J M J T Parma 22-4-2014
PASQUETTA LISTATA A LUTTO
Nella tarda serata di ieri
21 aprile 2014
è mancato
ad Uji, vicino a Kyoto,
il decano della Provincia Lombarda
e fondatore della Missione in Giappone,
P. Pierluigi Pertusi di S. Cristina.
Sarebbero mancati quattro mesi scarsi
al compimento dei 100 anni.
Anche in questo ha voluto imitare
l’amico salesiano
Don Renato Tassinari,
fermatosi lui pure
in dirittura del traguardo del secolo.
Staranno ora entrambi dialogando
col loro amato Don Vincenzo Cimatti,
più che in odore di santità.
Presentiamo questa carrellata di foto
presa dal mio Archivio ufficioso,
lasciando a qualche premuroso postero
il compito di precisare luoghi e date...
EMMAUS
(Ripensando al caro P. Pierluigi
Pertusi)
Nel momento delle sue esequie
Ci sembra così strano che non abbia
nulla afferrato di tanto scalpore,
che tenne in ansia tutta la città,
Straniero dalla faccia stralunata!
Era Gesù di Nazaret la stella
di tanti nostri cuori. Venne spenta
dalla malvagità dei nostri capi.
E’ vero che le solite donnette
vanno dicendo cose che si basan
sul fatto che sarebbe lui risorto
il terzo giorno, eppur non l’hanno
visto.
S’è chiuso quel capitolo per noi.
Non resta che tornare sfiduciati,
pronti a subir i frizzi della gente
che vide l’entusiastica partenza
quando al suo gruppo aggregarci
volemmo.
Emmaus, tu dovresti scomparire
ormai per questo smacco sì cocente...
Eppure tu, Straniero, non ti abbatti
e sai novella grinta sfoderare,
mostrando conoscenza approfondita
delle Scritture Sacre. Tu non parli
col compassato stile dei rabbini,
ma come se vivessi di persona
le tante profezie del passato,
sapendole tra loro collegare.
Avvince la parlata i nostri cuori,
che paion riscoprire la speranza.
E’ forse solo timida fiammella
o linfa che ritorna a circolare...
Adesso cosa fai? Vuoi proseguire
da solo questo viaggio nella notte,
soltanto dalla luna rischiarato?
Credici: non puoi farlo. Non
rischiare!
Vieni a cenar con noi e qui pernotta!
Il core pare tutto ossigenarsi
dinanzi all’insperato tuo consenso.
Sì, questa Cena sembra il sospirato
banchetto che da tempo ci mancava.
Vediamo sol il pane sulla mensa,
eppure sa irraggiar una fragranza
capace d’appagar la stessa fame.
Adesso lo sollevi e guardi il cielo,
dicendo le parole sublimanti
che sanno far cader le nostre squame.
Or contempliamo il Maestro risorto!
Vorremmo dire tutto il nostro grazie
chiedendoti perdono per la troppa
glacialità di questi nostri cuori:
nulla capimmo della tua Missione!
Ma tu ti sei dissolto... Cosa fare?
Sentiamo la vampata dell’Amore
e senza indugio in viaggio ci
mettiamo...
Gerusalemme, sembri più vicina
e pur la luna gode nel sentire
i nostri sì gioiosi ritornelli.
Col Cristo in cor andremmo
dappertutto,
ignari d’ogni atavica paura!
(Parma 23-4-2014), Padre Nicola
Galeno
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