credono solo al dio denaro e non tengono in considerazione quei popoli che invece avrebbero un gran bisogno di aiuti concreti!
 I Paesi da evitare quest’anno


Quali frontiere sono le più pericolose da attraversare? Safeture, piattaforma svedese la cui missione è quella di allertare i turisti sui rischi possibili del viaggio, ha stilato la lista annuale dei Paesi più pericolosi nel 2025. La carta prevede cinque livelli distinti di pericolosità, passando dal rischio ‘limitato’ per i Paesi più sicuri al ‘rischio critico’ per i Paesi da evitare. I criteri presi in considerazione tengono conto del livello di sicurezza, la criminalità, il rischio sanitario, l’ambiente e la qualità delle cure mediche. La destinazione più sconsigliata, per Safeture, è il Burkina Faso.

Segue poi la Repubblica Centroafricana soprattutto per la presenza del gruppo Wagner. Il Libano è da evitare, così come Myanmar, il Niger, i territori palestinesi, la Somalia, il Sudan, la Siria e lo Yemen. Altri Paesi, fuori lista ma citati sono l’Iran, l’Ucraina e il Mali. In effetti è da tempo che nel Paese dove vivo da 14 anni, il Niger, non è più ambita meta turistica malgrado i paesaggi offerti dal deserto. Vero, la situazione nell’ambito della sicurezza, dopo il rapimento dell’amico Pierluigi Maccalli nel 2018, è peggiorata. A giusto titolo sembra che fare turismo in questa zona del Sahel sia sfidare il buonsenso.

La citata piattaforma omette, per ovvi motivi, il Paese in assoluto più pericoloso, per turisti, viaggiatori, esploratori e curiosi. I parametri usati per gli altri Paesi ivi sono applicabili solo in parte. Detto Paese non si trova nelle carte geopolitiche ad uso dal grande pubblico anche perché, a tutt’oggi non possiede confini ben delimitati. Al contrario si tratta di frontiere ‘porose’ determinate dalla classe sociale e soprattutto dal capitale finanziario potenzialmente incalcolabile. Messo assieme, il reddito di alcuni cittadini di questo Paese, vale tanto quanto un centinaio di Paesi possono vantare.

Il Paese non ha un nome, esattamente come il ricco alla porta del cui palazzo si metteva il povero Lazzaro nella nota parabola del Vangelo di Luca. I poveri hanno un nome ma non questo Paese. Si trova senza nome ma coloro che lo compongono il nome l’hanno ed è ben conosciuto. Non possiedono una terra specifica a cui legarsi. Solo attivano interessi, banche, agenzie di notazione, speculazioni finanziarie e sfruttamento senza pudore dei lavoratori nelle industrie o attività economiche. Il profitto e la moltiplicazione illimitata del loro capitale sono il loro passaporto.

La legge che regge e governa il Paese è quella dell’esclusione della parte del mondo considerata inutile, superflua e, non raramente, deleteria. Ogni realtà giudicata ‘vulnerabile’ e di ostacolo per la buona marcia del loro sistema di spoliazione e sfruttamento globale sarà eliminato, con le buone e soprattutto le cattive maniere. Il Paese ha infatti dalla sua parte una sorta di polizia altrettanto globale che ha per mandato di mettere a tacere le voci dissidenti o critiche rispetto al loro sistema. I cittadini di questo Paese sono notoriamente molto religiosi e offrono quotidiani sacrifici al loro dio denaro.

Questo è dunque, in pochi tratti sommari, il più inaffidabile dei Paesi, poco citato e temuto ma in realtà l’unico che sarebbe da boicottare. Purtroppo, la trappola funziona ancora. Artisti, intellettuali, imprenditori politici e religiosi si lasciano lusingare da vane promesse di un mondo fatto a immagine e somiglianza di questo Paese da temere. Meglio ancora, in conclusione, i nostri Paesi di sabbia, di vento e di polvere. Ricchi di contraddizioni e della loro povertà. Pericolosi per i turisti ma ancora e malgrado tutto, umani.

