AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

martedì 31 marzo 2015

Campane di Pasqua di Gianni Rodari



Campane di Pasqua festose
che a gloria quest'oggi cantate,
oh voci vicine e lontane
che Cristo risorto annunciate,
ci dite con voci serene:
"Fratelli, vogliatevi bene!
Tendete la mano al fratello,
aprite la braccia al perdono;
nel giorno del Cristo risorto
ognuno risorga più buono!"
E sopra la terra fiorita,
cantate, oh campane sonore,
ch'è bella, ch'è buona la vita,

se schiude la porta all'amore.

Gianni Rodari

Buona Settimana Santa e Felice Pasqua del Signore!

GESU’ RISORTO…MERAVIGLIOSA NOTIZIA!

  Cristo Risorto: mosaico del Padre Gesuita Marko Ivan Rupnik
Forse vi parrà strano e fuori dai noti canoni questo mio scritto, ma se l’ho fatto è perché ha un senso. L’avevo pubblicato il 25 ottobre 2011 sul mio sito spirituale Il Paradiso non può attendere (http://www.ilparadisononpuoattendere.blogspot.it/) ovvero questo, e sono stata colpita dal numero di lettori che lo hanno letto fino ad oggi, bel 11.753. E’ pur vero che da quando esiste questo blog, i lettori di tutto il mondo - e per tutto intendo anche i Paesi più lontani, che meno mi sarei aspettata avessero interesse a leggere quanto ho pubblicato - sono stati, nel giro di quattro anni o poco più, 376.500. Non pochi, vero?  Pure appartenenti a quelle Nazioni in cui si pratica la religione ebraica o musulmana o cristiana di altre Chiese. Sono pertanto convinta che si può fare apostolato anche attraverso un blog! Allora ho pensato che forse questo mio articolo potrebbe interessare i parrocchiani di S. Teresa, che avevo titolato Superman, Spiderman, Batman & Co. (per bambini e non).

