AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

sabato 14 febbraio 2015

Beata Mariam di Gesù Crocifisso presto santa!

Concistoro Ordinario Pubblico: Assegnazione dei Titoli o Diaconie e Voto su alcune cause di Canonizzazione, 14.02.2015


Concistoro Ordinario Pubblico: Assegnazione dei Titoli o Diaconie e Voto su alcune cause di Canonizzazione

Assegnazione dei Titoli o delle Diaconie ai nuovi Cardinali
Pubblichiamo di seguito l’elenco del Titolo o della Diaconia assegnati dal Santo Padre Francesco a ciascuno dei nuovi Cardinali nel momento della creazione nel Concistoro Ordinario Pubblico di questa mattina:
CARDINALE
TITOLO/DIACONIA
Dominique Mamberti
Diaconia
Santo Spirito in Sassia
Manuel José Macário do Nascimento Clemente
Titolo
Sant’Antonio in Campo Marzio
Berhaneyesus Demerew Souraphiel, C.M.
Titolo
San Romano Martire
John Atcherley Dew
Titolo
Sant’Ippolito
Edoardo Menichelli
Titolo
Sacri Cuori di Gesù e Maria a Tor Fiorenza
Pierre Nguyên Văn Nhon
Titolo
San Tommaso Apostolo
Alberto Suárez Inda
Titolo
San Policarpo
Charles Maung Bo, S.D.B.
Titolo
Sant’Ireneo a Centocelle
Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij
Titolo
Santa Maria Addolorata
Francesco Montenegro
Titolo
Santi Andrea e Gregorio al Monte Celio
Daniel Fernando Sturla Berhouet, S.D.B.
Titolo
Santa Galla
Ricardo Blázquez Pérez
Titolo
Santa Maria in Vallicella
José Luis Lacunza Maestrojuán, O.A.R.
Titolo
San Giuseppe da Copertino
Arlindo Gomes Furtado
Titolo
San Timoteo
Soane Patita Paini Mafi
Titolo
Santa Paola Romana
José de Jesús Pimiento Rodríguez
Titolo
San Giovanni Crisostomo a Monte Sacro Alto
Luigi De Magistris
Diaconia
Santissimi Nomi di Gesù e Maria in Via Lata
Karl-Josef Rauber
Diaconia
Sant’Antonio di Padova a Circonvallazione Appia
Luis Héctor Villalba
Titolo
San Girolamo a Corviale
Júlio Duarte Langa
Titolo
San Gabriele dell’Addolorata
[00264-01.01]
Concistoro per il Voto su alcune cause di Canonizzazione
Al termine del rito di creazione dei nuovi cardinali, il Santo Padre Francesco ha tenuto Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione delle Beate:
- GIOVANNA EMILIA DE VILLENEUVE, Religiosa, Fondatrice della Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione di Castres;
- MARIA DI GESÙ CROCIFISSO (al secolo: Maria Baouardy), Monaca Professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi;
- MARIA ALFONSINA DANIL GHATTAS, Religiosa, Fondatrice della Congregazione delle Suore del Rosario di Gerusalemme.
Di seguito il testo delle brevi biografie delle tre Beate, come presentate nel corso del Concistoro dal Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi :
1. La Beata Giovanna Emilia De Villeneuve nacque in Francia, a Tolosa, nel 1811. A Castres fondò la Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione per l’educazione delle bambine e delle ragazze povere, per gli ammalati e per le missioni in terre lontane. Morì di colera il 2 ottobre 1854. Fu beatificata dal Papa Benedetto XVI, nel 2009.
2. La Beata Maria di Gesù Crocifisso (al secolo: Maria Baouardy) nacque ad Abellin, un villaggio dell’Alta Galilea, presso Nazareth, nel 1846, da genitori arabi. Fu battezzata nella Chiesa Greco-Cattolica Melchita. Fin dalla giovinezza sperimentò molte tribolazioni insieme a straordinari fenomeni mistici. In Francia entrò nel Carmelo di Pau. Per la fondazione di nuovi Carmeli fu inviata in India e poi a Bettlemme, dove morì nel 1878. Fu beatificata dal Papa San Giovanni Paolo II, nel 1983.
3. La Beata Maria Alfonsina Danil Ghattas nacque a Gerusalemme nel 1843. Ancora quindicenne entrò nella Congregazione delle Suore di San Giuseppe dell’Apparizione. Svolse un intenso apostolato a favore delle giovani e delle madri cristiane. Ebbe una speciale vicinanza mistica alla Madre di Dio. Fondò la Congregazione delle Suore del Santissimo Rosario di Gerusalemme, alla quale appartenne. Morì nel 1927 e fu beatificata dal Papa Benedetto XVI, nel 2009.
Nel corso del Concistoro, il Papa ha decretato che le Beate: Giovanna Emilia de Villeneuve, Maria di Gesù Crocifisso Baouardy e Maria Alfonsina Danil Ghattas, assieme alla Beata Maria Cristina dell’Immacolata Concezione (al secolo Adelaide Brando), fondatrice della Congregazione delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato - la cui canonizzazione fu decisa nel concistoro del 20 ottobre 2014 - siano iscritte nell’Albo dei Santi domenica 17 maggio 2015.
[00263-01.01]
[B0118-XX.01]



