Ordine dei
Carmelitani dell’Antica Osservanza
Ordine dei
Carmelitani Scalzi
Comitato
congiunto per la manutenzione del Wadi es-Siah
Roma, 01 settembre 2014
Priori
Provinciali
Altri
Superiori
Madri
Federali
Madri
Priore dei Monasteri
Madri
Generali delle Congregazioni Affiliate
Responsabili
del TOC, OCDS e altri gruppi laicali
carmelitani
Saluti
fraterni da Roma!
Consapevoli
del patrimonio e della spiritualità che condividiamo, i nostri due Ordini
O.Carm. e O.C.D. hanno sviluppato, come forse già saprete, negli ultimi due
decenni diversi progetti comuni. Per questo desideriamo ora invitarvi a
collaborare al progetto comune di restauro e conservazione delle rovine del
primo eremo carmelitano sul Monte Carmelo.
In
occasione dell’incontro di giugno scorso a Roma, il Consiglio Generale dei
Carmelitani e il Definitorio Generale dei Carmelitani Scalzi hanno deciso di
indire una colletta nelle rispettive comunità, con lo scopo di sostenere il
restauro e la conservazione delle rovine del primo eremo carmelitano nel Wadi
es-Siah sul Monte Carmelo, in Israele. Dopo il restauro realizzato negli anni
’70, sia le rovine del primo eremo sia il meraviglioso ambiente naturale che lo
circonda sono caduti in un progressivo deterioramento. Per questo si richiedono
alcuni lavori di conservazione della struttura, di protezione del luogo e di
rifacimento dell’accesso per i pellegrini che arrivano sul Monte Carmelo per
pregare e meditare nel luogo dove abitarono i primi eremiti, presso la fonte di
Elia. Logicamente questo lavoro verrà realizzato in accordo con le autorità
della città di Haifa.
Come parte
delle celebrazioni per l’VIII centenario di Sant’Alberto di Gerusalemme, nostro
Legislatore, Sua Beatitudine FouadTwal, Patriarca di Gerusalemme, presiederà
l'Eucaristia il 12 ottobre nella chiesa di S. Maria in Traspontina, qui a Roma,
insieme ai sottoscritti, P. Fernando Millán Romeral, O.Carm., Priore Generale,
e a P. Saverio Canistrà, O.C.D., Preposito Generale.
Vorremmo
invitare tutte le nostre parrocchie, santuari, centri spirituali, monasteri,
conventi, scuole, così come le altre nostre istituzioni e case, a partecipare a
questa importante celebrazione organizzando una colletta in quella domenica,
vale a dire il 12 ottobre, per collaborare alle spese di questo restauro. Ci
auguriamo che questa sia un’occasione per valorizzare le nostre origini e
rafforzare i legami che uniscono tutta la grande famiglia carmelitana nel
mondo.
Potrete
trovare alcune informazioni sul Wadi es-Siah e le rovine del primo eremo
carmelitano al www.wadi.info
Fernando Millán Romeral,
O.Carm. Saverio
Canistrà, O.C.D.
Priore
Generale Superiore Generale Per chi non conoscesse "Wadi 'ain es-Siah", qui sotto una foto e la spiegazione del luogo e il suo significato. Comunque lo potrete leggere direttamente cliccando sul link del sito qui sopra.
Forse per molti il nome “Wadi ‘ain es-Siah” fa battere un po’ il cuore o, forse è solo una parola straniera come tante. Ma per chi da anni visita e percorre la stretta vallata sul Monte Carmelo vicino ad Haifa, chiamata appunto Wadi ‘ain es-Siah, vi riconosce un luogo mistico e ricco di memorie antiche e “sempre nuove”.
È certo che per tutti noi Carmelitani, questa valle naturale insieme a tutti i resti storici e archeologici, perpetua e ci ricorda la nostra nascita e la nostra prima culla. Non vogliamo qui nuovamente ricordare gli aspetti storici e gli elementi archeologi che la rendono così unica per tutti noi Carmelitani. Ma in uno slancio di emozioni e di fermenti, vogliamo comunicarvi quello che i due Padri Generali O.Carm. e O.C.D. vogliono che si realizzi insieme. Un progetto ambizioso di salvaguardia, di tutela e di restauro di tutti i resti archeologici e naturali, e dell’ambiente che fu il luogo reale di vita dei nostri primi Eremiti Carmelitani.
Per noi come per molti, parlare e percorrere il Wadi ‘ain es-Siah, non è solo conoscere un momento di storia passata o di approfondimento di cultura generale, ma è anche un vivere e un sentire con il cuore, un dissetarsi a una sorgente che alimenta la nostra quotidiana spiritualità di semplici carmelitani.
Non so se è più contagiosa la nostra appartenenza a questa Terra Santa o il nostro essere nati in questo posto, ma questo binomio o questo doppio binario ci porta ugualmente alla stessa nostra sacra meta. A voi scoprire personalmente e fare esperienza di questo cammino.