“Ecco un manipolo di moderni eroi! Sono quelli che fin da bambini ognuno voleva imitare: forti, capaci d’imprese straordinarie, combattono i cattivi, il male, compiono gesta che hanno del miracoloso e che affascinano.
Chi non ha mai posseduto un fumetto di Superman (un tempo si chiamava Nembo Kid), o dell’Uomo Ragno (Spiderman), o dell’Uomo Pipistrello (Batman), oppure non ha mai avuto tra le mani un pupazzo che li raffigurava?
E chi non è mai andato al cinema per vederne le imprese in un film dagli effetti speciali? E poi pensiamo a quell’ominide grigio, ma spesso di color verde, detto impropriamente Marziano, i cui appassionati di fantascienza credono possibile la sua esistenza. Il famoso E.T. per esempio, ha incantato milioni di bambini e di adulti Tutti, indifferentemente, eroi del nostro tempo.
Allora, se arriviamo a credere che questi eroi abbiano forza sovrannaturale, poteri impossibili all’uomo normale, se immaginiamo che altre creature provengano da mondi lontani, come mai non riusciamo a credere che Gesù Cristo ha fatto miracoli straordinari, perché Lui stesso è extraordinarius? Perché non credere che provenga dal Cielo – che è un mondo diverso dal nostro e in una dimensione spirituale molto differente dalla nostra terrena? Perché non dovrebbe essere nato da una Superdonna, pura come un angelo, e casta come un fiore? E che ha avuto come Padre il Creatore dell’intero Universo? Perché si deve pensare che degli alieni abbiano visitato la Terra, e dubitiamo che gli Angeli ci siano accanto, invisibili ma presenti?
Però molti credono ai fantasmi, agli ectoplasmi, agli spiriti negativi e a quelli positivi. Maghi, streghe e fattucchiere hanno sempre abitato la mente dei narratori, raccontando fantastiche meraviglie, influenzando i lettori.
Pare più facile credere nelle favole, nei racconti di fantascienza, negli eroi dei fumetti, nell’invasione degli alieni, che in Gesù Cristo!
Eppure il Figlio di Dio è realmente venuto su questa Terra, è passato facendo miracoli eccezionali, è risalito al Cielo, PRIMIZIA DEI RISORTI, e ci ha promesso che tornerà (Parusia). Lui sì che ha combattuto contro il male, ma non sferrando un pugno o lanciando una rete, bensì usando parole dolcissime, insegnando la pace e l’amore, guarendo i malati e resuscitando i morti.
Ed è morto per noi, soffrendo atroci dolori sulla Croce, per salvarci, ma è risorto per donare la Speranza nella nostra stessa risurrezione.
Ora ditemi, chi è il vero eroe, l’Uomo da imitare, da ammirare e da adorare? E chi è la Superdonna che Gli è Madre?
Io non ho alcun dubbio: sono GESU’ E MARIA!”.
Vi chiederete perché ho avuto l’idea di scrivere tutto questo? Sono persuasa che a volte la nostra fede vacilla, che spesso diventiamo tiepidi credenti, che qualche volta s’insinua nella mente il dubbio sulla realtà di Cristo, e come abbia potuto Risorgere dopo la crocifissione. La scienza nega la possibilità della risurrezione. Il mondo ci irretisce, cerca di far vacillare la nostra fede, talvolta ci prende in giro, chiedendoci se crediamo ancora alle favolette della religione. Succede sempre più di frequente, e non dobbiamo lasciarci influenzare da chi opera per allontanarci da Dio. Teniamo salda la nostra fede, perché è solo lei che ci offre la Speranza, che ci fa vivere sereni, poiché ci insegna qual è la Via giusta da percorrere e ci dona la certezza di ottenere lo stesso dono che Cristo ha avuto dal Padre: la vita eterna in Paradiso.
Il Signore è risorto, è veramente IL RISORTO!
Felice Santa Pasqua a tutti!
Danila Oppio ocds
articolo pubblicato sull'Informatore Parrocchiale "INSIEME" del Santuario di Santa Teresa del Bambino Gesù dei Carmelitani Scalzi di Legnano (Mi)





lunedì 30 marzo 2015

Antologia HABERE ARTEM



Una bella raccolta di poesie di autori vari, edite da Aletti Editore, fresca di stampa.
In questa antologia si trova una mia poesia, dal titolo:
L’albero della vita

Si appendono illusioni
Su rami germogliati
Stranamente maturano
Frutti di verità lucenti
Le cui scorze attraenti
Traggono in inganno

Sfumature cromatiche
Opalescenti o opache
Arduo distinguere
Le drupe dalle bacche
Poiché imbastarditi
I frutti commestibili
Con i menzogneri

Così da floride fronde
Pesantemente ingannevoli
Si coglierà frutta succulenta
Sgocciolante dolce veleno

Danila Oppio

giovedì 26 marzo 2015

La notte di Natale di Angela Fabbri, sta camminando....

http://ilparadisononpuoattendere.blogspot.it/2014/12/la-notte-di-natale-di-angela-fabbri.html




Quale immagine di Pastore migliore di questa?
Non dimentichiamo le Frittelle del Papa, di Angela Fabbri,
che ora sono in versione cd, in Vaticano, quale
dono per Papa Francesco
Non so se vi ricordate di quell'articolo che ho pubblicato su questo sito, di cui al link qui sopra.
Se non lo rammentate, vi prego di rileggerlo nuovamente.
E' stato pubblicato anche sul Bollettino Parrocchiale del Santuario di Santa Teresa del Bambino Gesù, a Legnano, perché apprezzato dal Parroco e dalla redazione dell'Informatore Parrocchiale Insieme.
Ma questo racconto non si è fermato su quelle pagine, o in questo blog. No no!
Angela Fabbri, la bravissima scrittrice e autrice di quel racconto, mi ha informata di questo nuovo progetto, scrivendomi quanto sotto:
Ho letto dell'Annunciazione sul Paradiso.
Ma glielo dici, alla Redazione del Bollettino Parrocchiale, che "La Notte di Natale" è stato scelto, fra altri, per la Manifestazione Strade di Poesia che comincia a Ferrara il 9 maggio alla Chiesa del Corpus Domini, quella nuova di Via Torboli?
Buon Mattino,
Angie

