Sr Maria Carmela dell’Eucaristia
(Dina Moruzzi)
31.07.1927 - 26.06.2016
È il 31 luglio 1927: a Compiano, provincia di
Parma, da Giovanni Moruzzi e Giovanna Bisagni, nasce Dina. Prima di lei era
arrivata Maria; dopo di lei verranno Angelo, Anna, Luisa, le gemelle Rita e
Rosa, e infine Giuseppe.
Dina
riceve il Battesimo e poi la Cresima nella
Parrocchia “S. Giacomo Maggiore” nella frazione di Cereseto.
Quando ha undici anni, la famiglia emigra a Port Talbot (Galles), ed avvia
il proprio business nel settore della ristorazione.
Qualche tempo dopo, Dina fa un sogno: vede una
giovane in abito marrone che le dice “Ti aspetto!”. Qualche anno dopo, entrando
in una chiesa, vede una statua e riconosce la giovane del sogno: scopre così
che si chiama Santa Teresa di Gesù Bambino. Nasce in questo modo la vocazione
di Dina per il Carmelo, il cui primo germe era già iniziato nell’infanzia,
prima della partenza per l’Inghilterra.
A vent’anni, dopo un fitto scambio epistolare con le monache del Carmelo di
Piacenza, Dina torna in Italia per entrare in monastero: dovrà però saper
pazientare perché, insieme a lei, a
Farfanaro (PR), dove abitava con gli zii, è
arrivata anche una sorellina bisognosa di cure. La
convalescenza della piccola dura alcuni mesi, tempo in cui Dina incontra
diverse volte le monache. Poi la sorellina, nel frattempo rimessasi in salute,
riparte per il Galles insieme a dei conoscenti: il 24 novembre 1948 Dina può
finalmente varcare la soglia del Carmelo di Piacenza.
Otto mesi dopo, la prima tappa: la Vestizione. È il 14 luglio 1949 e Dina
prende il nome di Sr Maria Carmela dell’Eucaristia.
Le date della Professione
Semplice e di quella Solenne, ovvero il 16 luglio 1950 ed il 16 luglio 1953,
rivelano la grande devozione mariana di Sr Maria Carmela. La preghiera che
l’accompagna per tutta la vita e che il 16 luglio 2010, in occasione del 60° di
Professione, decide di donare a tutte le Sorelle su di un’immaginetta, è:
O Madre dolce e cara,
ascolta chi Ti chiama.
Salva, Maria, chi T’ama, e solo confida in Te.
Passa qualche anno, arriva il Concilio con le sue novità e, soprattutto,
per il Carmelo di Piacenza è il momento di traslocare dall’antico monastero sullo Stradone Farnese a quello
nuovo di Via Spinazzi, 36 nel quartiere di San Lazzaro.
Sr Maria Carmela si rimbocca le maniche: non ci
sono più le monache converse, così passa lunghi periodi in cucina (dove scrive
un preziosissimo ricettario, in cui ad ogni ricetta sono associati i consigli
per una perfetta realizzazione), si prende cura del pollaio e accudisce i
conigli. Si occupa inoltre
dell’organizzazione dei lavori comunitari: la
pulizia dei vetri, delle inferriate, delle scale…che fa precedere da
un’accurata preparazione degli stracci e di tutto l’occorrente. Negli anni,
svolge anche gli uffici di ruotara ed infermiera, oltre a sfornare di continuo
lavori a maglia realizzati con l’ago magico. Viene inoltre eletta nel Consiglio
della comunità.
Sr Maria Carmela vive la carità nell’attenzione e nella delicatezza di chi
si accolla i lavori pesanti per risparmiare le Sorelle. Quando una giovane
“nera” approda in cucina, ad esempio, Carmela si fa in quattro per non farla
affaticare troppo ed entrare gradualmente nel nuovo ufficio.
