MORTI SANTI O SANTI VIVI?
Pare brutto, questo titolo, ma è
quanto ho pensato, riflettendo sulla santità di ognuno di noi. E’ prassi
comune, pensare che i Santi siano quei personaggi il cui nome appare sul
calendario, e di cui festeggiamo l’onomastico. Certamente quelle donne e uomini
hanno avuto una vita tanto perfetta, da meritare gli onori degli altari. Ma se
fossero solo loro ad abitare il Paradiso, sarebbe ben triste cosa! E poi, per
diventare santi, occorre morire? O non siamo forse tenuti alla santità, già nel
momento che abbiamo ricevuto il Battesimo? Siamo infatti destinati ad essere santi,
fin da quando, al nostro primo incontro con Gesù, veniamo accolti nel Suo nome.
La comunione dei Santi non comporta
solo l’unione tra gli abitanti del Cielo e quelli della Terra, ma anche tra gli
stessi viventi deve sussistere un dialogo d’amore, in comunione con il Signore.
E allora si può tendere a una vita santa, ad essere santi, fin da ora. Se poi
il nostro nome non si annovererà tra quelli indicati nel calendario, poco
importa!
Un po’ di storia.
La festa dei Martiri di tutta la
Terra, con il trascorrere del tempo, è diventata quella di Tutti i Santi,
chiamata anche Ognissanti, istituita in onore della Beata Madre di Dio, la
Vergine Maria, e dei santi martiri, dal Papa Bonifacio IV. Il pontefice
Gregorio, più tardi, decretò che la festa, già celebrata in modi diversi dalle
varie Chiese, sarebbe diventata, con solennità, la festa in onore di tutti i
santi, perennemente.
Riguardo alla fesa collocata nel giorno 1º
novembre, si pensa che, poiché in tutte le religioni, le solennità venivano fissate
a seconda del ritmo delle stagioni, il Cristianesimo abbia seguito la stessa
regola.
Tra i
Celti, il 1º novembre era il giorno delle grandi solennità. La festa di Tutti i
Santi sarà stata creata per cristianizzare le cerimonie così care agli Anglosassoni
e ai Franchi? Roma la celebrava il 13 maggio e cominciò a festeggiarla il 1°
novembre, dopo aver sofferto influenze galliche.
Rapidamente, la festa diventò popolare,
ancor più quando fu completata dalla commemorazione dei fedeli defunti.
Che
bella festa! È come se Tutti i Santi e la Festa dei Morti fossero un’unica
festa. Da un lato la Chiesa militante, sulla terra, supplica alla Chiesa
trionfante del cielo; dall’altro prega per la Chiesa sofferente e paziente del
purgatorio. E le tre Chiese diventano un’unica Chiesa.
La
carità, più forte della morte, le ha unite, dal cielo alla terra, e dalla terra
al purgatorio. Ed è per lo stesso sacrificio che noi ringraziamo Dio, per la
gloria con cui colma i santi del cielo, e imploriamo la misericordia ai santi
del purgatorio, santi ancora non perfetti. Tale sacrificio è Gesù stesso, che
santifica, gli uni e gli altri, da chi attendiamo la grazia di santificare noi
stessi. Così, tutti si riuniscono in Te, o Gesù e ne siamo felici!
Considerate la grande, l’immensa
processione di santi che avanza attraverso i secoli, dalla Terra al Cielo, che
ingrosseremo, se Dio lo vorrà.
Il primo, martire e santo, colui che apre la
fila, è il primo uomo morto sulla terra: Abele, che fu canonizzato da Nostro
Signore, dandogli, nel Vangelo, il nome di giusto. Fu Abele allo stesso tempo,
pastore, sacerdote e martire.
Senza dubbio ci sono in Cielo parenti
e amici. Che succederà a noi, che vegliamo così poco per noi stessi, se non
pregassimo anche per coloro che ci hanno preceduti alla Casa del Padre? Così
che anche loro possano intercedere presso il Signore, per noi? Tutti i giorni,
nella Messa e nelle preghiere, ci ricorderemo di voi, che già siete passati da
questa valle di lacrime, non solo il 2 novembre! Ricordatevi, dunque, anche di
noi. Ricordatevi, principalmente, quando sarete in Cielo. Come desideriamo
incontrarvi là! Come desideriamo incontrarci ancora, anche solo in preghiera!
Nella comunione dei santi, che viaggia in direzione orizzontale, ovvero tra noi
che ancora abitiamo questa Terra, e in direzione verticale, verso le anime che
hanno varcato la soglia dell’eternità, è bello cantare “che siano una cosa
sola, perché il mondo creda!”. Così sia.
Danila
Oppio ocds
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