EDWARD HOPPER: people in the sun - 1980 |
Non posso fare a meno di pubblicare questo pezzo di verità, scritto dall'ottimo Claudio Magris. Ne ho dato un titolo, il più indicato, anche se ironicamente l'autore l'ha titolato "La bella estate". Durante questo periodo estivo, di corsa alle vacanze, ciò che accade è quanto di più realistico si possa descrivere. Siamo davvero esseri umani?
Ringrazio l'autore dell'articolo: una scrittura essenziale, e tremendamente veritiera, che porta a riflettere seriamente su quale coscienza ci portiamo in giro.
Un giorno d'estate su un'isola del Quarnero; una di quelle giornate assolute, la cui bellezza marina dà un senso di gloria ma anche una fitta dolorosa perché, come è stato detto dell'amore, fa sentire tutto ciò che ci manca. È un sabato, giorno di ricambio di turisti che partono e di turisti che arrivano a sostituirli, come le «cinquantine» di ragazze ai tempi delle case chiuse.
Il cruccio dei partenti è il timore di lunghe code di automobili che costringano a ore di immobile attesa dei traghetti, al sole e al pesante caldo. Ogni improvvisa fermata delle automobili davanti, lungo la strada incantevole e alta sul mare ma tortuosa e refrattaria ai sorpassi, mette in agitazione, minaccia possibili soste interminabili. La gente esce dalle macchine, beve dal collo di bottiglie, si avvia verso la prima curva per vedere cos'è successo. Ma dopo la prima curva ce ne sono tante altre a sbarrare la conoscenza dello stato delle cose; da persone che più avanti vanno su e giù arrivano mozziconi di notizie e ipotesi deformate, nel passaggio da una voce all'altra, come nel vecchio gioco del telefono.
Da una macchina scende una signora. Non più giovane, decisamente bella nelle forme eleganti e generose, che rivelano un gustoso piacere di vivere, anche se il caldo è poco galante con quell'amabile carne; il sudore scava momentanee pieghe simili a rughe e ammollisce le braccia e le guance fiorenti. Un uomo, che ha l'aria di essere informato, sta risalendo verso la sua macchina. La signora gli va incontro. «Una lunga coda, siamo intasati?», gli chiede. «No - risponde l'uomo - è un incidente. C'è un ferito steso a terra; appena arriva l'autoambulanza ripartiamo». «Meno male» dice sollevata la signora, avviandosi verso la sua automobile. Gli altri tacciono, grati che lei si sia accollato il peso di dire ciò che pensano, che pensiamo tutti.
Claudio Magris da La bella estate
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