Leggo adesso sul Notiziario vaticano quanto segue
su Takayama Ukon. (Padre Nicola Galeno che ha anche inviato le fotografie e la poesia a ricordo di Takayama Ukon)
In
Vaticano, anteprima documentario su Ukon, il “Samurai di Cristo”
◊
Si terrà questa
domenica all’Istituto Maria Bambina di Roma, alla presenza del cardinale Luis
Antonio Tagle, l’anteprima mondiale del film-documentario “Ukon il samurai – La
via della spada, la via della Croce”, prodotto da "Aurora
Vision" con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, la
collaborazione dell’Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede, della
Conferenza episcopale del Giappone, i Gesuiti d’Italia, la "Trentino Film
Commission". Takayama Ukon è un grande samurai del XVI secolo che si è
convertito al cristianesimo attraverso la predicazione di San Francesco
Saverio. Nel gennaio scorso, Papa Francesco ha firmato il decreto che riconosce
il martirio di Tkayama Ukon, che sarà dunque proclamato Beato. Il suo percorso
interiore tra la spada e la croce viene raccontato dal film con un linguaggio
immediato e rivolto al pubblico giovanile.Alessandro Gisotti ha
intervistato la regista del documentario, Lia G. Beltrami:
R. – L’idea di
realizzare il film su Takayama Ukon nasce da due punti. Uno: guardavo tanti
giovani, negli anni, che si avvicinavano alle arti marziali, al Kendo, alle
arti giapponesi attirati da qualcosa, ma senza sapere da cosa. E dall’altra, un
incontro con il cardinale Tagle che mi ha invitato a lavorare sulla storia di
questi giapponesi che 400 anni fa, 300 anni fa hanno dato la vita per il
Vangelo. E allora ho iniziato a cercare, a indagare e ho trovato questo nome:
un samurai, padre di famiglia, signore, che a un certo punto nel suo cammino
cristiano lo approfondisce sempre di più fino a darsi totalmente al Vangelo e a
Gesù. Questa storia di coraggio, determinazione ma anche umiltà e annientamento
mi ha colpito tantissimo e mi sono detta: questa storia va raccontata.
D. – Il “Samurai di
Cristo” già come definizione colpisce. Per alcuni aspetti sembrano anche due
parole che accostate suonano in modo se non antitetico, almeno un po’ strano a
una certa sensibilità, quale può essere quella occidentale…
R. – “La via della
spada, la via della croce”: spada e croce apparentemente lontane, in realtà, se
noi guardiamo il simbolo anche dei Gesuiti è proprio la croce e la spada ed è
stato San Francesco Saverio a battezzare i primi giapponesi. Poi, la spada è
intesa anche come simbolo, per come ha vissuto Takayama Ukon, di battaglia
interiore, questo cammino verso la santificazione e verso il martirio che
– come ci spiegherà nel film il vescovo che ha riaperto, 40 anni fa, la
Causa di Beatificazione – questo cammino è proprio una spoliazione, un
cammino interiore di scelte forti che è la propria via della spada. E poi, gli
elementi della vita del Samurai, come l’onore, la verità, il coraggio interpretati
nel cammino cristiano diventano qualcosa di veramente particolare che ci può
dire qualcosa di nuovo.
D. – Papa
Francesco, che ha sempre amato il Giappone e, anzi, ha confidato una volta che
da giovane gesuita voleva proprio andare in missione in terra nipponica, ha
firmato proprio pochi mesi fa il decreto sul martirio del Servo di Dio Takayama
Ukon…
R. – Il 26 gennaio,
la mattina siamo andati a consegnare all’ambasciata del Giappone presso la
Santa Sede il film, per farlo vedere finito, e in tarda mattinata il Papa ha
firmato: sarà proclamato martire! Quindi, anche la coincidenza di questo giorno
per noi vuole dire molto. Speriamo che il Papa possa andare in Giappone per la
Beatificazione: il Giappone ha bisogno di storie come quella di Takayama Ukon,
di racconti forti, per risvegliare da un torpore che spesso colpisce
soprattutto la gioventù. E anche il mondo cristiano ha bisogno di una scossa. E
Takayama Ukon darà questa forza. E anche al nostro mondo, ai nostri giovani e
non solo: guardare a figure di riferimento con una storia così forte e così,
anche, di “totalità” può aiutare e può dare un’indicazione di cammino.
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