Ciclo su Paesaggisti ottocenteschi della Costiera
amalfitana
Per svagare la mente troppo presa
da soggetti religiosi da poetare
sono tornato a sfogliare vecchie riproduzioni
di quadri ottocenteschi su quella Costiera amalfitana,
che mi vide sovente pedone incantato...
Le immagini non erano di squisita fattura
e pertanto ho ordinato alla tavolozza telematica
di renderle di mio gradimento...
BELVEDERE
Monotona mi pare la città.
Mi sposto allora verso la Costiera,
che par del Paradiso un Belvedere!
ATRANI SULLO SFONDO
(C. Brancaccio)
Calesse, fai sentir un gran signore
l’attonito turista che contempla
la profusione di tanta beltà!
COSTIERA
(G. Gigante)
Sanno i colori tutti armonizzarsi
per far della Costiera un paradiso
dal quale il core mai si staccherebbe!
MARINA
(C. Brancaccio)
Vista dal mare pare ancor più bella
la mia cittadina che si lascia
dall’onda, ciel e monti carezzare!l
MARINA
(A. Campriani)
La Mamma porta a spasso i frugoletti
e lor bisbiglia sempre: “La casetta
potrà sembrar a volte alquanto angusta.
Guardiamo allor il mare tanto vasto,
facendogli rassomigliare il core!”.
TERRAZZA
(B. E. Aagaard)
Caro Napoleone, che bisogno
c’era di scomodare mezza Europa
con tante guerre e annesse ruberie?
Potevi venir qui: goduto avresti
un vero Paradiso in santa pace!
AMALFI: DAL CONVENTO DEI CAPPUCCINI
(G. Battista)
Fu tanto l’ansimare per potere
attingere dell’acqua sì preziosa,
ma chi non scorderebbe la fatica
da questa balconata favolosa?
SALA DI LETTURA
(C. Ciardiello)
Ditemi voi: neppur un gran Monarca
rivaleggiare può col Cappuccino,
fiero di questa sala di lettura
fragrante di bellezza celestiale!
PERGOLATO
(P. Monsted)
I dialoghi quassù sanno fregiarsi
d’aria di paradiso: tutto parla
d’una beltà, che sol la Provvidenza
profondere poteva a piene mani!
LE CUPOLETTE DELLA CHIESA DELL’ANNUNZIATA A RAVELLO
(P. Monsted)
Da queste cupolette si vorrebbe
lanciar il core verso il mare azzurro
per ripartire poi con maggior grinta
alla conquista del cielo infinito!
COSTIERA
(S. Petruolo)
Al cicaleccio delle donne sanno
risponder i belati delle capre.
Traducono gli esperti del linguaggio:
“Beate noi che fummo partorite
prima dell’invenzione dei motori.
Costiera, sei davvero tutta nostra!”.
PESCATORI SULLA SPIAGGIA DI MAIORI
(A. Campriani)
Scordano la fatica del tirare
a riva quelle reti sì pesanti:
la pesca fu davver miracolosa!
(Milano 26-10-2018), Padre Nicola Galeno
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