Eravamo in tanti, quel giorno, a condividere la gioia di Fra' Roberto, per il raggiungimento di una tappa importante nel suo cammino religioso e clericale: IL DIACONATO!
Ecco alcune foto ricordo di quel giorno, e la testimonianza diretta di un bravo ragazzo, divenuto Frate Carmelitano e ora anche Diacono. Economo da qualche anno, presso il convento di Legnano, si prodiga quale responsabile dell'infermeria annessa al convento stesso, per i frati malati, anziani e bisognosi di cure mediche, che vengono curati da personale specializzato. Ma cos'è il diaconato? Ve lo spiega direttamente Fra' Roberto.
Danila Oppio ocds
Il diaconato: una scelta per servire
Dopo un po’ di
anni dalla mia professione solenne dei voti (ben sette!) ho compiuto, lo scorso
25 ottobre, un altro importante passo nella mia vita religiosa: accedere al
ministero del diaconato. Riconosco che questo ufficio è anzitutto un dono della
grazia del Signore, che Lui dà anche se noi spesso non ne siamo degni. Faccio
mio il motto di Papa Francesco: “Hai avuto misericordia e mia hai scelto”. Di
fronte ai doni di Dio non si può che riconoscere la Sua grandezza e la nostra
piccolezza, ma anche la bontà e l’amore che Dio ha sempre verso ognuno di noi.
Forse non
tutti sanno che il termine diaconato (dal greco diaconìa) vuol dire “servizio”. Il Signore chiama ognuno di noi a
servire, ad essere servi per il Regno. Quindi si può dire che la vita di ogni
cristiano è un servizio. Ma il diacono serve il Signore in un modo particolare,
con un ministero particolare, che lo rende più simile al maestro Gesù. Il
diacono è infatti chiamato a benedire, a proclamare la Parola, a portare
conforto e la comunione ai malati, ma soprattutto deve essere testimone della
carità del Signore. La sua vita deve essere infatti più di opere che di parole.
S. Policarpo diceva: “[Il diacono deve essere] misericordioso, camminante nella
verità del Signore, il quale si è fatto servo di tutti”. Questo pensiero sembra
interpretare bene anche le parole di Papa Francesco: “Non si può annunciare il
Vangelo senza la testimonianza concreta della vita. Chi ci ascolta e ci vede
deve poter leggere nelle nostre azioni ciò che ascolta dalla nostra bocca e
rendere gloria a Dio! Mi viene in mente adesso un consiglio che san Francesco
d’Assisi dava ai suoi fratelli: predicate il Vangelo e, se fosse necessario,
anche con le parole”.
Terminando
con queste parole del Papa, ringrazio tutti quelli che mi hanno accompagnato
con la preghiera verso questo grande passo, chiedendo di rimanere sempre nella
comunione dei cuori che ci aiuta a camminare tutti insieme verso la stessa
meta: l’incontro con nostro Signore Gesù Cristo.
Fra’ Roberto
Distribuisce l'Eucaristia alle fedeli parrocchiane Claudina e Tina |
Nessun commento:
Posta un commento