                    Mauro Armanino, Niamey, marzo 2025

CICLO SULLE VETRATE DELLA CHIESA DEL MONASTERO DI PARMA - foto e didascalie poetiche di Padre NICOLA GALENO OCD


Ciclo sulle vetrate della Chiesa del Monastero di Parma


VETRATE   11688

Vetrate dove l’occhio si ritempra

trovando la sì dolce compagnia

d’anime innamorate del Signore...

(Parma 5-11-2008), Padre Nicola Galeno

MATER CARMELI    11692

La Madre del Carmelo mostra in seno

il Figlio dell’Eterno, vera Luce,

che schiude a noi le porte del suo Regno...

LA SANTINA    11693

Teresa, tu continui a vellutare

con petali fragranti il Crocifisso

col quale vivi sempre in sintonia...


S. ELISABETTA DELLA TRINITA’   11694

Elisabetta dallo sguardo assorto,

perennemente vivi nel mistero

di quella Trinità che ti rapisce...

S. TERESA D’AVILA    11696

Mentre la navicella della Chiesa

pare sfasciarsi, sorge questa donna

che irrompe con la forza del Signore...

S. TERESA BENEDETTA (EDITH STEIN)     11698

Fu tutta la tua vita una ricerca

appassionata dell’eterno Vero,

dal sangue del martirio suggellata...

S. TERESA MARGHERITA REDI    11702

Tu di Toscana bella sei quel fiore

che lungi dallo sguardo dei profani

sa compiacere quello del Signore...

LE 16 SANTE MARTIRI DI COMPIÈGNE    11703

Nella gremita piazza di Parigi

entrate salmodiando per unire

a quello dell’Agnello il vostro sangue...

S. MARIA DI GESU’ CROCIFISSO   11704

Fiore gentile della Palestina,

sei lieto di sbocciare nella terra

che vide l’apparire del Signore...

S. TERESA DELLE ANDE   11706

Attonite contemplano le Ande

il ritmo inusitato di colei

che nell’ascesi avanza con ardore...


B. MARIA CANDIDA DELL’EUCARISTIA    11707

Davvero l’eucaristico mistero

seppe coi suoi cocenti raggi dare

calore insuperato all’esistenza...


(Parma 6-11-2008), Padre Nicola Galeno

 Se digitate

www.carmeloveneto.it

troverete le biografie di queste altre Beate,

non istoriate nella vetrate parmensi:


B. ANNA DI S. BARTOLOMEO


B. MARIA DI GESU’


B. MARIA DELL’INCARNAZIONE


B. MARIA DEGLI ANGELI


B. TERESA MARIA DELLA CROCE


B. FRANCESCA DI AMBOISE


B. ELIA DI S. CLEMENTE


.....................................................

(Legnano 8-3-2025), Padre Nicola Galeno


giovedì 6 marzo 2025

Ciclo su "LETTERA AI POETI" DI PAPA FRANCESCO di Padre NICOLA GALENO OCD



 





Per chi volesse approfondire, questo è il link dove trovare maggiori informazioni:


Nel frattempo ringrazio Padre NICOLA GALENO OCD per avermi procurato il materiale e scritto la sua splendida poesia qui riportata





mercoledì 5 marzo 2025

CICLO su PITTURA NAPOLETANA 2025 didascalie poetiche di Padre NICOLA GALENO OCD

Ciclo su Pittura napoletana 2025


LA PRESENTAZIONE   133.546
(Giacinto Diana)

Pareva un giorno di gioia sublime,
poi quell’annuncio d’un fosco avvenire
per il Bimbetto tanto delizioso
velare di mestizia sa Maria.
Vorrebbe riservare solo a sé
ogni dolore, risparmiando il Figlio...

