Domenica 29/09/2013
Cari fratelli,
Nell’oscurità
della sera, tra le piante, alla luce delle candele che ardono davanti
all’effigie della Madonna, con i Padri e i giovani studenti centrafricani
abbiamo recitato il Rosario, ieri sera, sabato 28 settembre. Il rombo di un
aereo che ha preso il volo dal vicino aeroporto copriva il suono delle nostre
voci. La nostra preghiera è terminata con il canto della “ Salve Regina” che
l’antica tradizione carmelitana ci invita a rivolgere alla Madonna ogni sabato.
La Liturgia delle ore della domenica odierna ci offre la lettera di San Paolo
ai Filippesi. L’Apostolo ringrazia Dio con gioia per l’accoglienza che i suoi
lettori hanno prestato alla predicazione loro rivolta. Anch’io, ad imitazione
di Paolo, ringrazio il Signore per l’attenzione che i miei amici prestano ai
miei scritti e per la risposta data da loro alle mie richieste di aiuto.
Speravo di offrire notizie
migliori sulla situazione del Paese.
Siamo oramai nell’abisso. Se c’è
un po’ di sicurezza nella capitale, il resto del Paese, vasto due volte
l’Italia, è in mano a circa ventimila mercenari mussulmani che incendiano
villaggi e uccidono cristiani impunemente. Qui a Bangui c’è una certa
sicurezza, ma la parola corrente sulle labbra dei cittadini è: fame (nzara nella lingua locale). La maggior
parte dei bambini e dei giovani non può frequentare la scuola per mancanza di
denaro. Non voglio, poi, elencare il numero delle persone che mi interpellano
manifestando i loro problemi. Grazie agli aiuti che ricevo, posso offrire una
goccia di conforto.
I confratelli missionari, con
un’appropriata struttura, preparano per il Paese un futuro migliore, nel quale
non vogliamo smettere di sperare.
A Bozoum, presso la nostra
parrocchia, P. Davide ha potuto filmare la sfilata verso la chiesa dei
settecento ragazzi della scuola “Bakandja”, con la loro festosa divisa rossa.
L’asilo ospita centocinquanta bimbi, uno più bello dell’altro. Il nuovo liceo
“Lino Giaquinto” offre un’educazione a duecento alunni. L’opera “Arc en ciel” assiste
duecento orfani. Ora si aggiunge la casa “Gesù Bambino”, pensata per accogliere
studenti liceali provenienti da località distanti, per permettere loro di
soggiornare vicino alla scuola in un ambiente sicuro. La Caritas di Bozoum si
occupa di circa cinquemila persone fuggite dalle proprie case per la violenza
dei banditi. Molte altre missioni nel Paese offrono panorami analoghi.
A Bouar-Yolé il nostro Seminario
è rimasto completamente isolato per il crollo di tutti i ponti dovuto alle
piogge torrenziali. Si raggiunge solo guadando a piedi il fiume, come è
capitato a p. Davide e ai confratelli.
A Bangui, invece, siamo benedetti
dalle piogge, le quali irrigano le migliaia di piante che arricchiscono e danno
vita alla nuova foresta della nostra concessione.
Il mio soggiorno in Africa è di
una settimana e presto sarò a Praga con l’Africa e le sue sofferenze nel cuore
Saluto invocando la benedizione
Aff.mo
p. Anastasio
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