Impropriamente viene detta tarantola, ed infatti sta ballando a suon di musica, ma in realtà si tratta di una migale originaria del Sud America! Ha circa 12 anni ed appartiene a mio figlio. Si chiama Tango, ma mi pare che abbia imparato altri balli, da come si muove. Ha già effettuato due mute, ed è straordinario quando questo accade: la sera vedi un aracnide, la mattina dopo ne trovi due: infatti la vecchia "pelle" che abbandona, resta così intatta da sembrare un secondo ragno. E' meravigliosa: a volte resta mesi senza mangiare.Si nutre di qualche grillo o se capita, di cavallette, saltamartini, mantidi: ma le basta poco per nutrirsi e poi digiunare per lungo tempo. Non ho idea di quanto possa vivere un ragno di questa specie, ma questo esemplare ha già alle spalle una lunga vita. Tango è grande quasi come la mano di un bambino, se consideriamo la lunghezza delle sue zampe! Nella foto, infatti, il raffronto è con la mano di una persona adulta.
Volevo condividere con voi la mia simpatia per questo amico a 8 zampe, e smettiamola di aver paura dei ragni (non chiamateli insetti, mi raccomando, fareste inorridire un entomologo). Però non azzardatevi a prendere una migale in mano: è tossica! Se vi punge, la sua puntura è come quella di un'ape, ma se lancia i suoi peli urticanti, e li inalate, può provocare vomito, febbre e altri sintomi. Ma non è mortale, e comunque, essendo piuttosto timida, prima di difendersi ha una serie di atteggiamenti che vi fanno capire che...l'avete
seccata! Quindi siete avvertiti in tempo! Un sera Matteo guarda nel terrario dove Tango vive abitualmente, e non lo vede. Come abbia fatto ad uscire, non lo abbiamo ancora capito. C'è nel vetro superiore del terrario, un'apertura piccolissima che serve per l'aria, e per spostarlo quando occorre nutrire o dissetare l'animaletto: pareva impossibile che Tango, con le sue dimensioni, potesse servirsene per conquistare la libertà.Ma ce l'ha fatta! Bisognava trovarlo ad ogni costo: si è trattato di un safari alquanto originale: muniti di torce elettriche, per scovarlo negli angoli più remoti della stanza, alla fine è stato snidato tra il muro ed un piede del letto di mio figlio... per fortuna non aveva fatto in tempo ad arrampicarsi: come compagno di letto non era l'ideale davvero! TANGO!!! Quando la prossima volta vorrai ballare, invitami in discoteca!!!
seccata! Quindi siete avvertiti in tempo! Un sera Matteo guarda nel terrario dove Tango vive abitualmente, e non lo vede. Come abbia fatto ad uscire, non lo abbiamo ancora capito. C'è nel vetro superiore del terrario, un'apertura piccolissima che serve per l'aria, e per spostarlo quando occorre nutrire o dissetare l'animaletto: pareva impossibile che Tango, con le sue dimensioni, potesse servirsene per conquistare la libertà.Ma ce l'ha fatta! Bisognava trovarlo ad ogni costo: si è trattato di un safari alquanto originale: muniti di torce elettriche, per scovarlo negli angoli più remoti della stanza, alla fine è stato snidato tra il muro ed un piede del letto di mio figlio... per fortuna non aveva fatto in tempo ad arrampicarsi: come compagno di letto non era l'ideale davvero! TANGO!!! Quando la prossima volta vorrai ballare, invitami in discoteca!!!
Nessun commento:
Posta un commento