(Legnano 4-3-2025), Padre Nicola Galeno
 

IL BANCHETTO DI ERODE   133.547
(Luca Giordano)

Nessuno si attendeva che il menu
un epilogo macabro potesse
riservar con la testa del Battista
su quel piatto. Godere sa soltanto
la madre dell’incauta Salomé.
Poteva lei risponder di sua testa.
Perché non lo fece? Diventar seppe
complice d’una madre snaturata...


IL RITORNO DEL FIGLIOL PRODIGO   133.548
(Francesco Fracanzano)

Il figlio scapestrato da se stesso
s’era inflitto la pena: degradato
al rango pure d’ultimo tra i servi.
Quell’abbraccio paterno gli conferma
la concessione d’un sommo perdono.
Se prima sol piangeva per la fame,
ora lo fa sentendosi inondato
da un Amor, che cancella pur l’errore!


S. AGATA   133.549
(Francesco Guarino)

Agata, tu sei certa che chi volle
reciderti spietato le mammelle
si senta svergognare da sua madre,
che in pianto gli spiattella il suo ripudio:
“Mai come adesso sento che purtroppo
un mostro generai. Non fu il mio latte
a darti il nutrimento necessario?”.


MADONNA COL BAMBINO   133.550
(Massimo Stanzione) 

Il Bimbo gradualmente si convince
che quando Mamma prega si rafforza
il profondo legame con l’Eterno. 
Nell’additare il Cielo par che voglia
pur lui scoprire tutta la dolcezza
 di questo intrattenersi con Chi sa
paternamente vegliar su ciascuno.


LA MADONNA DEL ROSARIO   133.551
(Massimo Stanzione)

Il Bimbo si stupisce che la Mamma
si faccia circondare da fulgenti
figure della Chiesa. Questo prova
che il dono del Rosario resta un’arma
potente di pacifica portata:
saprà nei cuori meglio radicare
ogni Mistero della Redenzione!


FUGA IN EGITTO   133.552
(Battistello Caracciolo)

L’improvviso risveglio nella notte
non provoca nel Bimbo turbamento.
Sa subito scordarsi della culla, 
sentendosi abbracciato dalla Mamma.
Chissà se un giorno gli verrà narrato
il piano dello scellerato Erode?
È piena di tristezza questa fuga
verso il lontano Egitto, ma Maria
con Giuseppe non cessa di riporre
tutta la sua fiducia nell’Eterno!


IL BATTESIMO NEL GIORDANO   133.553
(Francesco Curia)

Al risuonar della voce dal Cielo
sa perdere il Battista tutta quanta
la ritrosia e battezza il novello
Maestro d’Israele. La mitezza
contraddistingue questo Nazareno,
che attira la divina compiacenza!


LA PIETA’   133.554
(Silvestro Buono)

Vergine, non ti stanchi di fissare
quel tuo dolce Figlio martoriato.
Le tue mani congiunte stringer voglion
il flusso della vita, che fugare
seppero dei mortali tanto ingrati...
Eppure sei convinta che l’Amore
sempre da lui profuso trionfare
sempre saprà sull’odio e pur la Vita
con maggiore fulgore tornerà!


L’ADORAZIONE DEI MAGI   133.555
(Marco Pino)

Il Bimbo più non crede agli occhi suoi.
Davvero la bellezza e la bontà
della sua dolce Mamma valicare
sanno i confini pure d’Israele.
Come si spiegherebbero quei doni
da parte di stranieri ardimentosi,
che furono guidati da una stella?
Con la manina benedire sa
chi volle un tale viaggio sobbarcarsi!


INCONTRO CON LA MADRE   133.556
(Pseudo Bramantino)

Vergine, sol mediante degli sguardi
puoi dialogar col Figlio, che schiacciato
sembra da quella Croce tanto immane.

