Mi stavo chiedendo, dopo aver
ascoltato il Vangelo di oggi, sull’Annunciazione dell’Angelo, quante persone
credono ancora all’Onnipotente. Raccolgo commenti, dubbi, perplessità al
riguardo.
Certo pare incredibile, che una
ragazza sia in dolce attesa, senza intervento d’uomo. La scienza non lo
accetta, la fede talvolta non lo supporta.
Siamo un po’ tutti come San Tommaso
che non crede se non ci mette il naso. E se non si crede all’Onnipotenza
divina, tanto meno si accetta che un essere umano, un taumaturgo, un santo
possa, attraverso l’intercezione divina, procurare miracoli.
E mi pare di trovare un parallelo
con la Bibbia, ai tempi di Noè, quando tutti mangiavano e bevevano, e non
tenevano in conto le profezie del Patriarca, quando avvertiva la popolazione
che stava per giungere il diluvio. Forse lo prendevano anche in giro, quando
osservavano i lavori di costruzione dell’Arca. Diffidenti, distratti, assenti,
indifferenti.
Così accade anche tra quelli che si
dicono credenti ma, se andiamo a scavare nel profondo, ci si accorge che
credono solo a quello che piace loro, e la loro fede è talmente debole,
fragile, che basta un nonnulla per perderla.
Non pregano abbastanza, e se lo
fanno, dicono che il Signore non li ascolta, e che quindi è inutile rivolgersi
a Lui. Ho avuto un paio di prove, che mi hanno fatto intendere quanto invece,
di fronte ad una fede incrollabile, il Signore ascolta ed esaudisce.
Molti anni fa, avevo un problema che
è durato cinque lunghi anni. Non potevo immergermi in acqua, senza dover poi
grattarmi a sangue le gambe, a causa di una sensazione fastidiosa, di prurito
unito a bruciore. Era come se fossi punta da un esercito di formiche, o che
fossi caduta dentro un cespuglio di ortiche. Mi sono sottoposta a visite
dermatologiche presso alcuni specialisti, i quali mi hanno suggerito di lavarmi
con polvere di riso, di spalmarmi pomate, di prendere antistaminici, di indossare
solo cotone o seta. Hanno diagnosticato un problema di allergia, ma alla fine
non ottenevo alcun risultato. Cinque anni di tormenti. Un giorno, un mio
lontanissimo parente, sia dal punto di vista della consanguineità che dalla
distanza effettiva - viveva a Lima, in Perù – con il quale intrattenevo
corrispondenza virtuale, mi disse:
-
Tu
hai un problema alle gambe.
Gli risposi che, grazie a Dio, le
possedevo e funzionavano egregiamente.
Mi ripeté:
-
Tu
hai un problema alle gambe, ammettilo.
Mi ero già
chiesta come facesse a sapere del mio disturbo alle gambe. Gli risposi che il
mio problema, seppur fastidiosissimo, non era nulla al confronto di chi non
poteva camminare, o che avesse subito amputazioni, oppure che soffrisse di
diabete o di ulcere varicose.
-
Dimmi
esattamente quale tipo di problema hai alle gambe.
Gli risposi
raccontandogli di ciò che stavo passando, ma minimizzando, poiché ero persuasa
che il mio disturbo, rapportato a molti altri più gravi, era di poca
importanza.
Mi disse che
una sera si sarebbe incontrato con dei suoi amici e insieme avrebbero pregato
intensamente per me.
Una mattina
verso le 6 mi svegliai a causa di una forte scossa elettrica che attraversava
la spina dorsale. Quando, durante il giorno, accesi il computer, trovai una sua
email che informava che verso mezzanotte aveva pregato per me, con i suoi
amici. Feci un rapido calcolo, la sua mezzanotte corrispondeva proprio le 6 del mattino
in Italia.
La prima cosa
che feci, fu di immergere le gambe nella vasca da bagno e non avvertii nessun
fastidio, e da allora, quel disturbo non apparve mai più.
Un anno dopo,
mia cucina che vive in Germania, mi chiamò disperata, dicendomi che le era
stato riscontrato un tumore maligno all’utero. Le dissi di mettersi in contatto
con Emanuel (coincidenza davvero particolare, poiché è anche il nome di Gesù) e
di parlarne con lui.
Mia cugina mi
mise al corrente di quanto lui le disse:
- Hai
un piccolissimo tumore, di pochi millimetri di diametro, alla base dell’utero,
ti dovrai far operare, ma guarirai perfettamente, senza dover subire chemio o
radioterapie.
Lei non gli
aveva detto nulla di più di quanto le aveva diagnosticato il medico, ovvero
delle dimensioni del tumore (anche perché non ne era a conoscenza). Dopo l’intervento le è stato detto quanto
aveva appreso da Emanuel: piccolo tumore maligno, asportato chirurgicamente e
senza la necessità di seguire terapie invasive.
Di anni ne
sono trascorsi parecchi, ed io non ho mai avuto ricadute e nemmeno mia cugina.
Anche per lei, Emanuel aveva pregato con il suo gruppo di preghiera.
Ora è chiaro
che se si prega, ma se si prega con grande fede, il Signore esaudisce. Certo è
che se preghiamo a macchinetta, senza porre il cuore nelle preghiere che
recitiamo, e se partiamo con diffidenza, dando poca fiducia (FEDE) al nostro
Padre Celeste, non dobbiamo lamentarci se Lui non esaudirà le nostre richieste.
Concludendo,
vorrei aggiungere che Gesù diede ai suoi Apostoli il dono della guarigione, e
anche delle resurrezione da morte, e una domanda sorge spontanea: quanti
Apostoli moderni, ovvero i nostri sacerdoti, sono così pieni di fede da
riuscire ad intercedere presso Dio, per ottenere grazie e miracoli? Temono
forse che vengano tacciati da fanatici, da imbroglioni, o da stregoni? O forse, molto più sottilmente, hanno poca fede anche loro?
Non so, io mi
aspetto sempre di incontrare sacerdoti e anche laici, capaci di una fede tale,
da smuovere le montagne. Illusa? Io so che Dio si serve dei suoi figli terreni
per aiutare altri fratelli bisognosi, come fossero medici per il corpo che per
l’anima. E la miglior medicina NON è la preghiera in sé, se non è supportata da
una profonda FEDE.
Il cieco nato
è stato miracolato da Gesù perché LA SUA FEDE LO HA SALVATO. Quindi, la
richiesta del cieco, rivolta a Cristo per ottenere la vista, non avrebbe avuto
riscontro, se non fosse che il Signore aveva percepito la grande fede di
Bartimeo.
Mi pare
chiaro che i grandi santi abbiano ottenuto molte grazie, e anche il dono della
guarigione, grazie alla loro fede nell’Onnipotente. Oggi esistono ancora santi capaci di pregare con tanta intensità, o siamo tutti dei finti cristiani?
Dei finti credenti? Spero di sbagliarmi, ho avuto prova che Emanuel è
sicuramente un grande credente, che si è fidato ciecamente (lo si dice proprio
con riferimento al cieco nato) di Dio.
Buon Natale a
tutti, con l'augurio di aver FEDE in questo Bambino che nasce per salvarci, altrimenti resteremo ciechi.
Danila Oppio
Nessun commento:
Posta un commento