Un momento di convivialità con P. Fiorenzo
Fra tre giorni, l 15 gennaio 2018 ricorrono 10 anni dalla scomparsa di Padre Teresio Raiteri, che è stato Padre Provinciale, poi Parroco a Legnano, presso il Santuario di Santa Teresa del Bambino Gesù e quindi Priore a Concesa.
Vorrei ricordarlo con un mio articolo pubblicato sul Bollettino Parrocchiale INSIEME, all'epoca del suo ritorno al Padre.
Vorrei anche dire quanto sia "incazzata" e perdonate la parolaccia che ritengo l'espressione che meglio disegna il mio sentimento di amarezza, per la dimenticanza di tanti Confratelli, quando uno di loro non c'è più. Svanito nel dimenticatoio?
Solo Padre Nicola Galeno, per quanto sappia, è l'unico che non si scorda mai di fare memoria dei suoi Confratelli e dei fedeli che hanno avuto un ruolo concreto nella sua missione apostolica.
Anche i fedeli, poco alla volta, dimenticano. Morto il Re, viva il Re! E si tira avanti.
Ora, un docente alla facoltà di Pedagogia del Sacro Cuore, ovvero dell'Università Cattolica di Milano, non va dimenticato. Così come tutti i Padri che si sono adoperati nel Carmelo.
al funerale di P. Gerardo
ULTIMA LETTERA A
PADRE TERESIO RAITERI
Ciao,
Teresio!
Finito il tempo degli sms e delle e-mail private, ora ti scrivo pubblicamente. Sai,
parlavo proprio in questi ultimi giorni con un tuo confratello, ricordandoti,
riguardo alla visione in cui una persona appare agli occhi degli altri. Ognuno porta nel cuore un ricordo particolare,
spesso mai uguale a quello di un altro. Come un diamante, la personalità di un
essere umano si frantuma in tante sfaccettature ed ognuno vede quella che ha di
fronte. Non posso così rispecchiare il pensiero di tutti ed il ricordo che ognuno ha di te. Posso solo
testimoniare quello che mi hai trasmesso nel corso degli anni. Mi hai “pescato”
come fece Gesù con Simone e Andrea, portandomi in S. Teresa, dandomi la tua
fiducia in incarichi per i quali davvero non mi reputavo all’altezza. E te lo
dissi apertamente. Ma tu hai scosso il capo, elargendomi uno dei tuoi rari
sorrisi, e mi hai detto che nulla è impossibile se si vuole davvero. Sono certa
che la stessa frase l’hai detta a tutti, perché questa era la tua peculiarità:
ognuno ai tuoi occhi era elemento valido, secondo i propri specifici talenti,
ma soprattutto ad ognuno davi la certezza di avere un posto speciale nel tuo
cuore.
Diceva bene P. Gabriele,
durante l’omelia alle tue esequie, che eri disponibile per tutti, a costo di
fissare tre appuntamenti nello stesso giorno ed alla stessa ora! Ma è
verissimo che non sapevi negarti a nessuno: ogni
problema, dispiacere o gioia di chi si rivolgesse
a te, lo facevi tuo. Sapevi ascoltare a lungo e parlavi poco, ma quando davi un
consiglio era ben ponderato e colpiva nel segno.
Hai guidato così le mie scelte di vita,
introducendomi alla conoscenza dei Santi del Carmelo, in specie di S. Giovanni
della Croce, del quale portavi il cognome
religioso, e di S. Teresa d’Avila, per la quale avevi una profonda venerazione,
e lo stesso nome della tua mamma, così che hai cambiato il tuo nome di
Battesimo – Gianfranco – in Teresio. Inoltre suggerivi di leggere i documenti
della Chiesa, almeno i più recenti, in particolare la
Lumen Gentium del Concilio Vaticano II e quelli del Sinodo, perché non si può sostenere di
appartenere ad Essa, se non si conoscono le Sue direttive apostoliche.
Quando mi parlavi dei tuoi corsi di
pedagogia, tenuti presso il distaccamento dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Brescia, il tuo sguardo si illuminava: insegnare era il tuo
particolare dono.
Ti ho seguito in alcuni pellegrinaggi,
il primo in Francia a Lisieux ed in altri luoghi dove visse S. Teresina, in
Germania, a Treviri, città di S. Ambrogio. L’ultimo, in Siria, sulle orme di S.
Paolo. Ti osservavo, cercavi i segni della storia cristiana, ma anche le opere
d’arte dell’uomo, così come gli incantevoli paesaggi della natura. Tutto per te
era meraviglia e un canto di lode al Signore.
Ora te ne sei andato, lasciando un vuoto
incolmabile nei cuori di coloro che ti hanno apprezzato e voluto bene. Una
dipartita improvvisa, che ci ha lasciati
sgomenti. Viene spontanea la domanda: “Non era possibile intervenire in tempo?”. Ma per chi
si affida a Dio c’è un’unica risposta: – Quando
il Signore chiama, nessun medico lo può impedire – Era il tuo momento, il momento del
riposo del guerriero. Il Padre Generale Luis Arostegui, tuo vicino di studi, si
ricorda dei Tre Moschettieri: tu, Teresio,
insieme a P. Marco Fumagalli che ti ha preceduto nella
Casa del Padre, e P. Claudio Truzzi, che è qui con
noi a Legnano, definendovi BRAVI SOLDATI DEL REGNO.
Il Parroco e nostro Provinciale, P. Gabriele, al termine
dell’omelia ti ha detto “addio”, che non vuol essere un commiato definitivo. Ti ha affidato “A Dio”, ed io aggiungo, insieme a
tutti quelli che ti portano nel cuore e fiduciosa nell’eternità beata: “Non ti diciamo addio ma….
ARRIVEDERCI TERRY!”.
Ritornando all’inizio di questa lettera,
P. Nicola ha voluto privilegiare un altro lato
della tua poliedrica personalità – la passione per il Milan – dedicandoti
un’allegra poesia. Ma non scordo che amavi anche la Formula Uno, tifando per la Rossa di
Maranello.
Ora anche tu sei in pool-position nel
tuo ultimo pellegrinaggio che ha come traguardo il Cielo.
La tua sorellina Danila, ocds
Con Papa Giovanni Paolo II
Nella tua ultima dimora terrena
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