Sei certa che lui sente pervenire
in sé novella forza, che gli dice
tanta condivisione del dolore


DEPOSIZIONE   133.557
(Colantuono)

Vergine, tu non svieni sol perché
sanno amorose braccia sostenerti
Or da vicino vedi finalmente 
quel Figlio sottoposto a tanti strazi.
Perché l’ingrata umanità rispose
con odio sviscerato a sommo Amore?

(Legnano 4-3-2025), Padre Nicola Galeno

domenica 2 marzo 2025

L'ERA DEL DISPREZZO di Padre MAURO ARMANINO

L’era del disprezzo

Ci sono molti modi per qualificare il nostro tempo e dargli il nome che gli spetta. Tra i possibili titoli che lo riassumono, rappresentano e esemplificano quello del ’tempo del disprezzo’ pare sufficientemente eloquente e azzeccato. Il disprezzo è considerare qualcuno indegno di stima, da disdegnare, svilire, abbassarne il valore. Tutti i campi di detenzione, le carceri, particolari luoghi di lavoro e le relazioni di classe sono attraversati da questa unica alterazione umana chiamata disprezzo. 

Il disprezzo di tutto quanto è fragile e vulnerabile, indifeso come un bimbo appena nato o da nascere accompagna il nostro tempo. Un mondo che si basa sul potere della quantità di armi, denaro, prestigio e potere non può che disprezzare chi non appartiene all’esigua minoranza che ha pieno diritto di decidere la vita e la morte dei più. I primi ad essere disprezzati sono i poveri e i miserabili che vanno eliminati, espunti perché indecorosi nelle città a misura dei ricchi e opulenti oligarchi.

Il disprezzo per coloro che non si rassegnano a scomparire come inutile zavorra da buttare quando necessario per il sistema. Chi non entra in schemi e moduli prefissato è indegno di stima perché pericoloso come una parola nelle mani di un poeta o un sogno nascosto di un innamorato. Gli sfollati, i richiedenti asilo, i migranti e i rifugiati sono categorie marginali, di frontiera. Gente sfrontata che osa pensare e rischiare la vita per un destino scritto nella polvere. Gente del tutto fuori posto.

Il disprezzo della verità, della bellezza e di tutto ciò che è gratuito perché sono cose senza prezzo. Da di-sprezzare in quanto non traducibili in merci e dunque non commerciabili. Il disprezzo dei cittadini da parte di chi ha il dovere e potere di decidere la loro sorte ha assunto, in questi anni, proporzioni inedite. Solo esistono sudditi, schiavi, servi, prigionieri e esiliati da tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Le scuole per le élite dei giovani leader insegnano il disprezzo dei piccoli.

Il disprezzo della politica e della democrazia ne costituiscono la condizione essenziale. Dopo aver profittato dell’una e dell’altra per arricchirsi e raggiungere il potere saranno entrambe mandate al macero. Con loro sono rottamati i diritti fondamentali della persona umana, conquistati con lacrime e sangue. Basta osservare come i diritti dei lavoratori sono stati erosi in questi anni nei quali lo sfruttamento e i morti sul lavoro sono la guerra di cui nessuno più parla. Morti bianche per disprezzo.

L’era del disprezzo per la vita fabbrica, commercia, diffonde armi e guerre come diamanti e terre rare da coltivare con mercenari e gruppi armati. Si disprezza la pace perché regni sovrano il terrore che tutto immobilizza e crea sofferenze che non interessano a nessuno dei potenti. Il disprezzo del dolore, poi, è il sommo tradimento di quanto costituisce l’umano che ci dovrebbe accomunare. Il disprezzo del tempo tradisce il giorno, le ore della notte e tutto trasforma in un baraccone da circo perenne.

Difficile ipotizzare cosa seguirà all’attuale età del disprezzo. Ciò che importa sarà dunque seminare, le mani nude e con paziente follia, l’eretica utopia di parole nuove gettate al vento.



                        Mauro Armanino, Niamey, marzo 2025


BENVENUTO|

Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi