Meglio di P. Nicola Galeno, suo confratello carmelitano della Provincia Lombarda, non avrei saputo onorare la memoria di Padre Massimo, anche se lo conoscevo da oltre 20 anni, e il suo fare sbrigativo e da finto burbero! In effetti, ho un ricordo di lui molto simpatico, e ve lo racconto. Nel 1997, centenario della morte di Santa Teresa del Bambino Gesù, la Parrocchia di Legnano, a lei dedicata, ha organizzato un pellegrinaggio a Lisieux, toccando altri luoghi dove ha vissuto la Santina, ma non trascurando anche una parte culturale e artistica, ovvero i castelli della Loira e Parigi.
Una sera, ci trovavamo appunto a Parigi, decidemmo di entrare in un bistrot a gustarci una birra così, mio marito ed io, con alcuni partecipanti al pellegrinaggio, invitammo anche P. Massimo, in quanto eravamo al corrente che in estate a lui non spiaceva un boccale di quella fresca bevanda. Del resto, per un trentino della Val di Non, la birra era di normale consumo.
Padre Massimo lesse l'insegna "Bistrot" e la collegò ad un locale di malaffare. "No,no, no!" - Disse con la sua voce stentorea - Io, in quel luogo di perdizione, non entro. Abbiamo faticato non poco, a spiegargli che, in lingua francese, bistrot corrispondeva al nostro bar.
Così alla fine si è convinto, perché per un bicchiere di birra valeva la candela di rischiare l'ingresso in un luogo - a suo parere - non consono ad un religioso carmelitano. Poi ha visto che era effettivamente un bar, tra l'altro, molto carino, con le pareti rivestite da boiserie di noce, un locale antico e molto caratteristico.
Altra prerogativa di Padre Max, era una spiccata avversione per il telefono. Così, quando incontravamo una cabina telefonica, durante gli spostamenti in Francia, gli chiedevamo, con una bonaria presa in giro: "Padre, vuol telefonare in Parrocchia, vuol sentire qualcuno?" E lui, di rimando: "No, no, no!" accompagnando le parole con una sua tipica gestualità. E noi sorridevamo. Chissà se ora potrà ricevere qualche "telefonata", ovvero, qualche preghiera, da chi gli ha voluto bene lì, dove ora ha varcato la porta dell'eternità?
Oh si, sono persuasa che Padre Massimo si trovi già nelle braccia del Signore, perché ha avuto il dono di morire di sabato, il giorno in cui la Vergine, nostra Signora, Sorella e Madre del Carmelo, ha promesso a San Simone Stock, di venire lei stessa a prendere l'anima di chi porta lo scapolare, e condurla direttamente in Paradiso.
Oh si, sono persuasa che Padre Massimo si trovi già nelle braccia del Signore, perché ha avuto il dono di morire di sabato, il giorno in cui la Vergine, nostra Signora, Sorella e Madre del Carmelo, ha promesso a San Simone Stock, di venire lei stessa a prendere l'anima di chi porta lo scapolare, e condurla direttamente in Paradiso.
Danila Oppio ocds
Ciclo in Memoria di P. Massimo Dal Piaz
(1922-2014)
Il giorno 29.11.2014 in Legnano (Convento)
Il Signore ha chiamato al riposo eterno
P. MASSIMO DELLA PURIFICAZIONE
AUGUSTO DAL PIAZ
Nato in MERANO (BZ)
il 30.12.1922
Professione 03.10.1940
Ordinazione Sacerdotale
18.12.1948
NOZZE DI DIAMANTE
(P. Massimo e P.Benigno)
In un’Italia ancora disastrata
per le ferite dell’immane guerra
nascono nuovi fiori per l’altare:
Benigno Vallaguzza e Max Dal Piaz,
un fior dal timbro assai baritonale
e l’altro dal fragor della tempesta!
Entrambi saran degni d’autopsia
onde scoprir l’insolito segreto
di quest’altoparlante fragoroso
che non consuma mai le batterie!
Di certo c’è nel core di Benigno
un indelebil quadro di Maria:
è lì che attinge tutto il suo vigore!
Mentre di Padre Massimo l’aorta
è tutta corazzata dai più spessi
Corrieri della Sera e Osservatori!