Ma venendo più concretamente a parlare di questo progetto nel Wadi ‘ain es-Siah, partiamo dal desiderio e dalla volontà dei due Superiori Generali, di non lasciare abbandonato a se stesso questo luogo così caro. E questo desiderio si è poi concretato nella costituzione di una Commissione mista, fatta di frati O.Carm. e O.C.D., che lavorando assieme cercano di trovare il modo migliore per studiare e poi concretizzare i comuni desideri di come: preservare, mantenere, visitare, e proteggere questo patrimonio carmelitano nei suoi aspetti storici, archeologici e naturalistici. Questa Commissione al momento è composta da: P. Raúl Maraví, Consigliere Generale O.Carm., P. José Colón, P. Francisco Nigral e Fr. Fausto Spinelli, tutti e tre della Delegazione d’Israele O.C.D.
Purtroppo i lavori urgenti ci spingono a intervenire su due fronti: quello della sicurezza, e quello del restauro più prettamente architettonico e archeologico. In particolare si vorrà, in accordo con il Dipartimento delle Antichità Israeliane, attuare urgenti opere di restauro sui resti degli antichi edifici, e in particolare partendo dalla Chiesa. Ma come si accennava, prima di iniziare quest’opera, si vuole avere cura che questo importante sito carmelitano, sia difeso da intrusioni e si evitino pericoli o danni a persone e cose.
E mentre si predispongono queste misure cautelative, e di pulizia, non ci si fermerà a questi primi passi, ma si svilupperà un progetto complessivo che vedrà interessata tutta l’area e tutti le componenti essenziali, sia archeologiche che naturali, permettendone così la visita e la conoscenza da parte di pellegrini Carmelitani e di visitatori locali. Non bisogna dimenticare che questo sito ha un interesse specifico e religioso, non solo per noi Carmelitani, ma anche per Ebrei e Musulmani, senza dimenticare che la valle naturale è meta di famiglie, scolaresche ed escursionisti.
Sappiamo già che il progetto non avrà una strada appianata e facile da realizzarsi, e non solo per il suo aspetto economico, ma anche perché non si potrà realizzare tutto in una sola volta, ma richiederà una serie di lotti da realizzarsi in accordo con le possibilità economiche, e con l’ottenimento dei vari permessi autorizzativi delle Autorità locali. Sappiamo già da ora che sia la Municipalità, sia il Dipartimento delle Antichità Israeliane, che, le Autorità del Parco Naturale in cui è situato il nostro prezioso sito, ci richiederanno: tempo, pazienza e capacità economiche consistenti. Ma come tutte le cose belle impegnano e richiedono un grande sforzo e dedizione, così pure ci si dovrà impegnare molto perché questo progetto si attui e si conservi nel tempo.
Non sappiamo se dilungarci, per paura di annoiarvi, a elencare tutti gli elementi di restauro architettonico che vogliamo attuare, o indicare i numerosi percorsi che ne faciliteranno la visita, o descrivere le zone di sosta dei numerosi e affascinanti scorci panoramici. Fare un elenco di tutto sarebbe freddo e arido, mentre proporre soluzioni e desideri che si devono ancora concordare con le Autorità è poco professionale e poco serio. Quindi per ora non ci rimane che lasciarvi con un po’ di curiosità e poterci risentire frequentemente e tenervi informati su come procederà il progetto. Anche solo leggendo l’articolo che tratta degli elementi presenti sul sito, e guardando le foto di tutta l’area, potrete scorgere già da ora ed immaginare un suo sviluppo futuro.
Sebbene la Commissione mista delle due famiglie Carmelitane, sotto la supervisione e la guida dei due Generali, dovrà lavorare in maniera più diretta per la conduzione del progetto e delle sue fasi attuative, si avrà bisogno della collaborazione di molti altri attori, e non solo nella persona di professionisti che svolgeranno tutte le parti burocratiche, ma perché si vuole portare a conoscenza di questa grande opera tutte le famiglie carmelitane sparse nel mondo.
Ma come per ogni grande opera e grande edificio, tutti devono portare il proprio contributo, e ognuno con il proprio piccolo mattone, anche qui chiediamo a tutti quelli che sono interessati di portare con il proprio secchio e secondo le proprie capacità, un po’ di aiuto. E partiamo con il chiedervi una preghiera particolare e poi di far arrivare una vostra offerta a Roma ai due Padri Economi Generali: P. Kevin Alban, O.Carm., e P. Attilio Ghisleri. O.C.D., che saranno i primi a coordinare economicamente tutti questi aiuti e offerte, in modo che arrivino a destinazione e direttamente per le fasi attuative del progetto.
Presto inizierà una campagna congiunta delle due famiglie Carmelitane per richiedere delle offerte, in modo che tutte le Provincie, Conventi e Monasteri possano aiutarci direttamente.
Non mancheremo di tenervi informati, ma anche voi sollecitateci nel chiedere che vi si mandino regolari notizie di cosa si sta realizzando, e delle difficoltà che incontriamo sul campo.
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