Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
Si iniziò così un culto verso Maria, il più bel fiore di quel giardino di Dio, che divenne la ‘Stella Polare,
L’Ordine non ebbe quindi un fondatore vero e proprio, anche se considera il profeta Elia come suo patriarca e modello; il patriarca di Gerusalemme s. Alberto Avogadro (1206-1214), originario dell’Italia, dettò una ‘Regola di vita’, approvata nel 1226 da papa Onorio III.
Costretti a lasciare
Il 16 luglio del 1251
Lo ‘scapolare’ detto anche ‘abitino’ non rappresenta una semplice devozione, ma una forma simbolica di ‘rivestimento’ che richiama la veste dei carmelitani e anche un affidamento alla Vergine, per vivere sotto la sua protezione ed è infine un’alleanza e una comunione tra Maria ed i fedeli.
Papa Pio XII affermò che “chi lo indossa viene associato in modo più o meno stretto, all’Ordine Carmelitano”, aggiungendo “quante anime buone hanno dovuto, anche in circostanze umanamente disperate, la loro suprema conversione e la loro salvezza eterna allo Scapolare che indossavano! Quanti, inoltre, nei pericoli del corpo e dell’anima, hanno sentito, grazie ad esso, la protezione materna di Maria! La devozione allo Scapolare ha fatto riversare su tutto il mondo, fiumi di grazie spirituali e temporali”.
Altri papi ne hanno approvato e raccomandato il culto, lo stesso beato Giovanni XXIII lo indossava, e Papa Giovanni Paolo II lo ha sempre portato, sia quando da giovane lavorava in miniera, sia da Papa. (molte volte si presentava con lo scapolare sopra gli abiti papali). esso consiste di due pezzi di stoffa di saio uniti da una cordicella, che si appoggia sulle scapole e sui due pezzi vi è l’immagine della Madonna e del Sacro Cuore di Gesù..
Nel secolo d’oro delle fondazioni dei principali Ordini religiosi cioè il XIII, il culto per
L’Ordine Carmelitano partito dal Monte Carmelo in Palestina, dove è attualmente ubicato il grande monastero carmelitano “Stella Maris”, si propagò in tutta l’Europa, conoscendo nel sec. XVI l’opera riformatrice dei due grandi mistici spagnoli Giovanni della Croce e Teresa d’Avila, per cui oggi i Carmelitani si distinguono in due Famiglie: “scalzi” o “teresiani” (frutto della riforma dei due santi) e quelli senza aggettivi o “dell’antica osservanza”.
Nell’Ordine Carmelitano sono fiorite figure eccezionali di santità, misticismo, spiritualità claustrale e di martirio; ne ricordiamo alcuni: S. Teresa d’Avila (1582) Dottore della Chiesa; S. Giovanni della Croce (1591) Dottore della Chiesa; Santa Maria Maddalena dei Pazzi (1607); S. Teresa del Bambino Gesù (1897), Dottore della Chiesa; beato Simone Stock (1265); S. Angelo martire in Sicilia (1225); Beata Elisabetta della Trinità Catez (1906); S. Raffaele Kalinowski (1907); Beato Tito Brandsma (1942); S. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein, 1942); suor Lucia, la veggente di Fatima, ecc.
Alla Madonna del Carmine, come è anche chiamata, sono dedicate chiese e santuari un po’ dappertutto, essa per la promessa fatta con lo scapolare, è onorata anche come “Madonna del Suffragio” e a volte è raffigurata che trae, dalle fiamme dell’espiazione del Purgatorio le anime purificate.
Particolarmente a Napoli è venerata come S. Maria
Durante tutti i secoli trascorsi nella sua devozione, Ella è stata sempre rappresentata con Gesù Bambino in braccio o in grembo che porge lo ‘scapolare’ (tutto porta a Gesù), e con la stella sul manto (consueta nelle i icone orientali per affermare la sua verginità).
La sua ricorrenza liturgica è il 16 luglio, giorno in cui nel 1251, apparve al beato Simone Stock, porgendogli l’ “abitino”. (Antonio Borrelli).
Termino con alcuni miei versi, DEDICATO ALLA VERGINE
Sopraggiunto è a Te il pensiero
Che si snoda chiaro nell’anima,
Come un’ala delicata si solleva,
nessun’altra cosa lo contrasta.
Libero, senza limite alcuno
Al Tuo universo si affaccia
E sulla vetta del Monte
La mia piccola vita sovrasta
Trabocca l’anima a Te pensando
Maria, Madre e Sorella mia,
Quando ti abbraccerò, quando?
:) Credo che la Vergine ci abbracci già tutti, anche se noi non possiamo sentirla "materialmente" e penso che ti avrà dedicato un abbraccio speciale, per averle dedicato una poesia!
RispondiEliminaGrazie, so bene che ci abbraccia già, ma vedere il suo viso, come poter vedere quello del Figlio,penso che sia il desiderio più grande di ogni credente! E' quella conoscenza che solo il Paradiso ci può rivelare!!!Per questo....il Paradiso non può attendere, dobbiamo già cercarlo qui, per essere pronti a raggiungerlo!!! In quanto alla poesia, vorrei poter scriverne una all'altezza delle tue, ma ognuno ha i suoi limiti, ed io ne ho molti!!!
RispondiEliminaCari Fratelli vorrei darvi una piccola testimonianza di come realmente Maria oggi mi ha dato un piccolo segno del suo amore.Da tempo tenevo questo link nei segnalibri del mio computer.Ieri sera mia sorella Manuela mi ha regalato uno scapolare.Oggi,non sò perchè,ma il muose è caduto proprio sopra "il paradiso non può attendere"e ho letto l'importanza di questo oggetto e ora sono felice e commosso davanti a questa Dioincidenza.Gloria Onore e Gloria al mio Padre delle cose impossibili ,Tu che mi Ami e mi Conosci per Nome.Forza fratelli non scoraggiamoci mai non siamo mai soli.
RispondiEliminaCristian Porcu