Ho un pensiero che mi frulla in testa da tanto tempo.
Quanto sta accadendo, a causa dell’Isis o Daesh, non va imputato a chi professa
la religione islamica.
I terroristi non seguono il Quran, ovvero Corano, ma
un’ideologia che nulla ha a che vedere con la religione. Se ci pensiamo bene,
neppure certi cristiani hanno fatto scelte insegnate da Cristo, e i nostri
Comandamenti dicono chiaramente: NON UCCIDERE, eppure durante il nazismo, è
stata perpetuata una strage immane. Nel corso della Storia, molte volte anche
noi cristiani ci siamo armati e siamo andati a combattere, in nome di quel Dio
che di certo non desiderava né guerre, né assassini. Quindi chi agisce contro
il volere divino, non lo fa certo per una questione di credo religioso. Gesù
Cristo ha confermato quanto già il Signore Iddio aveva insegnato: l’Amore non
fa del male al fratello, a qualsiasi Paese appartenga, qualsiasi religione
professi, e qualunque sia il colore della sua pelle.
Penso che sarebbe utile trovare punti in comune tra
le religioni monoteiste, che hanno avuto come capostipite Abramo. Sia
nell’Antico Testamento, o Torah, sia nel Nuovo Testamento che nel Quran, ci
sono brani condivisi da tutte e tre le religioni. Poi, ovviamente, ci sono
anche grandi discrepanze, ma se invece di cercare ciò che ci divide, vediamo di
evidenziare quello che ci unisce, forse sarebbe il modo più idoneo per un
pacifico avvicinamento.
Ho avuto amicizie provenienti da diverse educazioni
religiose; sciiti, sunniti, ebrei, cristiani protestanti, buddhisti, induisti,
ecc. e con ciascuno di loro ho instaurato un rapporto nel quale ho cercato una
comune condivisione, senza sottolineare le differenze tra noi, sia religiose
che di usi e costumi diversi. Ho festeggiato il Ramadan con amiche
musulmane, ricordato la Shoah con amici
ebrei, acquistato libri che trattano di Siddharta, per comprendere meglio le
motivazioni del fondatore della religione buddhista. Per giudicare, bisogna
prima conoscere ed informarsi, anche per avere argomenti validi su cui
confrontarsi. Questo passaggio non significa tradire il nostro credo, anzi,
significa l’esatto contrario. Ci si avvicina al fratello, si dimostra il rispetto che è necessario fondamento
per un dialogo vero, e non basato su superstizioni o, molto più spesso,
sull’ignoranza.
Ho letto con piacere, nella rivista di gennaio 2016
Il CARMELO OGGI, un articolo di Fr. Federico Mazza, titolato La Vergine Maria
nell’Islam. Ero già a conoscenza che Maria, la madre di Gesù, è citata più
volte anche nelle sura del Corano. E
per gli islamici, Issa, ovvero Gesù, è un grande Profeta. Quindi non comprendo
neppure il motivo per cui ci sono state guerre feroci tra musulmani e
cristiani, definiti dai primi “infedeli”. Penso che tutto quanto è accaduto e
che accade anche oggigiorno, sia dovuto ad una profonda ignoranza in
materia. Possiedo il Corano, e ho letto
già, quando Fr. Federico riporta nell’articolo, quindi lo ringrazio di tutto
cuore, per aver reso pubblico quello che serve per cercare l’unione, la
comprensione e l’accoglienza di coloro che sono stati educati ad un credo
diverso dal nostro. Un solo pensiero dovrebbe essere presente nella nostra
mente: sempre: ogni creatura umana
proviene dallo stesso Creatore, quindi siamo tutti fratelli tra noi, a
prescindere dalle differenze, che non devono unire ma essere piuttosto una
fonte di confronto e di avvicinamento. Ora lascio la parola a Fr. Mazza
Carmelitano Scalzo.
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