Come si prega il Santo Rosario
Delle
origini della preghiera mariana credo se ne sia parlato in modo esauriente.Del
motivo per cui si festeggia nel Mese di Maggio la Madonna, altrettanto. Sono
una carmelitana secolare, e da quanto ho appreso nella formazione, pregare è
per noi carmelitani (Frati e Monache in primis) l’espressione al centro del
nostro carisma. Pregare per tutti indistintamente. Pregare soprattutto per
coloro che non hanno fede, per coloro che non hanno compreso che è il modo più
diretto per dialogare con il Signore e con la Madre Sua amatissima. Allora,
quando preghiamo il Rosario, non facciamolo in modo meccanico, di corsa, come
fosse la recita di una poesia imparata a memoria.
I
tre saluti separati:
L’
“Ave Maria” è la preghiera più diffusa tra quelle che rivolgiamo a Maria, non è
invenzione di nessun devoto. La prima parte deriva dalla Bibbia: richiama i due
saluti che, nel Vangelo di Luca, prima l’Angelo Gabriele e poi la cugina
Elisabetta, porgono alla Vergine. La seconda parte è teologicamente costruita
in relazione al mistero di Maria, alla sua santità e maternità divina.
Questa
preghiera assomiglia ad un coro a tre voci: La prima voce l’interpreta
l’Arcangelo Gabriele, la seconda ce la narra l’Evangelista Luca, quando
racconta della visita di Maria ad Elisabetta, la terza voce è quella della
Chiesa, cioè la successione ininterrotta di figli suoi che l’hanno tenuta come
Madre dal momento della sua esistenza ad oggi: figli in necessità, figli
riconoscenti, figli che ripetono: Santa
Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra
morte.
AVE
MARIA: ti saluto Madre di Dio e Madre nostra
PIENA
DI GRAZIA: sei la persona che il Signore ha scelto come Madre del
Salvatore e te ne siamo grati
IL
SIGNORE E’ CON TE: si tratta di un’unione profonda tra un essere umano e
Dio nostro Padre, la stessa che dovremmo sentire
anche noi cristiani
TU
SEI BENEDETTA TRA TUTTE LE DONNE E BENEDETTO IL FRUTTO DEL SENO TUO GESU’:
una lode immensa, un ringraziamento profondo a colei che con il suo sì, è stata l’artefice della nostra salvezza, accogliendo il Figlio di Dio nel suo grembo per donarlo a tutte le creature.
una lode immensa, un ringraziamento profondo a colei che con il suo sì, è stata l’artefice della nostra salvezza, accogliendo il Figlio di Dio nel suo grembo per donarlo a tutte le creature.
Quando
recitiamo il Santo Rosario –
facciamolo senza fretta - almeno alla prima Ave Maria, meditiamo e
pensiamo intensamente al significato delle nostre parole rivolte alla Vergine,
interiorizziamole, in questo modo, la nostra preghiera diverrà dialogo diretto
tra noi e la nostra Madre Celeste.
Danila Oppio ocds
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