Il primo ottobre la Parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù festeggia la Festa Patronale e, di conseguenza, Santa Teresina.
E' appena uscito il Bollettino Parrocchiale, dove si potrà leggere l'articolo del Parroco Padre Renato Rosso, e anche un mio breve scritto.
Qualcosa di nuovo su Santa Teresa del Bambino Gesù
Tutti
noi conosciamo, a grandi linee, la storia della nostra Teresina. Ma forse c’è qualcosa
che è ancora sconosciuta.
Teresa
non usò mai l’espressione “infanzia spirituale” a proposito della sua “via”;
questa fu inserita nei suoi scritti da Madre Agnese di Gesù, nel 1907, mentre
stava curando una nuova edizione dell’autobiografia. Né mai Teresa a questo
proposito fece riferimento alle parole del Vangelo di Matteo, “se non
diventerete come bambini”. Nonostante ci sia una semplicità infantile nella sua
decisione di diventare santa e una candida determinazione nell’adoperarsi per
questo, bisogna essere precisi sul significato dei riferimenti fatti dalla
Santa a qualità infantili o dell’uso del termine “piccolo” a proposito della
sua spiritualità. Il suo scopo era di evitare ogni sentimento di orgoglio, che
facilmente s’insinua nella mente di chi aspira a Dio. Non poteva esserci nulla
d’infantile in una spiritualità nutritasi della Scrittura, e dell’Imitazione di Cristo. Così come degli
scritti di S. Giovanni della Croce e di S. Teresa d’Avila, e di altre letture spirituali di
cui nutriva la sua anima.
Tenuto
conto che morì in giovane età, Teresa ha lasciato una notevole quantità di
scritti, tra i quali la famosa autobiografia Storia di un’anima, scritta per ubbidienza - e parte di essa solo
negli ultimi due mesi di vita. Inoltre più di 200 lettere, 62 poesie,
preghiere, componimenti che dovevano essere rappresentanti in monastero, e una
raccolta di Ultime parole.
Numerosissimi
sono i ritratti e le statue che la raffigurano, ma tutta la sua immagine ha
risentito enormemente di un’idea levigata di santità e di sentimento: era
minuta, con capelli biondi e occhi grigio-azzurri, ma le fotografie, più fedeli
al suo vero carattere, mostrano un viso molto più deciso di quello offerto da
riproduzioni, ritoccate e solitamente insipide. Esiste una bella opera di
bronzo, nella cattedrale di Westminster, che la mostra nell’atteggiamento
singolare di protendersi in avanti come se piena di gioia avesse fretta di
incontrare il Signore.
E’
invocata come protettrice di missionari e missionarie.
Lieta
se questo mio breve articolo abbia saputo offrire una nuova visione di Santa
Teresina, auguro a tutti una serena spirituale Festa Patronale, all’insegna di
questa non certo piccola, ma grandissima Santa Carmelitana.
Danila
Oppio ocds
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