La rugiada di Dio, scritto da Cristina Dobner e a cura di P. Claudio Truzzi OCD, è il libro che racconta la storia di questa giovane ragazza, poi divenuta Monaca Carmelitana.

Il papa Giovanni Paolo II, nella sua omelia della beatificazione, nel 1983, colloca la Beata Maria di Gesù Crocifisso nel contesto attuale della Terra Santa: "Carmelitana scalza, nata sulla terra che vide lo svolgimento della vita di Gesù di Nazareth; terra situata in una regione che continua in questi tempi ad essere al centro di molte gravi preoccupazioni e dolorose tensioni". In seguito il Papa dice: "L'umile serva di Cristo, Maria di Gesù Crocifisso, appartenendo per la razza, per il rito, per la sua vocazione e per le sue peregrinazioni ai popoli dell'Oriente, ed essendone in qualche modo rappresentante, è come un dono per la Chiesa universale e per quelli che, nelle tristi condizioni di lotte e di sangue in cui si trovano, ricorrono specialmente adesso, con grande fiducia nel cuore, alla sua fraterna intercessione, nella speranza che, grazie alle preghiere della serva di Dio, saranno ristabilite infine la pace e la concordia su queste terre dove 'il Verbo si è fatto carne' (Gv 1,14), Egli che è proprio Lui la nostra pace".


LA BEATA MARIAM:
MONACA CARMELITANA DELLA TERRA SANTA

E’ con grande gioia che cerchiamo di farvi conoscere un altro fiore della Terra Santa e del Carmelo: la Beata Mariam di Gesù Crocifisso, beatificata il 13 novembre 1983, dal nostro amato e “santo” Papa Giovanni Paolo II, che meravigliose parole ha comunicato ai fedeli presenti alla beatificazione di questa sorella tanto amata da lui stesso, così come dalla Madonna, da Gesù e da San Giuseppe, proprio come ci narrano gli episodi di tutta la sua vita, sin dalla tenerissima infanzia.
Il Papa ha scritto di lei tra le altre cose: “Il suo amore per Cristo è stato forte come la morte; le prove più dolorose non lo hanno spento, ma al contrario lo hanno purificato e irrobustito. Essa ha dato tutto per questo amore. L’intera vita della piccola araba, colma di straordinari doni mistici, è stata, nella luce dello Spirito Santo, la risposta cosciente e irrevocabile ad una vocazione di santità, vale a dire a quel progetto eterno di salvezza, di cui parla san Paolo, che la misericordia divina ha stabilito per ciascuno di noi.

