1.
Commento evangelico : una strada da costruire, quella che conduce
Dio al nostro cuore
Giovanni
Battista percorre «tutta la regione del Giordano», gridando ad alta
voce che «ogni uomo vedrà la salvezza di Dio», secondo la promessa
di Dio enunciata nei secoli passati. E gli uomini devono prepararsi! Sono
nominati i responsabili politici, i responsabili religioni, poiché questa
salvezza riguarda anche loro, certamente, ma … spetta a loro di
favorirla.
«Preparate
la via […] raddrizzate i suoi sentieri» era un
compito al quale i Romani e i loro soggetti si applicavano volentieri.
L’impero romano costruiva da più secoli strade romane che formavano una
rete stradale spesso costruita a linee diritte. Al suo apogeo, questa rete
stradale si estenderà per centocinquantamila chilometri, e nessun paese
dell’impero ne era sprovvisto! Nel 2017, un tratto di strada romana è stato
scoperto in Israele, tratto sul quale è stata ritrovata una moneta coniata
nell’anno 29 da Ponzio Pilato … Così, allo stesso modo in cui gli
uomini politici dell’epoca costruivano strade diritte o acquedotti
rettilinei, così Giovanni Battista li invita oggi a preparare la venuta del
Signore, raddrizzando i sentieri che conducono ai nostri cuori, essendo
questi talvolta molto complicati …
I responsabili
della vita religione non sono da meno. Anche essi hanno la missione di
contribuire a preparare bene le strade che conducono da Dio alle nostre
umanità. Poiché se la strada è costruita ma non è praticabile, non potrà
essere praticata! E proprio ciò che Gesù, in seguito, rimprovererà ai
farisei e ai dottori della Legge, scelti per guidare il popolo sulla via
dell’incontro con il suo Dio; «voi non siete entrati, e a quelli
che volevano entrare voi l'avete impedito» [Lc 11,52]!
Ma Giovanni
Battista, fondamentalmente, non si rivolge solamente ai politici o ai
responsabili religiosi. Si rivolge a tutti gli uomini. Li incoraggia a
preparare nel loro cuore, una via d’accesso per il Figlio di Dio fatto
uomo. Che Egli possa raggiungerli nelle loro case, nei loro compiti
quotidiani, nelle loro feste, in breve in tutta la loro vita! Preparatevi
ad «un battesimo di conversione per il perdono dei peccati»,
Giovanni esorta l’insieme del popolo. La venuta di Dio nel seno della
storia degli uomini non serve a nulla se essi non lo accolgono come
Salvatore. Detto in modo diverso, la buona notizia
dell’Incarnazione del Verbo presuppone che gli uomini si riconoscano
peccatori. Senza questa ammissione, non ci può essere conversione, non
ci può essere perdono dei peccati, non ci può essere una salvezza da
ricevere. È questa la parte degli uomini, ricorda il Vangelo a tutti i
cittadini del mondo, compreso l’imperatore romano!
Ci si potrebbe
domandare se la parte degli uomini sia anche quella di riempire ogni
burrone, di abbassare ogni colle ed ogni montagna. Spetta agli uomini di
raddrizzare i passaggi tortuosi, di spianare quelli impervi, secondo le
parole della profezia di Isaia, ripreda da Giovanni Battista? È pur vero
che le via romane erano costruire bene, privilegiando i rettilinei,
evitando più che possibile i burroni e ogni dislivello eccessivo. Si
preoccupavano persino di allargare le strade in curva per permettere ai
carri – sprovvisti di sterzo – di girare nel modo migliore. Le vie romane,
ancora oggi, non sono per nulla note per essere «passaggi tortuosi»…
Quando allora Giovanni proclama che «ogni burrone sarà riempito, ogni
monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno
diritte e quelle impervie, spianate.», proclama l’augurio di vedere gli
uomini impegnarsi in questo lavoro, ma proclama soprattutto l’effettiva
opera di Dio.
Se questa
seconda domenica di Avvento ci invita dunque ad operare per fare verità nei
nostri cuori, «appesantiti dagli affanni della vita», secondo
l’espressione del Vangelo della domenica scorsa, se ci invita a riconoscere
che le nostre vita hanno bisogno della buona notizia della venuta di Gesù
Cristo, ci invita ugualmente a sperare in questo cammino di
preparazione, via che deve rendere possibile un nuovo incontro tra
l’uomo e Dio, che viene a cercarlo, dopo la cacciata di Adamo ed Eva dal
Paradiso.
Al termine di
questo cammino che conduce Dio all’uomo nel cuore dell’umanità, mediante la
nascita attesa di Gesù Cristo, rimane ancora un ultimo punto: che il cuore
dell’uomo non sia chiuso. Se Dio intraprende un lungo cammino in questa
impresa, è ancora Lui che rovescia tutti gli ostacoli che impediscono
di praticare questa via. Anche se gli ostacoli fossero i nostri peccati,
profondi come burroni, immensi come delle montagne, subdoli come passaggi
tortuosi … Solo un rifiuto da parte dell’uomo di vedere sgombro il
cammino che conduce Dio all’accesso del suo cuore potrebbe rendere
impraticabile la strada, e Dio non lo forzerebbe.
Ciò che è in
gioco è allora lasciarsi raggiungere dalla venuta del Dio fatto uomo; se
vogliamo dare il nostro contributo affinché Dio possa raggiungerci, troveremo
nella Vergine Maria, Signora del Monte Carmelo, una autentica alleata,
un aiuto che che assumerà la forma di un’alleanza personale, un aiuto per
non temere le venuta di Dio nei nostri cuori, nelle nostre vite.
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