E noi che pivellini ci sentiamo
chiediam a entrambi di lasciare scritta
ben nitida la fulgida ricetta
per festeggiar le Nozze di Diamante!
AUGURI AUGURI AUGURI!
(Ferrara 12-3-2008), Padre Nicola Galeno
L’INTRAMONTABILE DAL PIAZ
( Per i 60 anni di Sacerdozio di P. Massimo)
Boanerghes, roboante,
catastrofico, assordante:
questi sono gli aggettivi
che tratteggiano l’annuncio
del Vangelo di Dal Piaz!
Pur Lucifero s’arrende
alla grandine verbale
del Crisostomo latin!
Non parliamo poi di quanto
fare sa in confessionale:
lui blandisce il penitente,
ne disintegra il peccato
presentando al suo Signore
l’alma sì purificata
da sembrar appena uscita
dalla Man che la creò!
Non parlate di formaggio:
sol l’accetta grattugiato!
Presentategli renette,
purché nate in Val di Non!
Quando alfine il caldo scoppia,
trasportatelo a Cassano.
Si distende sovra un letto
foderato di Corrieri.
Li trangugia tutti quanti,
tralasciando sol lo sport!
++++++++++
Guai a voi se disturbate
quando c’è il Telegiornale!
Manda fulmini e saette
sul ciarliero che non smette.
Non parliamo dell’altare:
pur di marmo, sobbalzare
lo si vede pei barriti
del Mammut teologale!
Le sue braccia scatenare
sanno un mare forza dieci.
Chi concelebra si scansa
sennò va in ortopedia!
Domandatelo a Fra’ Rigo,
suo vicino in refettorio.
Con un pugile al suo fianco,
il divorzio domandò!
Massimone del Trentino,
tu puoi sol imperversare.
Non fermarti! Tuona e scroscia!
Non andare mai in pensione!
Campa, campa e ancora campa!
Altrimenti Legnàn muor!
AUGURI AUGURI AUGURI
(Ferrara 29-11-2008), Padre Nicola Galeno
SESSANT’ANNI DI SACERDOZIO
(P. Massimo Dal Piaz)
Segnava il Quarantotto nella storia
di questo nostro popolo la svolta
e sul finir dell’anno un fraticello
veniva consacrato Sacerdote.
Finché lui stava zitto, l’impressione
dava d’un San Giovanni della Croce,
ma quando la preziosa bocca apriva,
usciva roboante la sua voce.
Non c’era sordo alcuno che potesse
degli alibi accampar verso il Signore:
l’annuncio del Vangelo risuonava
con massima efficacia alle sue orecchie!
L’altar dell’eucaristico convito
pareva trasformarsi nella cima
del Sinai: tra fulmini e tra lampi
la Legge del Signor veniva data!
Eppur un tal fratone nascondeva
un cuore sempre pronto ad ascoltare
l’umile confessione dei fedeli:
davvero un parafulmine sembrava!
E lui così preciso da spaccare
anche il secondo, senza tedio alcuno
sapeva le sedute prolungare
nel santo ripostiglio del perdono.
++++++++++
Suore, fedeli, Preti e Monsignori
sapevano pazientemente in fila
attendere la mano che solenne
sanciva la divina assoluzione.
Un Papa in quei due frati mendicanti,
che con le loro spalle puntellavan
la costruzione traballante, vide
i veri salvatori della Chiesa.
Di Massimo diranno: fu colonna
per oltre quarant’anni in questa Chiesa
nata per propagar la fiamma viva
d’Amore della piccola Teresa!
La nostra gratitudine coroni
questo traguardo ambito nel servizio
sacerdotale, inteso a riversare
su tutti noi la Grazia del Signore!
(Ferrara 18-12-2008), Padre Nicola Galeno
Ciclo in Memoria di P. Massimo Dal Piaz
(1922-2014)
P. MASSIMO E P. ATTILIO (Provinciale)
P. MASSIMO, P. VINCENZO E P. ATANASIO
Ciclo in Memoria di P. Massimo Dal Piaz
(1922-2014)
P. MASSIMO E P. VINCENZO
IL SONNO DEI GIUSTI
TI VOGLIO RICORDARE COSI’, CARO PADRE
MAX!
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(Kanazawa 30-11-2014), Padre Nicola
Galeno