MADONNA DI GUADALUPE: SULLA COLLINA DI TEPEYAC 132.551
Siamo all’alba del nove dicembre
del millecinquecentotrentuno.
Sulla collina di Tepeyac
a quel giovane atzeko Juan Diego
appare una Donna sì fulgente
dal viso di meticcia e vestita
di sole. Si presenta così:
“Io sono la Vergin e la Madre
del verissimo Dio, sorgente
d’ogni vita. Vorrei veder qui
costruita una sacra casetta.
Al Vescovo riferire devi
Il mio desiderio pressante”.
S’affretta il giovane, ricevendo
secco diniego, ma non demorde.
Alla quarta apparizione viene
dalla stessa Vergine invitato
a coglier fiori sulla collina.
Fiori d’inverno? Che assurdità!
Eppure quella brulla collina
s’ammanta di fiori di Castiglia.
Cinguettan pur uccelli mai visti.
La Vergine aiuta Juan Diego
a riempire il mantello, che deve
al Vescovo portar come prova.
Alla sua presenza il mantello
vien dispiegato. Cadono i fiori.
Della Vergin si vede l’effigie.
E’ in piedi ritratta con le mani
giunte, con un viso leggermente
piegato. Sono gli occhi socchiusi
ed un manto trapunto di stelle
sa coprirne gli scuri capelli,
scendendo fin a terra. La veste
rosacea con fiori leggeri
ed arpeggi appare decorata.
Porta sul seno una cinta scura,
segno di maternità imminente,
come s’usa fra le donne azteche.
Sembra che sia portata in volo
da un angelo con le braccia aperte
ed ali colorate. Una falce
scura di luna si nota ai piedi
ed alle spalle si vedon raggi
davvero luminosi di sole.
(Legnano 12-12-2024), Padre Nicola Galeno
Nessun commento:
Posta un commento