Non lo dico solo alla redazione del bollettino, lo dico a tutti coloro che stanno leggendo questo spazio, poiché penso che un gesto di condivisione, un dono gratuito, abbia avuto la sua eco, e torni come un boomerang a chi l'ha donato. Il racconto merita di essere conosciuto oltre i limitati muri di una parrocchia, e sono certa che sia stato letto anche su questo blog, Ma condivido con Angela Fabbri la sua gioia.
Spero quindi che chi abita a Ferrara o nelle immediate vicinanze, si rechi presso quella Chiesa per seguire la Manifestazione. Sarà nostra premura informarvi, quando la data si avvicina, del preciso programma di quel giorno. 

Angela Fabbri e Danila Oppio

Il canto della fata


Collana: Il Canto della Fata
Autori Vari
Titolo: Il Canto della fata. Saggi, Poesie, RaccontiEditore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione: 2015
Numero pagine: 112
Formato: 14,5x21
Progetto grafico: MITO 
Codice ISBN 978-88-98558-41-4
Prezzo di copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 3,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: 
largolibro@gmail.com 

Un progetto corale ambizioso e particolarmente articolato, questo de “Il Canto della Fata”: curato dall’Associazione “Gli Occhi di Argo” e dalla Casa editrice / Libreria indipendente “L’ArgoLibro”, vede la partecipazione di decine di studiosi di tutt’Italia e tantissimi poeti e scrittori, tutti impegnati a illustrare, a illuminare il “concetto” di Fata agli albori del terzo millennio. Gli incontri periodici presso la Libreria L’ArgoLibro ad Agropoli, i saggi inseriti in questa Antologia, le poesie e i racconti giunti in redazione a seguito del bando di concorso omonimo: ogni tassello concorre a meglio comprendere un universo culturale, artistico, storico di grandissimo valore e ancora oggi vivo, pulsante nella nostra società “iper-tecnologica” ma non per questo slegata dai grandi temi consci e inconsci che fanno da sottofondo alle nostre scelte. L’invito è a leggere questa antologia per comprendere che “le Fate” sono un patrimonio collettivo molto, molto più grande e complesso di quanto di solito crediamo. Dieci saggi, trentatré poesie e racconti: una grande ricchezza da far propria e da condividere!
Questa prima uscita antologica raccoglie i saggi di Luciana Capo, Antonella Nigro, Anna Giordano, Milena Esposito, Marisa Russo, Eufemia Griffo, Giovanna Della Porta, Giuseppe Salzano, Nicola Calabrese, Pasquale Fernando Giuliani Mazzei, Antonio Capano, Domenico Ienna.
Per quanto riguarda le poesie e i racconti, invece, sono state scelte le opere di Laura Vargiu, Fabien de La Noisette, Danila Oppio, Maria Cristina Biasoli, Marina Paolucci, Stefania Zambelli, Paola Argentieri, Giulia Stefanini, Eufemia Griffo, Desolina Neboli, Monica Fiorentino, Elisabetta Mattioli, Gabriella Pison, Rosalia Maria Lo Bue, Marisa Aneghini, Paola Verga, Daniela Freggiaro, Claudio Alciator, Marco B. Cosma Vinci, Tommaso Mondelli, Patrizia Cantarella, Cristina Cornelio, Diego Cocco, Diego Luci, Roberto Bruno, Anna Maria Guerriero, Annamaria Vernuccio, Stefania Cicalini, Laura Vallino, Elisa Rigonelli, Cristoforo De Vivo, Rosanna Fontana, Alabina MGrace.

