Ciclo sulla Beata Maria degli Angeli
(1661-1717)
LETTERA AL P. PROVINCIALE (18 agosto
1685)
Se
l’impossibil si potesse fare,
al
posto della lettera di certo
il
mio cor aperto manderei
senza
riserva alcuna, ma mi debbo
all’ordine
piegar di scriver tutto
quanto
preferirei dirle a voce...
Mi
par di non saper affatto amare
Nostro
Signor e neppure pensare
alla
Santissima Umanità: di colpo
da
tentazioni mi vedo assalire...
Lo
sdegno e l’impazienza son sì forti
da
spingermi ad odiar e bestemmiare
lo
stesso Dio. Questo mi tormenta
in
incredibil modo. Perché debbo
vedermi
abbandonata da quel Dio,
che
sa misericordia usar con gli altri
al
punto di cavarli dall’inferno,
e
scaraventa me prima del tempo?
M’ingiunse
di narrar il ben e il male
della
mia vita. Potrò mai narrarle
la
zuffa di pensieri suscitata
dal
fatto che poi gli altri leggeranno
tanta
malvagità con la mia firma?
Andai
dalla Priora e solo questo
bastò
per far svanire la mia pena.
Mi
raccomandi, Padre, al Salvatore
perché
ricerchi sol la perfezione.
Sa
bene che son trista e sì cattiva
da
non aver un sol capello buono!
(Parma 16-12-2013), P. Nicola Galeno
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