Inizio con il pubblicare IN ITALIANO! La prefazione al Cammino di Perfezione, in modo da poter comprendere perché la Santa Madre ha voluto scrivere quest'opera.
PREFAZIONE
Il cammino di Perfezione non è altro che l'itinerario spirituale che un cristiano deve percorrere se vuole giungere a sperimentare l'amicizia profonda con Dio fin da questa vita.
Santa Teresa di Gesù, oltre ad avere sperimentato questo cammino, richiesta dalle sue figlie e dai suoi confessori, ha tentato di mettere per iscritto il frutto delle sue esperienze spirituali.
PREFAZIONE
Lo scopo principale della Santa in questo libro fu di affezionare le sue figlie alla pratica dell'orazione.
Aveva già scritto il volume della sua vita, e in esso, come si è visto, aveva consacrato all'orazione vari capitoli.
Ma per ragioni di umiltà non voleva che il libro fosse consegnato alle religiose se non dopo la sua morte.
Quelle intanto non cessavano d'importunarla per dar loro qualche insegnamento pratico e facile su quell'orazione di cui la sentivano parlare tanto spesso e con tanto entusiasmo.
Forse la Santa esitava, ed esse allora interposero l'autorità del suo confessore, Padre Domenico Báuez, dei Domenicani, che gliene diede il comando, a cui ella umilmente si sottomise, regalando alle anime quest'altro suo scritto non meno fruttuoso del primo.
Oltre che dell'orazione in sé, parla del modo con cui prepararsi, sempre che Dio lo voglia - ai vari gradi della vita mistica, per cui questo libro può considerarsi, e giustamente, come una prefazione a quello che verrà dopo, intitolato Castello interiore, dove parlerà dell'orazione nelle sue manifestazioni più sublimi.
Lo chiama Cammino di perfezione; ed ella infatti, adagio adagio, come per una strada di cui scopre gli ostacoli e mostra le scorciatoie, conduce le anime alla fonte dell'acqua viva, che è la perfezione dell'orazione.
Nei primi capitoli divampa l'ardore apostolico dell'antica fanciulla missionaria.
Dice il motivo per cui volle che il suo primo monastero fosse fondato in tanta austerità: per riparare, cioè, con la preghiera e il sacrificio i disastri dell'eresia che infuriava in Francia.
E scongiura le sue figlie a non mai desistere di pregare e a mantenersi nella povertà e nelle austerità abbracciate.
Saranno anime apostoliche se saranno anime di orazione; ma per essere anime di orazione dovranno coltivare l'amore vicendevole che sopprime tante cause di disgusti e di conseguenti inquietudini, il distacco da ogni cosa creata che favorisce il raccoglimento, e la vera umiltà che attira nell'anima il Signore.
Ma quale specie di orazione dovranno esse praticare? Le grandi vie dei mistici non sono per tutti: pochi sono coloro che le battono.
Perciò la Santa non vorrà pronunciarne neppure il nome. Per essere intesa da tutti, si indugerà di preferenza sulla preghiera vocale, parlando del modo di praticarla e dicendo i vantaggi che ne derivano quando sia fatta a dovere.
Le formule di detta orazione non devono essere molte, per non correre il pericolo di recitarle in fretta e senza attenzione. Basterebbe solo il Pater noster, la preghiera insegnata dalla stessa divina Sapienza, che si adatta a tutte le circostanze della vita, tanto spirituale che temporale.
La Santa vuole che le sue figlie la preferiscano a tutte le altre preghiere, e per facilitarne una recita più devota e fruttuosa, si ferma con compiacenza a svelarne i segreti.
Si tratta di una spiegazione originale che si stacca dall'interpretazione comune: per essa il cielo, abitazione del Padre, è l'anima umana; il regno di Dio, l'orazione di raccoglimento e di unione; il pane nostro, la Santissima Eucarestia; il male da cui prega di andar libera, il pericolo che si ha, vivendo, di offendere Iddío, per cui lo supplica con termini commoventi a toglierla alla vita.
La familiarità è il carattere che distingue questo libro. Lo dirige alle sue figlie, e ne ha sempre il nome sulle labbra.
Abbonda di particolari circa la loro vita di ogni giorno e, profonda conoscitrice della psicologia femminile, ha degli squarci divertentissimi. Ricca di immagini e di paragoni, di slanci e di preghiere, si rende molto varia e naturale.
Il Cammino di perfezione ebbe due redazioni. La prima, che si conserva nella biblioteca dell'Escorial, detta perciò escorialense, è del 1566; la seconda seguì immediatamente, con molta probabilità lo stesso anno 1566, e si trova nel monastero delle Carmelitane Scalze di Valladolid.
La ragione di questa doppia redazione in così breve tempo sta nel fatto che la prima non venne approvata dal teologo censore domenicano Padre García de Toledo, il quale cancellò numerosi brani dell'autografo escorialense.
Noi, pur traducendo l'autografo valisolitano, riporteremo in calce, volta per volta., i punti principali in cui quello escorialense se ne distacca.
Oltre i due autografi, il Cammino di perfezione conta tre copie rivedute e corrette dalla stessa Autrice.
Quella di Salamanca terminata nel 1571 e che ha alcune lacune. La copia di Madrid, esaminata ed approvata dal Padre García de Toledo, domenicano, e dal dott. OrtiZ. E infine quella di Toledo, inviata dalla Santa all'Arcivescovo di Evora, don Teutonio de Braganza, che nel 1583 ne doveva curare la stampa.
Santa Teresa che amava molto di essere approvata dai dotti, vide con piacere la stima di cui essi circondavano il suo libro e, come narra il suo biografo Yepes, non rifiutò l'elogio di chi l'ebbe a paragonare con la Sacra Scrittura.
Lei stessa, del resto, dice chiaramente in più d'un punto, che se nel suo libro vi è qualcosa di buono, è tutto per l'intervento di Dio, tanto vero che, giunta alla fine, e bramando di aggiungere qualche altro capitolo, non sa come né dove aiutarsi, perché Dio, volendo che termini, le nega la sua luce.
Terminiamo anche noi, ringraziando sentitamente il Signore per aver voluto, mediante la sua serva Santa Teresa di Gesù, illuminare le nostre anime e far conoscere i mezzi più facili per arrivare alla perfezione.
Padre Egidio Di Gesù
Santa Teresa di Gesù – Cammino di Perfezione
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