Tutta la sua vita è frutto di quella suprema “sapienza” evangelica della quale Dio si compiace di arricchire gli umili e i poveri, per confondere i potenti…Mariam è il frutto di Terra Santa.  In essa tutto ci parla di Gesù. Innanzi tutto i posti nei quali Ella è vissuta. Nazareth, presso cui è nata; Betlemme dove ha consumato il suo sacrificio; il Monte Carmelo, simbolo della vita di preghiera solitaria, quadro della sua vita religiosa ma, soprattutto, Ella ci avvicina al Calvario, poiché non ha cessato di portare nella sua vita la Croce di Gesù, scegliendo per sé il nome di crocifisso.”
La vita di Mariam, per così dire inizia proprio a Betlemme ove i genitori si erano recati a piedi in pellegrinaggio, proprio per chiedere il dono di un figlia, promettendo, provati dalla morte dei loro dodici figli di  chiamarla Maria, in onore della Madonna  e offrendo a Dio una quantità di cera uguale al peso che avrebbe avuto all’età di 3 anni.
Infatti la Madonna concesse la grazia agognata a questi genitori così provati, quanto devoti, tanto che Mariam vide la luce ad Ibellin in Galilea, il 5 gennaio 1846.
All’età di 5 anni ella per la prima volta sentì il Signore parlare al suo cuore, dopo la morte dei suoi tanto amati uccellini; Egli, mentre Mariam si accingeva dispiaciutissima a seppellirli, le disse: “Tutto passa così! Se vuoi darmi il tuo cuore, io resterò sempre con te! Da quel momento in poi seguì questo invito senza esitare, neppure nelle prove più dolorose e terribili. Rimase infatti orfana, insieme al fratello Paolo in tenerissima età, e venne affidata allo zio paterno, senza poter mai più rivedere l’adorato fratello (affidato alla zia materna). A 13 anni rinuncia, subendo disprezzo e le angherie da parte dei parenti e dello stesso confessore, a sposarsi, perché il suo unico desiderio era quello di essere tutta di Gesù, come aveva promesso.
Per aver anche rinunciato a farsi musulmana, ricevette in risposta, un colpo di scimitarra alla gola. Creduta morta venne abbandonata nel cuore della notte in un luogo solitario, ma la Madonna (una misteriosa suora vestita d’azzurro), la porta in una grotta curandola con infinita tenerezza e indicibile bontà ed amore. A 19 anni anni, venne accolta a Marsiglia tra le figlie di San Giuseppe, ma come le era stato preannunciato, venne allontanata dalla comunità. Trovò però accoglienza tra le carmelitane di Pau dove conquista i cuori con il candore della sua semplicità e la prontezza della sua obbedienza. Nel 1870 la ventiquattrenne Suor Mariam con altre monache viene inviata in India a fondare un nuovo Carmelo.
Ma nella nuova destinazione troverà sofferenze su sofferenze. Alle prove interiori tremende (il demonio le insinuerà i pensieri più angosciosi e cercherà invano di gettarla nella disperazione) si aggiungerà  l’incomprensione della nuova priora e del vescovo locale: come al Convento di San Giuseppe, il pomo della discordia è costituito dai suoi carismi  straordinari.
La piccola araba (così veniva anche chiamata) viene rispedita a Pau, dove è ben felice di tornare. Ma il Signore le chiede un nuovo distacco: nel 1875 con un piccolo gruppo di consorelle parte alla volta della Terra Santa. Scopo del viaggio, la fondazione di un Carmelo a Betlemme. Gesù stesso le mostra in visione il luogo e come sarebbe dovuto diventare il nuovo monastero: una bella costruzione circolare, funzionale e di ottimo gusto, ben inserita nel paesaggio palestinese.
Contemporaneamente si delinea quello che sarà il suo carisma specifico nella Chiesa: far conoscere lo Spirito Santo, e farlo conoscere proprio in quel XIX secolo in cui si parla di Satana più di quanto si parli di questo mirabile «Dio sconosciuto». E dello Spirito Santo Suor Maria appare un capolavoro: la piccola figlia della Galilea, che gli fu straordinariamente devota fin dall’infanzia, è la dimostrazione vivente di come proprio Lui sia l’artista incomparabile che modella e cesella i santi. Sospinta da un’ispirazione interiore non può fare a meno di scrivere al Papa  - lei, così umile e schiva – per comunicargli i segreti che bruciano nel suo cuore : nel giugno 1877 fa pervenire a Pio IX un messaggio per indurlo a promuovere una più profonda devozione allo Spirito Santo.
Le visioni apocalittiche che il Signore le concede si alternano a episodi di deliziosa semplicità, come i suoi teneri colloqui con gli animali più svariati, che l’ascoltano e le obbediscono in modo stupefacente. Il dono dei miracoli, che possiede in abbondanza, non la esenta certo dalle fatiche: lavanderia, cucina, giardino, cantiere, marmellate, conserve... Suor Mariam  è sempre pronta a scomodarsi per fare un piacere.
E proprio nel donare un servizio alla comunità che incappa nell’incidente che la condurrà alla morte. Mentre porta agli operai del cantiere due pesanti secchi di acqua fresca, inciampa e cade, fratturandosi un braccio. A nulla valgono le pronte cure: dalla ferita si sviluppa una cancrena dolorosissima che in capo a quattro giorni mette fine alla sua avventura terrena.
Muore serenamente nel suo trentatreesimo anno. E muore proprio nella città dove i genitori l’avevano chiesta in dono al cielo. Ed ora il cielo se la riprende.  E’ il 25 agosto 1878. I funerali di colei che la gente definivano già santa avvennero il 27 con un concorso di fedeli e di popolo mai visto prima…  
La nostra straordinaria sorella ed amica, viene poi beatificata il 13 novembre 1983, da un altro grande “santo” Papa Giovanni Paolo II, che non solo ha auspicato la pace in quella Terra tanto martoriata, ma crediamo anche la sua canonizzazione, perché questa “luce candida ed immacolata” venga posta sul “monte” per illuminare tutte le anime, specie quelle che sono ancora alla ricerca di Dio e quelle che più soffrono nel corpo e nello spirito, proprio come lei, per permissione divina ha sofferto: per essere vicina concretamente a tutti indistintamente, con Maria e come Maria, discretamente e teneramente.


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