Dal 8 dicembre 2015 al
20 novembre 2016 si svolge il Giubileo straordinario della Misericordia,
indetto da Papa Francesco il 13 marzo 2015, a due anni dalla sua elezione
al soglio pontificio. Francesco ha invitato tutti i credenti a
vivere questo tempo di grazia per toccare con mano
la tenerezza del Padre misericordioso, «perché la fede di ogni credente si
rinvigorisca e così la testimonianza diventi sempre più efficace».
Da Misericordiae
Vultus BOLLA DI INDIZIONE DEL GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA
1. Gesù Cristo è il volto della
misericordia del Padre. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in
questa parola la sua sintesi. Essa è divenuta viva, visibile e ha raggiunto il
suo culmine in Gesù di Nazareth. Il Padre, «ricco di misericordia» (Ef 2,4),
dopo aver rivelato il suo nome a Mosè come «Dio misericordioso e pietoso, lento
all'ira e ricco di amore e di fedeltà» (Es 34,6), non ha cessato di far
conoscere in vari modi e in tanti momenti della storia la sua natura divina.
Nella «pienezza del tempo» (Gal 4,4), quando tutto era disposto secondo il suo
piano di salvezza, Egli mandò suo Figlio nato dalla Vergine Maria per rivelare
a noi in modo definitivo il suo amore. Chi vede Lui vede il Padre (cfr Gv
14,9). Gesù di Nazareth con la sua parola, con i suoi
gesti e con tutta la sua persona1 rivela la
misericordia di Dio. (…)
5. L’Anno giubilare si concluderà
nella solennità liturgica di Gesù Cristo Signore dell’universo, il 20 novembre
2016. In quel giorno, chiudendo la Porta Santa avremo anzitutto sentimenti di gratitudine
e di ringraziamento verso la SS. Trinità per averci concesso questo tempo
straordinario di grazia. Affideremo la vita della Chiesa, l’umanità intera e il
cosmo immenso alla Signoria di Cristo perché effonda la sua misericordia come
la rugiada del mattino per una feconda storia da costruire con l’impegno di
tutti nel prossimo futuro. Come desidero che gli anni a venire siano intrisi di
misericordia per andare incontro ad ogni persona portando la bontà e la
tenerezza di Dio! A tutti, credenti e lontani, possa giungere
il balsamo della misericordia come segno del Regno di Dio già presente in mezzo
a noi.(…)
Quindi, l’amore è la chiave di tutto.
L’amore immenso per cui Gesù Cristo ha scelto la croce per redimere i nostri
peccati, e quel povero, piccolo amore, che noi creature doniamo al Padre e ai
fratelli. Sempre molto misero, rispetto alla Divina Misericordia, che è Amore
assoluto.
Nell’ultimo giorno tutti, cristiani e non cristiani, saremo giudicati
sull’amore, e ci sarà chiesto di rendere conto del servizio amoroso che avremo
praticato quotidianamente verso i fratelli e le sorelle, soprattutto verso i
più bisognosi. E così il giudizio svelerà la verità profonda della nostra vita
quotidiana, il nostro vivere o meno l’amore qui e ora: “Impariamo dunque a
meditare su un mistero tanto grande e a servire Cristo come egli vuole essere
servito” (Giovanni Crisostomo).
Concludendo, chi tende la propria
vita cercando di essere disponibile, accogliente, generoso con gli altri,
confidando sempre nell’aiuto del Padre, e lo fa con amore, sarà benvoluto da
Dio e avrà la Sua misericordia. E non ferirà il prossimo, né con un’arma, né
con la lingua. Il Creatore, infatti, sa bene che noi siamo imperfetti, e sono
convinta che sia dovuto a sua precisa volontà, per offrirci l’occasione di
conformare noi stessi a immagine dei suo Figlio Gesù. Lui è il modello al quale
dobbiamo tendere, e anche se non raggiungeremo l’imitazione di Cristo, Dio
apprezzerà l’impegno. Non elencherà gli sbagli che abbiamo commesso nella vita,
ma soppeserà la forza dell’amore che ha guidato il nostro cuore nella direzione
insegnataci da Gesù.
Credo sia necessaria – profittando di
questa Quaresima - una profonda analisi di come possiamo dare una svolta
decisiva, laddove i nostri passi hanno deviato dalle orme di Cristo. Possiamo chiederci, ponendo alla nostra
coscienza una sola domanda: “Quanto ho amato veramente, incondizionatamente,
senza nulla pretendere?”
Danila Oppio ocds
pubblicato sul Bollettino Parrocchiale del santuario di S. Teresa del Bambino Gesù di Legnano
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