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"La Sindone, misteriosa per la scienza, sfida per l'intelligenza come l'ha definita Giovanni Paolo II, è per i credenti un grande segno della Passione di Cristo.
Per noi oggi la Sindone è un richiamo forte a contemplare, nell'immagine, il dolore di ogni uomo, le sofferenze a cui spesso non sappiamo neppure dare un nome: per questo il motto dell'attuale ostensione è la frase: "PASSIO CHRISTI PASSIO HOMINIS".
Questo è il cuore del messaggio della Sindone; e la carità reciproca tra fratelli vuole essere anche il "messaggio" dell'ostensione di quest'anno, che è cominciata il 10 aprile e finirà il 23 maggio 2010.
L'augurio che, come Custode, faccio a tutti, è che la Sindone possa essere, per chi vuole vederla, una grande opportunità per conoscere e amare meglio sé stessi, i fratelli ed il Signore Gesù Cristo."
(Card. Severino Poletto - Arcivescovo Metropolita di Torino - Custode Pontificio della Sindone
Tutti gli storici sono d'accordo nel ritenere documentata con sufficiente certezza la storia della Sindone di Torino a partire dalla metà del XIV secolo. Sulla sua storia precedente e sulla sua antichità non vi è accordo.
Tutti gli storici sono d'accordo nel ritenere documentata con sufficiente certezza la storia della Sindone di Torino a partire dalla metà del XIV secolo. Sulla sua storia precedente e sulla sua antichità non vi è accordo.
Quanti credono che essa sia un falso ritengono semplicemente che essa non esistesse prima di tale epoca. Un importante elemento a sostegno di questa tesi è il risultato dell'esame del carbonio 14 eseguito nel 1988, secondo il quale il telo risale al periodo compreso tra il 1260 e il 1390.
Quanti invece credono che la Sindone sia l'autentico lenzuolo sepolcrale di Gesù rifiutano la validità della datazione al carbonio 14 e ne collocano l'origine nella Palestina del I secolo. Secondo un'ipotesi che gode di molto credito tra di essi, essa coinciderebbe con il Mandylion o "Immagine di Edessa", un'immagine di Gesù molto venerata dai cristiani d'Oriente, la cui esistenza è documentata dal VI secolo fino al 1204: questo spiegherebbe l'assenza di documenti che si riferiscano alla Sindone in tale periodo.
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Ho riportato due ricerche effettuate, una laica o comunque scientifica, l'altra spirituale (Card. Poletto)
Dal canto mio, l'immagine di un uomo crocifisso, anche escludendo che si tratti dell'immagine appartenente a Gesù, mi riporta alle sofferenze patite da Cristo, e da tutti gli uomini che hanno subito la stessa sorte. E allora mi chiedo fino a che punto arrivi la crudeltà dell'uomo, nel torturare un suo simile. E mi domando ancora: quanta superbia esiste, nel credersi detentori della vita e della morte di un essere umano.
La morte - e non dimentichiamolo Risurrezione - di Cristo, è il crocevia presso il quale dobbiamo meditare. Sull'umana miseria, in tutte le sue forme nelle quali io vedo le peggiori non tanto nella povertà materiale, ma nella povertà spirituale, dove l'uomo si lascia vincere dai movimenti più abbietti, e quindi uccide, senza soffermarsi sul suo terribile gesto, calpesta il prossimo, considerandolo meno che niente, solo per una grande sete di potere personale. Cristo ha subito così, sulla propria pelle e nell'anima, tutte le più grandi ingiustizie umane: un processo immeritato e corrotto, una condanna umiliante e terribile, una morte atroce, condensando tutta la cattiveria umana sopra di sé e, malgrado tutto, perdonando: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno", e perdonando - questo è il clou della cristianità - tutto il genere umano, passato presente e futuro, e spalancando le porte dell'eternità, a chi ha fede in Lui.
Questo è quanto medito, osservando il telo funerario, e penso a quanto dolore trasuda ancora oggi: IL DOLORE DI TUTTA L' UMANITA' che non ha saputo vincere i propri limiti umani. Il dolore più grande, e di questo ne sono persuasa, è non riuscire ad elevarsi sopra la natura carnale, propria di ogni creatura, con tutte le sue limitazioni, debolezze e....bassezze, per diventare veri figli di Dio, nella natura spirituale che più ci sarebbe congeniale, essendo figli di Dio anche e soprattutto nello spirito. E penso a quell'Uomo, a quel Dio così grande che si è fatto piccolo per venirci incontro, pur sapendo di che pasta siamo fatti!!!! MA CHE AMORE DI DIO!!! E CHE DIO D'AMORE!
Allora il mio pensiero torna alla Sindone, che resta per me e per noi tutti un messaggio divino, una lettera d'Amore per dirci quanto Cristo ci ha amato e ci ami ancora!
PREGHIERA DAVANTI ALLA SINDONE
Imprimi il Tuo volto in me, Signore Imprimi il tuo volto in me, Signore
perché il Padre vedendo Te in me perché io possa essere un segno del tuo amore
ripeta: "Tu sei il figlio che amo" per i piccoli e i poveri
E perché chiunque mi incontra per gli ammalati e gli esclusi
veda una scintilla del Padre
Imprimi il tuo volto in me, Signore Imprimi il tuo volto in me, Signore
perché possa essere testimone perché sia io una Sindone vivente
della tua luce e della tua bontà che porta in sé i segni
e dell'infinita tenerezza della Tua morte e Risurrezione
che hai per ogni creatura
Imprimi il Tuo volto in me, Signore Imprimi il tuo volto in me, Signore
perché il Padre vedendo Te in me perché io possa essere un segno del tuo amore
ripeta: "Tu sei il figlio che amo" per i piccoli e i poveri
E perché chiunque mi incontra per gli ammalati e gli esclusi
veda una scintilla del Padre
Imprimi il tuo volto in me, Signore Imprimi il tuo volto in me, Signore
perché possa essere testimone perché sia io una Sindone vivente
della tua luce e della tua bontà che porta in sé i segni
e dell'infinita tenerezza della Tua morte e Risurrezione
che hai per ogni creatura
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