A prima vista, Carmela sembra a volte un po’
burbera ma, avvicinandola, ci si rende subito conto del suo tratto dolce,
gentile e buono. È parca di parole, ma ciò che maggiormente giunge a chi le sta
intorno sono la sua dolcezza, la sua capacità di accoglienza e la sua attenzione
verso le Sorelle. Così come, durante le ricreazioni o le feste, vengono a galla
la sua ilarità e il suo humour: per ogni occasione, ha una battuta da tirar
fuori dal cilindro o qualche scherzo da fare, come ad esempio quelli che
riserva alle abitanti del Noviziato in occasione dell’Epifania (allora Festa
del
Noviziato), quando riempie la scala con scatole, scatoloni e
scatolette…praticamente vuoti e contenenti solo qualche caramella. Celebri sono
anche le sue parti nelle recite: o il diavolo, oppure la strega. Altre
caratteristiche di Carmela sono la precisione, l’ordine, la sistematicità, la
laboriosità: stabilito un obiettivo da raggiungere, lo consegue lavorando con
un ritmo scandito e definito, un vero ritmo monastico. Non mancano una grande fedeltà
al silenzio ed al raccoglimento. È un’appassionata lettrice di libri, di storie
di Santi e attenta all’attualità con la fedelissima lettura dell’Osservatore
Romano, che nutre per lunghi anni la sua preghiera per il mondo.
Sr Maria Carmela rimane profondamente legata ai suoi cari, con i quali
mantiene una fedele corrispondenza. I parenti più stretti sono tutti in Galles:
per rimediare alla distanza, le inviano tante foto dei nipoti e pronipoti, che
Carmela mostra orgogliosa alle sue Sorelle. Nel paese natale rimangono dei
cugini, con i quali manterrà sempre un caro rapporto.
Spesso Carmela dice che è felice del fatto che la mamma Giovanna abbia
consacrato tutta la famiglia al Sacro Cuore, con la promessa della salvezza
eterna per tutti i suoi membri. Questa è la preoccupazione di Sr Maria Carmela,
ed è per questo motivo che suggerisce ai suoi cari di celebrare con particolare
devozione i primi venerdì del mese.
Carmela nella sua vita affronta diverse prove relative alla salute. Viene
operata per un tumore al seno, ricoverata diverse volte per coliche, poi
l’intervento per rimuovere i calcoli alla cistifellea. È in questa occasione
che in ospedale riceve la visita del nostro P. Emilio Martinez, Vicario
Generale, venuto per un breve corso di formazione alla comunità. Alla sua
battuta “Sono venuto per dire sciocchezze”, Carmela risponde: “Ma Padre, allora
poteva stare a Roma, se è venuto per dire sciocchezze!”.
Da quell’incontro nasce una particolare amicizia: l’anno successivo P.
Emilio ritorna da noi e Carmela, ora in infermeria, si confessa. Quella
confessione sarà da lei considerata una delle più belle della sua vita. Il
Padre in quell’occasione le affida un’intenzione particolare di preghiera
che Sr Maria Carmela compie fedelmente.
Il 21 giugno 2014, l’ultimo ricovero in ospedale, durato otto giorni. La
prima grossa crisi è invece della sera del 22 luglio 2014. È necessario ricorrere alla guardia medica, perché Carmela ha una
crisi bronchiale che la soffoca. Vista la gravità della situazione, le viene
impartito anche l’olio degli infermi, dal momento che P. Davide Capano è ospite
in foresteria per celebrare, la mattina seguente, la sua prima Santa Messa nel
nostro monastero.
Il 31 luglio 2014 altra forte crisi: questa volta ad intervenire è il nostro
medico di base. Le speranze che Sr Maria Carmela ce la faccia sono poche o
nessuna, ma lei -inaspettatamente- si riprende. L’11 agosto 2014, sentito il
parere di diversi medici, vengono sospese le flebo ed inizia per Carmela
l’avventura dell’alimentazione con il sondino e del catetere. Iniziano anche i
decubiti che, nei due anni di allettamento, si diffonderanno in varie parti del
corpo. In questo stesso periodo ha anche una sfogazione cutanea su tutto il
corpo, che impressiona persino l’infermiera dell’assistenza domiciliare che la
accudisce tre volte alla settimana. Anche questa prova viene superata.
Il 25 dicembre 2015, mattina di Natale, altra crisi causata
dall’alimentazione: Carmela la supera grazie all’intervento di un caro medico
che già l’aveva assistita in altre circostanze.
Nel gennaio 2016 compare
un herpes che le sfigura il volto: i medici rimangono meravigliati al vederla
in quelle condizioni, ma la nostra Sr Maria Carmela supera anche questo. Il
nostro medico di base, in
quest’occasione,
le dà il soprannome di “suora miracolata”.
Carmela continua a portare la sua croce, agli
occhi di tutti appare come un agnello immolato. In tutto questo travaglio
continua ad essere serena, tranquilla, con il suo sguardo da angelo: i suoi
occhioni colpiscono chiunque la vede. Occhi di cielo, viene chiamata.
Con la crisi del luglio 2014, in seguito a due ischemie, Sr Maria Carmela
perde quasi completamente l’uso della parola: continua a farsi capire
comunicando con lo sguardo. Solo, ogni tanto, quando meno ce l’aspettiamo, ci
fa qualche sorpresa. Un giorno, ad esempio, una sorella le chiede: “Mi
conosci?” e lei, prontamente, risponde: “Certo!”.
Carmela continua a darci una forte testimonianza di fede, pur nella prova:
una delle Sorelle infermiere l’aiuta a
pregare e a partecipare
alla Santa Messa. Lei segue con grandissima attenzione e, quando le viene detto
che in quel modo si unisce al sacrificio di Gesù come piccola vittima, la sua
risposta è “sì”.
Carmela è per tutte noi testimonianza di cosa significhi lasciarsi plasmare
dalla Grazia, lei che, nella vita, ha vissuto vere notti oscure: con la forza
di volontà, con una preghiera continua e la consegna di sé termina la sua vita
nella pace e nella serenità. Nel taschino dell’abito porta un piccolo sacchetto
di stoffa (che scopriamo tra i suoi oggetti personali dopo la morte) contenente
un foglietto di carta sgualcita su cui c’è una preghiera che Sr Maria Carmela
scrisse a mano il 13 agosto 1995. È il suo atto di
abbandono al Signore:
Gesù voglio fidarmi di Te:
quando vedo tutto nero e la vita mi sembra inutile, quando mi assale il
dubbio sulla vita passata.
Voglio fidarmi di Te quando mi assale l’angoscia e la paura, al pensiero della morte e dell’incontro con
Dio.
Quanto tutto diventa fonte di tristezza
e mi sembra di non riuscire ad andare avanti.
Sì, Gesù, anche allora mi fido di Te,
e credo al Tuo amore misericordioso per me.
Mi abbandono a Te, fa di me quello
che Tu vuoi.
Sì, Gesù, quanto più c’è buio dentro di me, mi fido di Te e voglio ripeterti questo atto d’amore, di
fiducia e di abbandono, ad ogni battito del mio cuore fino alla morte. Cuore immacolato di Maria, mi rifugio in Te!
All’inizio del mese di
giugno 2016 si nota un lento peggioramento nel decubito e nel modo di respirare.
Una delle sorelle infermiere, a turno, dorme sempre in infermeria accanto a Sr
Maria Carmela. Nell’ultima settimana le infermiere ed alcune Sorelle assicurano
sempre anche il turno notturno per vegliarla, tanta è la fatica nel suo
respiro.
Un’infermiera
la assiste anche durante il tempo della S. Messa.
Il 26 giugno 2016, mentre Nostra Madre e la delegata della comunità si
preparano a partire per Cassano per partecipare all’Assemblea elettiva della
nostra Associazione, Carmela decide di “partire” per prima. Poco dopo la S.
Messa, alle 9.15, assistita dalle due sorelle infermiere, e attorniata da
alcune sorelle, si abbandona completamente nelle mani di
Colui che da sempre l’ha amata e scelta, lasciando trasparire tanta
serenità e pace dal suo volto finalmente disteso dopo tanta sofferenza.
Il 28 giugno, alle ore 11.00, con il cuore gonfio di riconoscenza, insieme
ai parenti “geograficamente più vicini” ed agli amici, ed uniti spiritualmente
ai parenti più lontani ed impossibilitati a venire, salutiamo Sr Maria Carmela
con la Concelebrazione di nove Sacerdoti presieduta da P. Paolo Pigozzo ocd e
con la partecipazione scritta del nostro Vescovo Gianni Ambrosio. Carmela esce
dalla chiesa accompagnata dalle note della Salve Regina, inno a quella Madre di
misericordia in cui non ha mai smesso di confidare.
Piacenza,
31 luglio 2016
89° compleanno di Sr Maria Carmela
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