Ho visto questo film ieri sera, che mi ha trasmesso qualcosa di grande. Questo video riguarda il monologo recitato da Javier Bardem in lingua spagnola, (la sua!) ed è una preghiera forte.
Consiglio la visione del film completo, perché a mio avviso è una lode al Creatore, in ogni sua parte, anche laddove si potrebbe pensare che Dio è lontano. Ma la frase ricorrente è "E' l'Amore che ci ama". (non esistono lunghi dialoghi, solo qualche parola messa lì proprio quando è necessaria). Il regista si serve delle immagini, per mostrare il volto del Creatore.
Una sinfonia d’immagini della natura, dai colori intensi. Movimenti
lenti, anche nel continuo danzare della ieratica protagonista, quasi fosse un
inno alla Creazione.
Pochissime parole essenziali, come versi poetici che si ripetono e
rincorrono, il cui centrale consiste in “E’ L’Amore che ti ama”.
Un film statico, lento, qualcuno potrebbe provarne noia, anche a causa
di Ben Affleck, poco espressivo, ma forse utile per meglio entrare nel pensiero
dello straordinario regista.
Un giovane prete, che sente allontanarsi il suo Dio, che crede distratto, occupato in altre
faccende, e non riesce a trovarlo neppure se lo cerca: “Dove sei?”. Il suo è
quasi un grido silenzioso, per poi rivelarsi tra gli ultimi, i malati, i
disperati, e il sacerdote scopre così il vero senso dell’amore.
Il messaggio è chiaro, almeno così l’ho interpretato: si cerca l’amore
negli altri o dentro se stessi, e che spesso risulta trattarsi di un amore a
senso unico, esclusivo. Non appena l’attrazione si dilegua, ecco che pare tutto
stia crollando intorno a noi. Non dobbiamo però scordare che non siamo noi ad
amare, è l’Amore che ama noi.
Danila Oppio