Ed ecco la poesia di Laura Vargiu

Sa Jana
(la fata, figura delle leggende popolari della Sardegna)

Dalla piccola casa di pietra
s'affaccia sa Jana
sull'uscio a sera,
per alcuni è fata
per altri solo strega.
Lei, minuta
diafana e inquieta
ascolta attenta
il silenzio rossastro del cielo
da intrecciar l'indomani al telaio
coi fili d'oro del suo pensiero.
Respira forte
il fremito del maestrale che corre,
del mare lo smeraldo colore
dell'isola arcana le ombre.
E mesta intona un canto
figlio di sommesso pianto
che lieve là si mesce
ai sussurri e profumi del bosco,
alle arboree essenze.
Un po' fata, un po' strega
è sa jana esile e bella
e nella prima stella che sboccia lontana
già s'annega il suo cuore,
quel semplice cuore di donna
che aveva un tempo conosciuto l'amore.

Laura Vargiu

Filastrocca del bosco incantato

In un bosco di elci
lungo viottoli lastricati da selci
bordati da felci
vagavano piccole fate ed  elfi
in groppa a imponenti alci
con corna con molti palchi.

Sopra di loro, solcavano il cielo
due splendidi falchi
Era notte, la notte incantata
dipinta di sogni e di fiabe.

Ma quando un raggio di sole
squarciò il sipario stellato
e illuminò il mattino…la sveglia trillò
 e il sogno si dileguò

Nel bosco di elci
 Lungo vialetti di selci
bordati da felci
abitato da  fatine ed elfi

Che cavalcavano alci
dalle grandi corna con molti palchi
sui quali volteggiavano
 due splendidi falchi

Buongiorno mattino
è già l’ora del cappuccino!

Danila Oppio


Le fate
     
        Del mondo le fate
          dai bimbi sognate
          son vispe educate
          da natura colorate.
        E poi con gli adulti
          attendono i bimbi
          tra tanti sussulti
          e melodici giambi.
        Nelle fitte foreste
          si fanno i dispetti
          pur vivono in feste
          con gnomi e folletti.
        Gente in particolare
          circonda le fate velate
         ama non farsi vedere
         da folletti amoreggiate.
        Le fate cantano in coro
          le vere parole d’amore
          incantano pure la Luna
          pochi versi e più calore.
        Sotto l’ombrello di fungo
          vivono come gli umani
          lodano giorno più lungo
          sperano sia già domani.
        Nelle grotte, le sorgenti
           nelle lande, nelle strade
           riparando i torti ingenti
           da ingiustizie seminate.

Tommaso Mondelli

CANTO A DUE VOCI


L'incontro - il viaggio
Presentazione dell'Editore de L'argoLibro Francesco Sicilia


L’arte – quella vera, quella “sentita” e vissuta – dona all’artista una serie di capacità che forse, in potenza, appartengono a tutti noi, ma che poi solo l’artista (appunto) riesce a consapevolizzare, a portare alla luce, a mostrare a se stesso e agli altri.
Tra i tanti doni, c’è anche quello dell’incontro profondo e fecondo con altri artisti, perché il linguaggio comune che viene sviluppato consente di “conoscersi e riconoscersi” al di là delle convenzioni, delle maschere, delle consuetudini che allontanano o quanto meno tengono a distanza.
Gli artisti, invece, sanno che oltre le apparenze c’è tutto un mondo intimamente gratificante.
Così ci si incontra a livelli profondi, a volte, ed è questo che è accaduto anche a Danila Oppio e a Tommaso Mondelli, due grandi artisti della parola e (nel caso di Danila) dell’arte visiva. Artisti che nel tempo hanno consolidato e raffinato tecniche, linguaggi, capacità, e a un certo punto della loro vita si sono incontrati. Le linee della loro arte si sono intrecciate, riconoscendo un comune terreno nel quale si muovono, si spostano, agiscono, operano.
È un istante sempre particolarmente gratificante, quello in cui due sensibilità particolari scambiano emozioni e sa-peri (un sapere, in questo caso, non razionale) che potenziano ulteriormente ciò che ne può scaturire.
Il “Canto a due voci” è opera d’incredibile e genuina forza artistica, come tale capace di trasmettere al lettore la possibilità di riflettere. Cosa ben diversa, questa (anzi, diciamolo: diametralmente opposta), dal linguaggio sempre più aggressivo e invadente di quasi tutti i mass-media, che misurano la loro efficacia in base alla capacità di saper con-vincere schiacciando l’altrui capacità critica, in un infinito spot pubblicitario martellante e spersonalizzante.
Agli antipodi di questa miseria umana (come definirla altrimenti?) è l’arte, voce limpida che invita alla riflessione con rispetto e autentica partecipazione all’opinione altrui.
Lo scambio che avviene è stimolante, redditizio, ma di un guadagno interiore che è infinitamente più solido e duraturo degli arricchimenti materialistici.
Tommaso Mondelli: sagacia, leggerezza, ironia, umorismo, musicalità. Danila Oppio: delicatezza, profondità, umorismo, sensibilità femminile, empatia.
Con queste particolarissime “armi”, e con una grande bravura che non finirà di gratificare il lettore nemmeno dopo mille letture (anche per questo motivo, l’arte è e sa essere lontana mille miglia da qualsiasi concetto di consumismo), Tommaso e Danila ci trasportano e ci accompagnano in una visione della società e della vita che ha il potere benefico di “rallentare” il nostro sguardo spesso – troppo spesso – frenetico, superficiale.
Tra gioie e dolori (anche acuti, estremi), slanci e riflessioni, ricerche e scoperte, si fa strada questo “viaggio a due” che fin dalla prima pagina abbraccia tutti, tutti i lettori che si lasciano andare.
Voglio concludere queste brevi considerazioni con le prime parole che mi sono venute alla mente leggendo i versi che seguono: Tommaso è acuto, Danila possiede il dono immenso dello sguardo allargato. Due considerazioni, queste, inevitabilmente parziali e riduttive (anche se per me sono qualità indispensabili, in un artista), ad esse ne seguono molte altre, avanzando nella lettura. Questi sono solo i miei personali tasselli iniziali per “avviare” il mosaico di quest’opera. Ogni lettore, ne sono certo, riconosce i suoi, dai quali partire per un viaggio che non finirà mai di arricchire.

Francesco Sicilia
  

mercoledì 25 marzo 2015

25 marzo 2015 Annunciazione del Signore

Ciclo su S. Antonio in Polesine a Ferrara

LA PRIMA ANNUNCIAZIONE  

Vergine, quell’abisso che da sempre
pareva ciel e terra separare,
viene colmato dal tuo dolce assenso
a divenir dimora dell’Eterno!


(Ferrara 31-3-2008), Padre Antonio Galeno



  
LA SECONDA ANNUNCIAZIONE  

Vergine affascinata dal Profeta,
che parla di salvezza prodigiosa
per questo picciol popol della terra,
comprendi che quei tempi son maturi
ed offri prontamente il lieto assenso
col giubilo di tutto il firmamento!

(Ferrara 1-4-2008), Padre Antonio Galeno

Ciclo sulla Chiesa del Gesù a Ferrara 



(Giuseppe Mazzuoli, detto il Bastarolo)

L’ANNUNCIAZIONE 

Vergine, t’eri tutta sprofondata
nelle parole tanto misteriose
riguardo al sospirato Salvatore
ed ora quest’annuncio celestiale
il velo fa cader. Stupendo appare
il piano architettato dall’Eterno
e sai donar l’assenso riverente,
che schiude alfin al mondo la salvezza...

(Ferrara 22-3-2015), Padre Nicola Galeno

BENVENUTO|

Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi